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EVENTI

primo piano

Gennaio/Febbraio 2015

Automazione e Strumentazione

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ture igienicamente ottimizzate, con numeri molto

interessati. Ovviamente questo è anche coerente

con gli obiettivi globali di maggiore sostenibilità,

considerati inoltre dai recenti programmi europei

per la ricerca e l’innovazione”.

Il ruolo dell’Automazione

Di relazione tra macchine e ambiente di lavoro è

tornato a parlare

Carlo Strada (Serving)

: “Più la

macchina e il processo garantiscono l’isolamento

del prodotto dall’ambiente, più basso può essere

il controllo delle condizioni ambientali”, spiega.

E un ruolo importante ce l’ha anche

l’Automa-

zione

: “La riduzione della presenza umana riduce

i rischi di contaminazione del prodotto oltre che

l’errore umano ed evidentemente il rischio di

infortuni. La necessità di evitare i rischi per la

salute e infortuni impone sistemi di regolazione,

monitoraggio e allarme, molto efficienti.

La

strumentazione e i sistemi di controllo

trovano

grande applicazione nella prevenzione dei rischi.

Nella fase in cui processisti, produzione e sicu-

rezza eseguono la Hazop, gli schemi di progetto

(P&ID) si arricchiscono all’infinito di dispositivi

elettronici e strumentazione. L’intervento umano

e l’applicazione di procedure accurate e rigide

possono integrare i sistemi di controllo troppo ela-

borati e l’eccesso di strumentazione. L’individua-

zione del miglior equilibrio tra sistemi automatici

di controllo e monitoraggio da una parte e proce-

dure dall’altra è fondamentale in un investimento

in questo settore”.

Ma qual è, in una confezionatrice, la parte di auto-

mazione che viene richiesta maggiormente dal

cliente? Lo spiega Ambrogio Goglio (Goglio):

“PLC e motion e poi come feature, oltre a quelle

tradizionali date per scontate, si registra la sempre

più frequente richiesta del controllo del processo

effettuato sulla confezionatrice\condizionatrice

con sensori (per esempio pressione barre di sal-

datura), telecamere, funzioni di integrazione indu-

striale della macchina, connessioni con sistemi

informatici del cliente sia per gestire automatica-

mente ordine di produzione sulla macchina (cari-

camento ricette, marcatura ecc.) sia per restituire

dati di efficienza e qualità al sistema centrale di

monitoraggio della produzione”.

Packaging e sicurezza

Manuele Lelli (Mondelez Biscuits Italy)

ha toc-

cato il delicato tema della sicurezza e della respon-

sabilità del datore di lavoro e del responsabile del

servizio di prevenzione e protezione. “La scurezza

è una questione di leadership. Nessun membro

della popolazione impiegata può ritenersi esente

da responsabilità verso se stesso e verso gli altri”.

Ma quali sono i tool principali per fare sicurezza?

“B.O.S. alias Behavioural Observation System:

sono sessioni di osservazione cui segue un dialogo

effettuato con la persona osservata nell’eserci-

zio della sua mansione allo scopo di fare positivi

reinforcement dei comportamenti corretti e dare

feedback sui comportamenti a rischio osservati

facendo un’analisi dei pericoli e dei rischi corsi,

cercando di ottenere l’impegno dalle persone a

evitare situazioni simili in futuro. Lo strumento

assume maggior forza quando avviene tra pari.

QRP alias Quick Risk Prediction: prima di effet-

tuare una qualsiasi attività che comporti rischi o

esposizione a pericoli si effettua un’analisi dell’at-

tività allo scopo di aumentare la consapevolezza

mitigando i rischi. Safety Map & Loto: la Safety

map è la mappa relativa alla postazione di lavoro,

uno schema fatto dall’operatore stesso che riporta

le posizioni degli interruttori e valvole pneumati-

che in modo da poter effettuare il Loto alias Lock

Out Tag Out attraverso l’utilizzo di lucchetti in

dotazione a ciascun individuo che interviene sulle

macchine. Near Miss: tutti quegli eventi che in

potenza sono infortuni devono essere registrati e

analizzati al fine di poter rimuovere le cause pos-

sibilmente ri-applicando a tutti le situazioni simili.

Root cause: è l’analisi delle cause base degli

infortuni e dei near miss. Viene fatta con l’ausilio

dell’infortunato stesso che viene intervistato allo

scopo di capire la dinamica dell’accaduto insieme

al responsabile della sezione, eventuali testimoni,

Rssp, line leader 121: di tutti gli strumenti il più

potente. È importante che chiunque tra gli opera-

tori possa avere una sessione di feedback con il

proprio responsabile possibilmente su base trime-

strale. Attraverso tali incontri si possono chiarire

le aspettative circa i comportamenti attesi e settare

priorità e obiettivi”.

L’elemento maggiormente critico in una linea di

imballaggio, secondo Lelli, è

l’Mtbf

, il tempo che

intercorre tra una fermata non prevista e quella

successiva. “Se questo tempo è breve l’operatore

è sovraccaricato di attività di ripristino che non

hanno valore aggiunto né per l’azienda né per la

sua crescita professionale generando stanchezza,

frustrazione, senso di abbandono e conseguente-

mente disaffezione e assenteismo con gap di sicu-

rezza nell’area e bassa qualità del prodotto finito.

Al contrario tempi lunghi consentono all’opera-

tore di effettuare il refill dei materiali utilizzati e

gli garantiscono il tempo necessario a svolgere

attività a elevato valore aggiunto come il controllo

degli standard e dei center line, il mantenimento

delle condizioni base delle macchine, i focus

improvement per aumentare ulteriormente l’Mtbf,

ridurre a zero le non conformità del processo pro-

duttivo o studiare soluzioni per il contenimento

dei tempi di cambio formato, non ultimo il trai-

Manuele Lelli, Mondelez

Biscuits Italy

υ