Automazione e Strumentazione
Gennaio/Febbraio 2018
ROBOTICA
approfondimenti
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tecnologiche di
Industria 4.0
(per esempio IoT, Cloud,
wearable technologies).
Il Machine Learning identifica analisi che utilizzano
algoritmi
di diverse tipologie per apprendere dai
dati
. In
particolare il Machine Learning viene integrato con l’In-
telligenza Artificiale e consente alle macchine di svolgere
azioni anche senza l’intervento diretto di programmatori.
Collegato al concetto di Machine Learning vi è quello di
Cognitive Computing
che indica la capacità di alcune
soluzioni software di affrontare situazioni complesse
che sono caratterizzate da una grande quantità di dati
non strutturati e soggetti a cambiamenti frequenti.
Si parla inoltre di
Cognitive Manufacturing
per desi-
gnare sistemi di produzione e di automazione basati
su apparati sviluppati per raccogliere dati, elaborarli a
livello locale, trasformarli in conoscenza e applicarla in
azioni destinate alla produzione. Si tratta di soluzioni
automatizzate che seguono regole di produzione legate
alla produzione stessa e al contesto (Context-Driven).
Lavoro e conseguenze sociali
Dopo l’allarme lanciato dal WEF (World Economic
Forum) sulla perdita di 5 milioni di posti di lavoro (in 5
anni) connessa al progresso tecnologico, ai robot e all’In-
telligenza Artificiale e alle stime dell’ultimo studio di
McKinsey secondo le quali entro quarant’anni la metà
delle mansioni, a livello mondiale, sarà completamente
automatizzata, gli esperti di settore sono tornati ancora una
volta a parlare delle conseguenze dell’AI sulla società e
sull’occupazione in occasione del meeting annuale dell’
A-
merican Association
for the Advancement of Science
. Gli
algoritmi auto-coscienti distruggeranno il lavoro in un
modo mai sperimentato finora, avverte Moshe Vardi della
Rice University, e nel giro di 30 anni le macchine saranno
in grado di superare l’uomo in quasi ogni ambito lavora-
tivo. Un ulteriore problema, evidenziato dall’esperto di
etica di Yale Wendell Wallach, è quello rappresentato dai
principi comportamentali di robot, AI e veicoli che si gui-
dano da soli. Ma oggi come due secoli fa, tra i tanti inter-
rogativi che ogni innovazione porta con sé ce n’è uno che
suscita particolare interesse nell’opinione pubblica: lo svi-
luppo tecnologico crea
lavoro
o lo distrugge? Entrambe le
risposte sono plausibili, ma la vera sfida sta nella
capacità
di governare i cambiamenti
.
Molti scienziati ed economisti auspicano diverse forme
di reddito universale (UBI, Universal Basic Income),
tuttavia c’è una soluzione probabilmente più immediata,
appagante e creativa: la
creazione di nuove profes-
sioni
. Se è vero che in passato l’automazione ha con-
tribuito ad eliminare molti posti di lavoro, è altrettanto
vero che nuove figure professionali si sono delineate nel
corso degli anni. In questo senso anche
Ray Kurzweil
,
ingegnere capo di Google, è decisamente fiducioso: “I
robot ci ruberanno il lavoro? È probabile, sì. Ma non è
un gran problema, ce ne inventeremo degli altri”.