Background Image
Table of Contents Table of Contents
Previous Page  71 / 94 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 71 / 94 Next Page
Page Background

Automazione e Strumentazione

Gennaio/Febbraio 2015

IDENTIFICAZIONE AUTOMATICA

speciale

71

utilizzati quando lo spazio dell’etichetta è limitato

rispetto alla quantità di informazioni richieste. Esi-

stono anche codici a barre tridimensionali costituiti

da una struttura lineare che si sviluppa in rilievo.

Oggi lo standard

GS1

è il sistema per la codifica

a barre dei prodotti più diffuso per identificare

unità commerciali, unità logistiche, servizi, luoghi

e funzioni in maniera univoca in tutto il mondo.

In

ambito industriale sono molto diffusi i codici

128

,

2/5 interleaved

,

EAN

(European Article Number)

e

Data Matrix

. Quest’ultimo è un sistema di codi-

fica un scalabile 2D ad alta densità che si fa apprez-

zare nell’industria militare, nella componentistica

elettronica e nei piccoli oggetti in genere.

Sistemi di identificazione RF

Da più parti si paragona l’impatto della tecnologia

RFID a quella di Internet, soprattutto per la grande

quantità di dati che essa fornisce e che può essere

trasformata in conoscenze aziendali strategiche.

L’elemento caratterizzante della tecnologia RFID

è il

tag

o

transponder

, applicato direttamente agli

oggetti da identificare e tracciare (ad esempio pal-

let, container, pacchi, scatole e confezioni). Il tag

è il supporto del sistema

dove vengono memorizzati

i dati di identificazione, oltre ad occuparsi del con-

trollo della ricetrasmissione dei dati

. Il transponder

può assumere l’aspetto di un’etichetta o di un chip

della grandezza di pochi millimetri. Resistente alle

sollecitazioni e alle variazioni di temperatura, i

l

transponder può essere alimentato anche attraverso il

campo elettromagnetico prodotto a distanza da un let-

tore e ricevuto attraverso un’antenna collegata.

Oltre al tag un sistema RFID comprende un let-

tore e un sistema di elaborazione dati.

R

ispetto

ai sistemi di identificazione con codici a barre, il

lettore RFID non necessita della visibilità ottica

rispetto all’etichetta

.

Normalmente è composto

da due parti: l’unità di controllo e le antenne. La

prima è una sorta di microcalcolatore che si occupa

della comunicazione con i transponder e l’elabo-

razione dati, mentre le antenne sono le interfacce

fisiche tra i tag e l’unità di controllo.

I tag possono essere dotati o meno di chip (chi-

pless). Questa caratteristica conferisce ovviamente

maggiori capacità di elaborazione. L’antenna posi-

zionata sui tag può essere stampata con inchiostro

conduttivo. Le dimensioni dei tag variano dal cen-

timetro quadrato a qualche centimetro e dipendono

da alcune variabili di sistema: capacità di memoria,

dimensione dell’antenna, eventuale batteria incor-

porata. Alcuni tag funzionano solo come trasmet-

titori, mentre altri possono indifferentemente tra-

smettere e ricevere. La modalità di comunicazione

tra un tag e un lettore si basa su protocolli stabiliti.

I tag RFID possono essere passivi, semi-passivi,

attivi

. I tag passivi sono privi di batteria e ricevono

tutta l’energia dal lettore. Solitamente i tag passivi

sono a sola lettura e operano a basse frequenze

(13,56 MHz). Esitono però tag passivi che operano

anche a frequenze più alte (900 MHz). La distanza

di lettura per i tag passivi è in genere inferiore a

10 metri.

Nel campo della radiofrequenza non è solo la tec-

nologia RFID a farla da padrone. Recentemente

l’industria delle telecomunicazioni ha indirizzato

i suoi sforzi verso lo sviluppo della

NFC

(Near

Field Communications), la tecnologia per lo scam-

bio di dati attraverso onde radio a corto raggio. Lo

standard NFC permette una comunicazione bidire-

zionale di tipo peer to peer alla frequenza operativa

di 13,56 MHz e con velocità di trasmissione mas-

sima di 424 kbps. Un sistema di identificazione

NFC prevede l’accoppiamento in un

solo circuito di un lettore e di un tag

(passivo o attivo) con caratteristiche

delle smart card senza contatto. Le

applicazioni RFID-NFC riguardano

in prevalenza la comunicazione sicura

per pagamenti elettronici e ticketing,

ma stanno interessando anche il settore

industriale, ad esempio nella logistica e

nell’automotive.

Applicazioni in produzione

Le moderne aziende manifatturiere

utilizzano sistemi di identificazione e

tracciabilità non solo in magazzino o

al momento delle spedizioni, ma durante l’intero

processo produttivo, il che garantisce notevoli

risparmi sia in termini di materiali che di mano-

dopera.

Tipicamente

nel codice a barre vengono codifi-

cate le informazioni sulla tracciabilità del pro-

dotto, mentre i dati relativi a produzione e col-

laudi vengono memorizzati nel chip RFID

, con

la possibilità di aggiungere nuove informazioni

nelle varie fasi del ciclo produttivo.

I sistemi di codifica a barre avanzati e di tracciabi-

lità RFID a livello di singolo articolo permettono

di sviluppare programmi che assicurano processi

produttivi flessibili con frequenti rotazioni della

produzione, nuovi livelli di tracciabilità dei semila-

vorati, lotti variabili e consegne più frequenti.

Le stesse tecnologie e best practice usate per moni-

torare gli articoli attraverso i vari stadi del processo

produttivo sono utilizzabili anche per la traccia-

bilità dei campioni e per il controllo della qualità.

Se vengono rilevati dei difetti, la visibilità del pro-

cesso produttivo a livello di singolo articolo o di

lotto permette alle aziende di ridurre il numero di

pezzi destinati allo scarto o alla rilavorazione, con

sensibili risparmi sia in termini di manodopera che

di materiali.

Fonte Turck Banner