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SCENARI

primo piano

24

Aprile 2018

Automazione e Strumentazione

sull’operatività dei

sistemi di controllo,

e soprattutto esten-

deranno tali funzio-

nalità per includere

anche i protocolli e

le risorse industria-

li non ‘PC-based’.

Ancora,

queste

nuove soluzioni di

amministrazione

della cyber-security

industriale dovranno riconoscere e gestire norma-

tive e policy di cyber-security specifiche per setto-

re, come ad esempio quelle NERC CIP, oltre che

far leva su strategie di difesa integrate, in grado

di combinare le iniziative di protezione nei diversi

domini IT, OT e IIoT, e massimizzare l’utilizzo

delle risorse aziendali.

A proposito di soluzioni evolute di cyber-security

in questo ambito, è recente l’accordo di collabora-

zione tra

Schneider Electric

e la startup israeliana

Claroty

, forte di un team in grado di combinare

profonda competenza tecnica nelle discipline IT e

OT. La partnership ha l’obiettivo di indirizzare le

sfide di safety e cyber-security nelle infrastrutture

industriali a livello globale, e prevede la commer-

cializzazione da parte di Claroty della propria piat-

taforma di monitoraggio e rilevamento real-time

per ambienti OT/ICS agli utenti di Schneider Elec-

tric, attraverso il programma CAPP (Collaborative

Automation Partner Program) di quest’ultima. La

piattaforma Claroty, dichiara Schneider, protegge

in maniera proattiva i sistemi di controllo indu-

striale e monitora di continuo le reti industriali

per individuare minacce informatiche. Attraverso

un accesso remoto sicuro, gli amministratori delle

risorse OT/IT possono applicare policy per control-

lare gli impiegati remoti e l’accesso di terze parti ai

sistemi critici, registrando le sessioni. In sostanza,

un’attività continua di rilevamento delle minacce,

e la creazione di un inventario dettagliato degli

asset di rete industriale, permette di individuare

errori di configurazione, monitorare il traffico tra

i dispositivi, e scoprire anomalie che possono indi-

care l’esistenza di azioni malevole. In particolare,

aggiunge Schneider, la partnership arricchisce

con un componente chiave le proprie offerte end-

to-end di cyber-security, proteggendo i prodotti e

dispositivi connessi all’interno di EcoStruxure, la

piattaforma e architettura di sistema interoperabile,

aperta e ‘IoT-enabled’ di Schneider. Tra i vendor

supportati da Claroty, oltre a Schneider, figurano

Siemens, Mitsubishi, ABB, Rockwell Automa-

tion, Honeywell, General Electric.

Oltre le tecnologie ‘vendor-specific’

Un altro trend che continuerà a guadagnare ter-

reno, secondo ARC, è il paradigma OPA (open

process automation), promosso dal consorzio

Open Group. L’iniziativa ha l’obiettivo di portare

alla realizzazione di sistemi OPA commerciali in

grado di minimizzare l’adozione di tecnologie

provenienti da vendor specifici, e conservare al

contempo stringenti requisiti di safety e security.

Sempre nell’ambito delle tecnologie e dei pro-

tocolli ‘vendor-independent’ per le applicazioni

di automazione industriale, si può citare anche

l’iniziativa

OPC UA

(Unified Architecture)

della

OPC Foundation

, nella quale, tra l’altro,

lo scorso ottobre,

B&R

ha annunciato la propria

partecipazione, all’interno del

Technical Advi-

sory Council

(TAC), che ha la missione di sta-

bilire la strategia per uno sviluppo di OPC UA

che riesca a massimizzare i benefici per gli utenti.

Per concludere, ARC focalizza l’attenzione su

altri due trend: uno consiste nella fusione cre-

scente del mondo virtuale con quello fisico. Un

esempio è la crescente diffusione dei ‘digital

twins’, i gemelli digitali che costiuiscono l’ ‘alter

ego’ virtuale del prodotto fisico, e che, assieme a

realtà aumentata

(AR), monitoraggio real-time,

infrastrutture IoT, analisi di big data, abilitano la

manutenzione predittiva e le iniziative di miglio-

ramento del prodotto stesso. L’uso della AI e

dei modelli di machine learning permetterà poi

di automatizzare i cambiamenti operativi, senza

necessità di programmazione.

L’altro trend sono le applicazioni analitiche

distribuite: l’elaborazione e analisi dei dati diret-

tamente vicino alla fonte che li produce (sensori,

controller, gateway IoT) può essere integrata

nella miriade di dispositivi connessi alla IIoT,

e localizzati nella periferia della rete (edge).

Può trattarsi di robot, come di flotte di veicoli o

microgrid distribuite, ma il punto è che rendere

embedded in tutti questi dispositivi le funzio-

nalità analitiche fornisce la possibilità di elabo-

rare i dati con maggior efficienza e proattività.

L’intelligenza distribuita può diventare uno stru-

mento fondamentale per potenziare il business

e generare più fatturato, per esempio: attraverso

una gestione altamente automatizzata dell’infra-

struttura e delle risorse IT/OT; tramite la capacità

di offrire a utenti e consumatori prodotti e ser-

vizi a maggior a valore aggiunto, nel momento

in cui li desiderano; ma, soprattutto, attraverso

la facoltà dell’impresa di trasformarsi davvero

in una ‘data-driven company’, che sa prendere

decisioni migliori e più rapide in risposta ai dina-

mici cambiamenti del mercato.

Un esempio di digitalizzazione

nell’industria cartaria

(Fonte: Siemens)