MACHINE AUTOMATION 2015
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TAVOLA ROTONDA
Altre tecnologie possono essere utilizzate per lo smart
asset management e tra queste citiamo l’utilizzo di Rfid
in grado di colloquiare con la rete wi-fi e quella che uti-
lizza i beacon. Questi ultimi sono dispositivi wireless che
trasmettono informazioni che vengono ricevute da dispo-
sitivi mobili come i tablet. Generalmente si trasmette in
Bluetooth a bassa energia e deve essere prevista l’attiva-
zione di app su dispositivi mobili. Applicazioni principali
sono localizzazione indoor e logi-
stica. Le tecnologie Rtls (Real-time
Location System) stanno diventando
sempre più comuni in ambienti come
ospedali, aeroporti, centri di smista-
mento delle materie prime, nella lo-
gistica legata al fleet management
e ancora altri settori rappresen-
tando uno dei campi più interessanti
dell’Internet of Things.
Cisco è in grado di fornire sistemi di
smart asset management che rappre-
sentano lo stato dell’arte della tecno-
logia e che sono basati su hardware e
software che può essere integrato in
maniera ottimale con prodotti di in-
numerevoli partner creando un eco-
sistema completo ed estremamente potente, flessibile e
scalabile.
Gianluigi Ferri: Affrontiamo le sfide che la cyberse-
curity pone per accelerare la diffusione di m2m/IoT:
quali responsabilità economiche e legali? Quali sono
gli strumenti disponibili?
Francesco Curtarelli:
Sicuramente
Internet è diventato protagonista
indiscusso dell’ambiente lavorativo.
Tramite la Rete è possibile ottenere
oggi informazioni, dati, conoscenze,
soluzioni un tempo impensabili e
connettere tra loro macchine fisica-
mente collocate in luoghi differenti.
Il diritto, come sempre, arriva in un
secondo momento a regolare realtà
che già esistono e che, nel nostro
caso, cambiano e si sviluppano a ve-
locità impressionanti. Internet, come
ben noto a tutti, è un luogo quasi im-
possibile da regolare, e con l’avvento
di soluzioni solo on-line (il cloud
computing è una realtà per ciascuno
di noi, consapevolmente o meno), tale difficoltà si riper-
cuote su tutto ciò che ha a che fare con la Rete.
Se da un punto di vista economico è possibile ricondurre
tutto ai classici schemi contrattuali affrontando solamente
i nuovi problemi inerenti l’e-commerce, da un punto di
vista legale il cloud computing e i big data sono sinonimo
di trattamento dei dati e tutela della privacy.
Garantire sicurezza e tutela all’interno di un ambiente
vasto come Internet è una scommessa persa in partenza,
soprattutto se non esistono autorità che possano dettare
leggi valide per tutti i soggetti che possano poi essere
fatte rispettare. Suppliscono a tale mancanza i numerosi
accordi internazionali che prevedono il diritto alla privacy
e alla tutela dei dati personali come un diritto fondamen-
tale dell’uomo.
Gli strumenti a disposizione, oggigiorno, sono di tipo
tecnologico e non: a un efficace pe-
rimetro di hardening consistente in
un insieme di misure minime di sicu-
rezza deve affiancarsi un altrettanto
approfondito e attento processo di
audit, il che significa quindi ottenere
certificazioni che possano garantire
la tutela dei dati e la loro sicurezza.
Infine occorre individuare, fin da
subito e in modo chiaro e inequivo-
cabile, anche contrattualmente, chi
sono i titolari del trattamento dei
dati, chi i responsabili e chi gli inca-
ricati del trattamento stesso, identi-
ficando così non solo in capo a chi
gravano certe responsabilità, ma al-
tresì quale diritto sarà applicabile al
trattamento. Nonostante il criterio di individuazione del
titolare e del responsabile del trattamento sia fattuale (e
quindi risponde effettivamente solo chi è realmente nella
posizione di titolare e di responsabile) è difatti consiglia-
bile, per agevolare le parti, nominare contrattualmente
tali figure. Normativa applicabile: europea e interna.
Gianluigi Ferri: IoT è ormai una
realtà nel field service, dall’instal-
lazione sino alla manutenzione
predittiva, offrendo efficienza, au-
mento della qualità del servizio e
risparmio. Cosa ci dicono le prime
esperienze di chi opera sul campo?
Marco Olivieri:
L’esperienza che
abbiamo vissuto in prima persona è
stata quella di un cliente dalla forte
complessità sistemica, un operatore
logistico, dove il fermo macchina rap-
presenta un problema molto grave.
L’unione tra il sistema industriale di
gestione della parte di visione e in-
dustrial PC con la sensoristica e con
i dati provenienti dal campo ci ha
permesso una fattiva collaborazione con il cliente nella
gestione della manutenzione e dei failure. Un concreto
esempio di IoT dove il valore aggiunto è sicuramente
rappresentato dal system integrator che ha disegnato il
software e ne cura la configurazione adattandosi alle ne-
cessità del cliente e alle nuove macchine inserite in linea.
Un rapporto continuativo basato su evidenti dati di rispar-
mio sia in ambito assistenza sia in ambito produzione.
Marco Olivieri,
AT & Ates - AT Embedded Solutions
Francesco Curtarelli,
Studio legale Cominotto