18
Efficiency & Environment - Ottobre 2017
attualità
“U
n documento fondamenta-
le per delineare le strategie
energetiche e ambientali
del futuro, per promuovere
l’innovazione tecnologica,
per ridare fiato al ‘sistema Italia’ e all’economia.
Per raggiungere questi obiettivi, la SEN non in-
dica ancora gli strumenti, e gli strumenti più in-
teressanti potrebbero essere i contratti per diffe-
renza e i PPA, cioè i contratti di lungo periodo”
questi i commenti dell’economista Alessandro
Marangoni alla bozza della Strategia Energeti-
ca Nazionale (SEN), il documento per il quale si
conclude oggi la consultazione pubblica. Maran-
goni è il CEO di Althesys, il think tank che analiz-
za l’economia dell’energia, dell’ambiente e delle
utility e che pubblica il rapporto Irex sulle fon-
ti rinnovabili. La SEN è il documento strategico
messo a punto dai ministri dello Sviluppo econo-
mico e dell’Ambiente, Carlo Calenda e Gian Luca
Galletti, e che sarà adottato prossimamente dal
Governo. Che cosa sono i contratti per differenza
suggeriti da Marangoni? “Gli operatori si aggiudi-
cano tramite aste la garanzia di un prezzo dell’e-
nergia fisso nel tempo” spiega l’economista “e se
quello del mercato elettrico sul quale vendono la
loro produzione scende sotto questo valore, vie-
ne riconosciuta loro la differenza. Ma ovviamen-
te non sono questi i soli strumenti di una politica
energetica e ambientale: il Governo deve poter
usare una tastiera completa”. Negli ultimi anni
il settore dell’energia e il sistema di norme che
lo regolano sono cresciuti in modo disordinato,
incoerente, disorganico: spesso con effetti con-
troproducenti. Finalmente il Governo ha messo
mano al disordine per dare a questo settore stra-
tegico una linea condivisa con i cittadini.
A
Carlotta Veloso
Bene la SEN,
ora strumenti per realizzarla
Secondo l’economista Marangoni,
CEO di Althesys, “contratti di lungo
periodo, detrazioni fiscali e contratti
‘per differenza’ possono essere
gli strumenti migliori per attuare
la Strategia Energetica Nazionale
del Governo”
Efficienza energetica e fonti rinnovabili
Gli obiettivi che si è dato il Governo si possono riassumere in
due concetti: l’efficienza energetica (produrre di più consu-
mando meno) e le fonti rinnovabili di energia. “L’efficienza è
una leva fondamentale per raggiungere gli obiettivi dell’UE.
Obiettivi più ambiziosi permettono di ridurre al minimo gli
investimenti in nuova capacità” avverte Marangoni. “Nel set-
tore eolico, prima di costruire nuovi impianti, è fondamen-
tale soprattutto rinnovare quelli che ormai sono invecchiati
e che avevano adottato tecnologie oggi superate: noi di Al-
thesys abbiamo calcolato che, se fosse possibile rinnovare i
‘mulini a vento’, senza alzarne nuovi si potrebbero produrre
circa 9 miliardi di kilowattora in più con oneri per incentivi
modesti (13 milioni di euro l’anno), o addirittura nulli in sce-
nari di prezzi crescenti”. Anche valorizzare il patrimonio idro-
elettrico esistente, tuttora la prima fonte rinnovabile in Italia,
sarà fondamentale, creando le condizioni per poter tornare
a investire in questo settore. Bisognerà intervenire anche su
parte del parco fotovoltaico, sebbene più giovane, e punta-
re a nuovi investimenti in quello utility scale, la fonte con i
costi più bassi nel medio periodo, con nuove aste e
contract
for difference
. “Invece, strumenti come la detrazione fiscale
si prestano meglio per il fotovoltaico di taglia media e pic-
cola, come nel settore commerciale e residenziale, e per il
rilancio più in generale della generazione distribuita”. Per gli
impianti solari di dimensioni medie da realizzare sul tetto di
capannoni industriali o commerciali si ipotizza nel 2030 una
capacità di oltre 4.000 megawatt, con oneri sui 44 milioni
l’anno, mentre con le detrazioni fiscali sugli impianti di taglia
domestica si potrebbe arrivare a 300 nuovi megawatt l’an-
no. “Vantaggi indiscutibili, non solamente per l’ambiente ma
anche per le bollette degli italiani, oggi appesantite da one-
ri e incentivi” osserva Alessandro Marangoni. Altri obiettivi
sono garantire l’adeguatezza del sistema, ridurre al minimo
l’import, investire nella smart energy, cioè nelle reti intelli-
genti, nella digitalizzazione, negli accumuli e più in generale
nell’innovazione tecnologica.“L’orizzonte di medio periodo
della SEN non deve però far dimenticare che sono neces-
sarie da subito misure concrete per il periodo 2018-2020,
altrimenti ripeteremo l’errore del passato di un andamento
stop and go e l’Italia continuerà ad essere considerata dagli
investitori come il Paese dell’incertezza”.
Althesys -
www.althesys.comFoto tratta da www.pixabay.com