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EVENTI

primo piano

Gennaio/Febbraio 2015

Automazione e Strumentazione

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ning proprio o dei colleghi. Tutto questo contri-

buisce ad avviare un circolo virtuoso, motivando

e affezionando l’operatore all’azienda con la

massima soddisfazione del cliente finale. Inoltre

macchine o processi con elevato Mtbf sono per

definizioni sicuri ed ergonomici”.

La tecnologia al servizio della sicurezza

“Da soluzioni tecniche caratterizzate da eccel-

lenza meccanica i fabbricanti sono passati in breve

tempo a

macchine robotizzate

con un aumento

della flessibilità, la riduzione dei tempi per il cam-

bio formato e un aumento della possibilità di per-

sonalizzare le soluzioni”, spiega

Stefano Lugli

(Ucima)

. “Questo ha fatto sì che le innovazioni

legate alla

tecnologia per la sicurezza

in primo

luogo siano state quelle che garantiscono condi-

zioni sicure anche a fronte di condizioni operative

più dinamiche (per esempio sicurezza nei cambi

formato, operazioni a velocità ridotte, ecc.). Più

in generale vale la pena evidenziare il sempre

maggior impiego di PLC safety, di apparecchi

elettrosensibili di protezione (laser scanner, ecc.)

in grado di garantire il rispetto del requisito della

visibilità all’interno degli impianti, e le novità

tecniche volte a evitare sempre più l’elusione dei

dispositivi di sicurezza”.

Per

Goglio

la sicurezza è ormai diventata “uno

dei dati di ingresso di impostazione del progetto

al pari dei parametri tradizionali di confezione

da realizzare e parametri contrattuali di qualità,

prestazioni e condizionamento del prodotto da

confezionare. Goglio riesce a raggiungere elevati

standard con analisi dei rischi e conseguenti azioni

per soluzioni tecniche da adottare e di scelta di

componenti da integrare”.

I nuovi materiali

Con i nuovi materiali per l’imballaggio le mac-

chine per il confezionamento “devono essere più

stabili e precise nella lavorazione in quanto saving

e green thinking hanno alleggerito le

strutture, inoltre anche le aspettative

medie di qualità e ripetibilità si sono

decisamente alzate quindi spesso sono

richieste funzioni di monitoraggio del

processo”, spiega

Goglio

. “Si sta diffon-

dendo la cultura del confezionamento

in asettico per garantire la shelflife e

ridurre i trattamenti termici dei prodotti

confezionati pertanto spesso i mate-

riali di imballaggio sono prodotti sia in

ambiente ultraclean o addirittura trattati ai raggi

gamma per sterilizzarli”.

Paola Branduardi (Galatea Bio Tech)

è inter-

venuta per parlare delle

bioplastiche

utilizzate

dalle Fonti di Vinadio per le bottiglie dell’Acqua

Sant’Anna: “Nonostante questi materiali siano

già presenti sul mercato, il loro impatto è ancora

limitato. La maggiore limitazione è rappresen-

tata dal costo di produzione, e quindi dal prezzo

finale”. Galatea Bio Tech lavora per ottimizzare

il processo produttivo del monomero costituente,

l’acido lattico. “Il nostro gruppo è impegnato

nello sviluppo di lieviti che producono acido lat-

tico non già da fonti in sovrapposizione con la

filiera alimentare ma da scarti industriali, quali

avanzi di lavorazioni agricole, siero di latte, gli-

cerolo grezzo. Questi sono i punti di innovazione

a monte del processo. Quando si creano materiali

nuovi è difficile immaginare di introdurli con

una pura logica sostitutiva. GBT è impegnata

quindi anche a valle, ovvero nella formulazione di

miscele di PLA

che possano dare origine a pro-

dotti dalle caratteristiche innovative che vengono

poi studiate a livello strutturale e testate in diversi

ambiti di interesse e applicazione […]. I vari tipi

di miscele possono dare origine a materiali dalle

caratteristiche diverse. Quelli principalmente usati

per imballi di alimenti, ad esempio, vedono l’im-

piego di una miscela che risulta in film trasparenti,

con un’idonea permeabilità all’umidità (miglior

barriera rispetto a polimeri a base amidacea), ma

non molto resistenti alle elevate temperature. Di

conseguenza vengono utilizzati per il confezio-

namento di prodotti alimentari freddi o freschi.

Ancora problematico l’utilizzo per succhi o latte,

ma non per acqua naturale così come per grassi e

oli. Interessante anche la resistenza del PLA agli

alcoli, cosa che lo rende adatto all’imballaggio dei

profumi. È da mettere in luce nuovamente che il

PLA, se non adeguatamente miscelato, risulta

abbastanza fragile, cosa che può costituire un pro-

blema ad esempio nell’imballaggio di sostanze

anche limitatamente irritanti, quali detersivi e

detergenti”.

Il controllo del packaging

nel settore farmaceutico

Elena Piovosi (Bayer)

ha spiegato l’evoluzio-

ne delle attività di controllo del packaging in Ba-

yer: “Il controllo dei testi multi-linguaggio dei

Stefano Lugli, Ucima

Paola Branduardi, Galatea Bio Tech

Ambrogio Goglio, Goglio