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primo piano

Maggio 2015

n

Automazione e Strumentazione

20

tomation, costituiscono le pre-

messe essenziali per preparar-

si a iniziative mirate a rendere

molto più

efficiente e produt-

tiva l’azienda manifatturiera

del futuro

, come Industry 4.0

in Europa, Smart Manufactu-

ring Leadership Coalition ne-

gli Stati Uniti e le numerose ini-

ziative che sono in atto anche in

Asia

Rockwell Automation offre un

approccio di questo tipo alle aziende, per mezzo

della sua Connected Enterprise, attraverso il

por-

tafoglio di soluzioni integrate di controllo e

informazione

che propone e che include un’

in-

frastruttura di rete basata su un’unica architet-

tura standard aperta,

che supporta un’interope-

rabilità sicura con le reti aziendali e le applicazioni

industriali e consente di acquisire informazioni

contestualizzate e di valore.

Diventare una Connected Enterprise

Naturalmente Rockwell Automation è stata la

prima ad applicare il suo concetto di Connected

Enterprise, esattamente come lo propone alle altre

aziende industriali. Anche Rockwell Automation

ha considerato di poter aumentare ulteriormente la

propria competitività, apportando dei cambiamenti

e sfruttando le tecnologie disponibili. Rockwell ha

rilevato che grazie a questo processo ha potuto

ottenere dei vantaggi in termini di

riduzione

delle scorte

,

aumento delle consegne effettuate

con puntualità

,

riduzione dei tempi di attesa

e

miglioramento della qualità globale

. Come

risultato, Rockwell Automation ha registrato un

miglioramento annuo della produttività dal 4 al 5

per cento.

La realizzazione del concetto di Connected

Enterprise si è basata su un modello esecutivo

(Connected Enterprise Execution Model) che, in

pratica, ha tradotto in realtà l’approccio di Indu-

stry 4.0. Il modello di gestione della transizione

di Rockwell Automation si è articolato in cinque

fasi: valutazione, aggiornamento di reti e control-

lori, pianificazione della gestione dati, analisi e

integrazione OT/IT, collaborazione.

Nella prima fase si effettua la valutazione dell’in-

frastruttura esistente OT/IT di un’organizzazione

(compresi i controllori, le reti, le soluzioni infor-

matiche e la sicurezza). Uno studio approfondito

consente di creare il modello per implementare

nuove attività operative collaborative, aprendo la

strada a tecnologie avanzate come i

software di

business intelligence

o alle

funzionalità di cloud

computing

.

La seconda fase per l’implementazione della Con-

nected Enterprise prevede la

messa in sicurezza

e l’aggiornamento delle reti e controllori

. In

molte realtà manifatturiere l’obsolescenza dei con-

trollori e delle reti utilizzate può essere un grosso

problema, con la presenza di numerosi e differenti

tipi hardware. Il modello di Rockwell prevede

che si costruisca una

struttura portante OT/IT

in grado di fornire connettività adattabile e sicura,

dalle linee operative di un impianto ai sistemi di

business aziendali. Poi si procede alla pianifica-

zione, valutando le opzioni tecnologiche nuove e

stabiliscono i percorsi di aggiornamento da effet-

tuare.

A seguire c’è la

fase di definizione e organizza-

zione del capitale circolante dei dati

(working

data capital, WDC). Questa è la terza fase del

modello esecutivo di Rockwell, in cui si procede

a definire e organizzare tutti i dati disponibili e

necessari per migliorare i processi di business. Il

corretto funzionamento di un sistema OT/IT pre-

vede l’integrazione dei dati provenienti da disposi-

tivi abilitati alla IoT di tutta l’azienda.

Nella fase di analisi, il quarto passo dell’imple-

mentazione della Connected Enterprise, l’atten-

zione si sposta sul miglioramento continuo e su

come sfruttare al meglio le nuove funzionalità dei

sistemi OT/IT. In questa fase,

i dati si trasfor-

mano in informazioni

e gli strumenti analitici

permettono di

ricreare il contesto delle opera-

zioni

, utilizzando il capitale dei dati per fornire

le informazioni che possono essere utilizzate in

tempo reale.

La Connected Enterprise è quindi realizzata con

l’ultima fase: quella della collaborazione. In questa

fase è finalmente possibile sfruttare i vantaggi di un

ambiente in cui l’

informazione è condivisa

e che

permette la gestione delle operazioni integrando

in un contesto preciso i dati provenienti da tutti i

livelli. Un contesto che permette di acquisire infor-

mazioni critiche sulle prestazioni operative, utiliz-

zandole per prendere decisioni in tempo reale.

n

La Connected Enterprise è basata su

un’infrastruttura di rete che utilizza

un’unica architettura standard

aperta

La condivisione delle informazioni, a tutti i livelli e in

modo sicuro, è uno dei capisaldi della Connected Enterprise