EVENTI
primo piano
Gennaio/Febbraio 2015
■
Automazione e Strumentazione
24
ning proprio o dei colleghi. Tutto questo contri-
buisce ad avviare un circolo virtuoso, motivando
e affezionando l’operatore all’azienda con la
massima soddisfazione del cliente finale. Inoltre
macchine o processi con elevato Mtbf sono per
definizioni sicuri ed ergonomici”.
La tecnologia al servizio della sicurezza
“Da soluzioni tecniche caratterizzate da eccel-
lenza meccanica i fabbricanti sono passati in breve
tempo a
macchine robotizzate
con un aumento
della flessibilità, la riduzione dei tempi per il cam-
bio formato e un aumento della possibilità di per-
sonalizzare le soluzioni”, spiega
Stefano Lugli
(Ucima)
. “Questo ha fatto sì che le innovazioni
legate alla
tecnologia per la sicurezza
in primo
luogo siano state quelle che garantiscono condi-
zioni sicure anche a fronte di condizioni operative
più dinamiche (per esempio sicurezza nei cambi
formato, operazioni a velocità ridotte, ecc.). Più
in generale vale la pena evidenziare il sempre
maggior impiego di PLC safety, di apparecchi
elettrosensibili di protezione (laser scanner, ecc.)
in grado di garantire il rispetto del requisito della
visibilità all’interno degli impianti, e le novità
tecniche volte a evitare sempre più l’elusione dei
dispositivi di sicurezza”.
Per
Goglio
la sicurezza è ormai diventata “uno
dei dati di ingresso di impostazione del progetto
al pari dei parametri tradizionali di confezione
da realizzare e parametri contrattuali di qualità,
prestazioni e condizionamento del prodotto da
confezionare. Goglio riesce a raggiungere elevati
standard con analisi dei rischi e conseguenti azioni
per soluzioni tecniche da adottare e di scelta di
componenti da integrare”.
I nuovi materiali
Con i nuovi materiali per l’imballaggio le mac-
chine per il confezionamento “devono essere più
stabili e precise nella lavorazione in quanto saving
e green thinking hanno alleggerito le
strutture, inoltre anche le aspettative
medie di qualità e ripetibilità si sono
decisamente alzate quindi spesso sono
richieste funzioni di monitoraggio del
processo”, spiega
Goglio
. “Si sta diffon-
dendo la cultura del confezionamento
in asettico per garantire la shelflife e
ridurre i trattamenti termici dei prodotti
confezionati pertanto spesso i mate-
riali di imballaggio sono prodotti sia in
ambiente ultraclean o addirittura trattati ai raggi
gamma per sterilizzarli”.
Paola Branduardi (Galatea Bio Tech)
è inter-
venuta per parlare delle
bioplastiche
utilizzate
dalle Fonti di Vinadio per le bottiglie dell’Acqua
Sant’Anna: “Nonostante questi materiali siano
già presenti sul mercato, il loro impatto è ancora
limitato. La maggiore limitazione è rappresen-
tata dal costo di produzione, e quindi dal prezzo
finale”. Galatea Bio Tech lavora per ottimizzare
il processo produttivo del monomero costituente,
l’acido lattico. “Il nostro gruppo è impegnato
nello sviluppo di lieviti che producono acido lat-
tico non già da fonti in sovrapposizione con la
filiera alimentare ma da scarti industriali, quali
avanzi di lavorazioni agricole, siero di latte, gli-
cerolo grezzo. Questi sono i punti di innovazione
a monte del processo. Quando si creano materiali
nuovi è difficile immaginare di introdurli con
una pura logica sostitutiva. GBT è impegnata
quindi anche a valle, ovvero nella formulazione di
miscele di PLA
che possano dare origine a pro-
dotti dalle caratteristiche innovative che vengono
poi studiate a livello strutturale e testate in diversi
ambiti di interesse e applicazione […]. I vari tipi
di miscele possono dare origine a materiali dalle
caratteristiche diverse. Quelli principalmente usati
per imballi di alimenti, ad esempio, vedono l’im-
piego di una miscela che risulta in film trasparenti,
con un’idonea permeabilità all’umidità (miglior
barriera rispetto a polimeri a base amidacea), ma
non molto resistenti alle elevate temperature. Di
conseguenza vengono utilizzati per il confezio-
namento di prodotti alimentari freddi o freschi.
Ancora problematico l’utilizzo per succhi o latte,
ma non per acqua naturale così come per grassi e
oli. Interessante anche la resistenza del PLA agli
alcoli, cosa che lo rende adatto all’imballaggio dei
profumi. È da mettere in luce nuovamente che il
PLA, se non adeguatamente miscelato, risulta
abbastanza fragile, cosa che può costituire un pro-
blema ad esempio nell’imballaggio di sostanze
anche limitatamente irritanti, quali detersivi e
detergenti”.
Il controllo del packaging
nel settore farmaceutico
Elena Piovosi (Bayer)
ha spiegato l’evoluzio-
ne delle attività di controllo del packaging in Ba-
yer: “Il controllo dei testi multi-linguaggio dei
Stefano Lugli, Ucima
Paola Branduardi, Galatea Bio Tech
Ambrogio Goglio, Goglio