Gennaio/Febbraio 2018
Automazione e Strumentazione
ROBOTICA
approfondimenti
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Riesce a interagire con gli esseri umani imi-
tandone perfettamente i gesti, le emozioni
e i comportamenti, grazie a un sofisticato
sistema di espressioni facciali corrispondenti
a 62 diversi stati d’animo: stiamo parlando di
Sophia
, il
robot umanoide
creato dalla
Han-
son Robotics
, straordinario esempio di Intelli-
genza Artificiale.
Le fondamenta dell’AI furono poste da Alan
Turing. Nel 1936 il matematico inglese ipotizzò
la possibilità di costruire una macchina ideale in
grado di svolgere qualsiasi calcolo. L’espressio-
ne
Artificial Intelligence
venne
utilizzata per la prima volta nel
1956 dall’informatico John Mc-
Carthyper per indicare gli studi
che mirano a “far fare alle mac-
chine delle azioni che richiede-
rebbero l’intelligenza se fossero
fatte dagli uomini”. L’Intelli-
genza Artificiale nasce dunque
dal tentativo di automatizzare la
capacità speculativa-razionale e
la presa di decisioni tramite algoritmi informa-
tici. Nel tempo gli algoritmi divennero sempre
più complessi, i computer sempre più potenti ed
emerse la distinzione tra AI ‘debole’ e ‘forte’.
L’Intelligenza Artificiale
debole
ipotizza la
possibilità di costruire una macchina in grado
di svolgere operazioni complesse simulando
il comportamento umano. In base a questo
approccio la macchina si limita a simulare
l’intelligenza umana senza mai eguagliarla.
Nello stadio dell’Ai debole sono comprese
le attuali applicazioni dell’intelligenza artifi-
ciale. Per esempio i sistemi esperti, gli assi-
stenti vocali, i sistemi automatici di guida e di
controllo del volo ecc.
L’intelligenza artificiale
forte
parte dall’idea
di realizzare un computer in grado di svolgere
tutte le operazioni dell’uomo e di raggiungere
un livello di intelligenza pari o superiore a
quella umana. In base a questo approccio la
macchina è un’entità intelligente autonoma e
indipendente dall’uomo.
Il campo di studio dell’Intelligenza artificiale
è molto vasto e multidisciplinare. Nata come
disciplina informatica l’AI ha forti legami con
l’elettronica, la robotica, le neuroscienze, la
psicologia, la linguistica e l’analisi visiva.
A partire dagli anni 70 l’AI conobbe un periodo
di rapida evoluzione. In particolar modo nel set-
tore dei
sistemi esperti
e delle
reti neurali
.
Prescindendo dalle singole applicazioni, a par-
tire dagli anni 2000 si è verificato un incre-
mento notevole dell’interesse verso l’AI da
parte della ricerca e dell’industria e con la
riscoperta del cosiddetto
deep learning
. Con
quest’espressione si intende una classe di
algoritmi precedentemente noti come
reti
neurali artificiali
, che sono in grado di ela-
borare enormi quantità di dati in quanto com-
posti da un numero elevatissimo di parametri
modificabili automaticamente.
AI e Industria
Da alcuni anni a questa parte l’Intelligenza
Artificiale è onnipresente nelle agende dei
grandi gruppi tecnologici (ad esempio Google,
Apple, Microsoft, Facebook, Amazon, Nvdia,
IBM, Cisco, Orbotech) e nei progressi più
eclatanti della robotica e dell’automazione.
L’industria è un settore relativamente con-
servativo, specie se paragonato all’estremo
dinamismo delle startup che creano il codice
di programmazione da cui muove i suoi passi
Armando Martin
L’Intelligenza Artificiale (AI) è una disciplina basata su una classe di algoritmi in grado di risolvere problemi
per i quali si ritiene necessaria un’intelligenza umana o un insieme di capacità percettive. Il suo ingresso
nelle fabbriche prefigura una serie di cambiamenti tecnologici, economici e culturali senza precedenti.
UN’INDAGINE SULLE NUOVE APPLICAZIONI DI UN SETTORE IN FORTE EVOLUZIONE
Intelligenza artificiale, automazione
e lavoro:
ecco cosa ci aspetta
@armando_martin
Sophia (Hanson Robotics).
La capacità di apprendimento
di questo umanoide dotato
di intelligenza artificiale è data
soprattutto dalla raccolta di
informazioni che ottiene attraverso
l’interazione con gli esseri umani.
È il primo robot ad ottenere
cittadinanza da parte di uno Stato
(Arabia Saudita)