TAVOLA ROTONDA
MACHINE AUTOMATION 2015
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prodotti imballati nelle operazioni di packaging primario.
Rappresenta l’unità di distribuzione focalizzata al proponi-
mento o alla vendita multipla di più prodotti. Ci aspettiamo
qualche impatto, anche se non sconvolgente.
Il packaging terziario: identifica il materiale e l’operazione
di terzo imballo che circonda i prodotti
imballati nelle operazioni di packaging
secondario. Viene utilizzato per il rac-
coglimento logistico, il trasporto, l’im-
magazzinaggio e solitamente si tratta
di scatole riportanti le etichettature
standard del contenuto e marchio. È
la parte di imballaggio orientata alle
attività di logistica e doganali. Qui ci
aspettiamo impatti significativi, anche
se finora non ne abbiamo quasi avuto.
Infatti, se esaminiamo le categorie
merceologiche più vendute sulla rete,
troviamo al primo posto l’abbiglia-
mento e gli accessori, poi i multimedia
seguiti dall’elettronica di consumo,
dai casalinghi e arredamento; chiu-
dono gli apparecchi di consumo, tralasciando la vendita di
servizi che non hanno impatto sulle nostre attività: biglietti
di viaggio, vacanze e tempo libero, home banking. Le cate-
gorie più vendute utilizzano un packaging primario molto
contenuto e questo già prima della rivoluzione dell’e-com-
merce (alcuni, come abbigliamento e accessori, casalinghi
e arredamento, molto poco packaging), continuano a uti-
lizzare il packaging secondario, ma il
vero impatto è, e sarà, sul packaging
terziario. Dove sono spedite le merci?
In ambito locale (cioè nazionale), in
ambito continentale, in ambito inter-
nazionale? Le destinazioni saranno in
località disagiate, per cui occorrerà un
supplemento di protezione? Che rag-
gruppamenti di prodotti dovranno es-
sere spediti? E, soprattutto, quali merci
saranno spedite in futuro? Solo non
consumable, durable e entertaine-
ment? Oppure, come sembra proba-
bile, anche grocery e prodotti freschi?
E quali saranno i tempi e le modalità
di consegna? È ancora prematuro in-
dicare le direzioni e in ogni caso ab-
biamo soluzioni pronte già oggi. Ci aspettiamo al contrario
un aumento dei volumi delle soluzioni flessibili di inscatola-
mento, dovuto ai raggruppamenti di prodotti ordinati. Già
oggi esistono soluzioni in grado di inscatolare prodotti di di-
verso ingombro che arrivano inmodo casuale alle macchine.
Sistemi informatici integrati renderanno automatico il pre-
lievo dei prodotti dai magazzini, l’inscatolamento, la stampa
delle etichette necessarie a spedire la scatola a partire da un
ordine ricevuto via smart phone o via tablet.
Novità più significative stanno arrivando dalle esigenze dei
consumatori, indipendentemente dall’e-commerce. Mi ri-
ferisco ai materiali di confezionamento attivi e intelligenti:
la confezione in grado di raffreddare o riscaldare una be-
vanda, l’etichetta in grado di rilevare la maturazione della
frutta (croccante, matura, succosa), le confezioni in grado di
prolungare la shelf life dei prodotti alimentari o di segnalare
l’avvicinarsi della scadenza.
Gianluigi Ferri: La Packaging Valley
italiana è leader a livello internazio-
nale: come mantenere questa posi-
zione agendo sul livello tecnologico
delle soluzioni, sulla flessibilità pro-
duttiva, sull’assistenza post-vendita
ecc.?
Marco Zanettin:
I distretti italiani sono
da sempre sinonimo di eccellenza.
Mantenere questo primato è una pre-
rogativa importante per consentire al
made in Italy di riflettere quei signifi-
cati di cui l’estero lo carica. Il principio
primo è indubbiamente la flessibilità,
come dimostra anche la Macchina
Freebox di System (
www.system-
group.it). Flessibilità significa lean thinking ma soprattutto
just in time. Produrre qualcosa in tempo reale senza accu-
mulare materiale, senza sprecare, senza obsolescenze. Que-
sto vuol dire risparmio, ottimizzazione, ecologia. In secondo
luogo la tecnologia: automazione che significa semplicità,
facilità di intervento, nessuno stop per riparazioni, problemi.
Automazione eccellente che nessuno può ‘imitare’. Auto-
mazione spinta a livello di progetta-
zione che si traduce in semplicità e
usabilità anche della macchina stessa.
Pensiamo alle nostre consolle copilot
touchscreen, le interfacce delle nostre
macchine devono somigliare sempre
più a un ipad o uno smartphone ed
essere intuitive. Per quanto concerne
poi la personalizzazione è importante
che ogni soluzione sia tailor made:
macchine e prodotti come ‘creature’
sartoriali, tagliate a misura del cliente,
che sia il rossetto L’Oréal, il blister Pfi-
zer o la scatola Nestlé.
Importantissimo il valore dell’assi-
stenza, valore aggiunto di fonda-
mentale importanza. Le necessità del
mercato sono in evoluzione, la produzione sempre più ‘just
in time’ e le esigenze di risposta al cliente finale necessitano
un’assistenza che garantisca in tempi sempre più rapidi la
risoluzione del problema, per risoluzione del problema si
intende che in caso di fermo macchina l’azienda sia sempre
in grado di intervenire in maniera risolutiva al primo inter-
vento.
Gianluigi Ferri: Unire design e funzionalità: eleganza che
serve a vendere ma anche eccellenza nella protezione
offerta dall’imballaggio: quali sono le esigenze richieste
dal marketing?
Gianluigi Ferri, chairman
Marco Zanettin, System-Modula