Table of Contents Table of Contents
Previous Page  38 / 52 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 38 / 52 Next Page
Page Background

38

Efficiency & Environment - Marzo 2017

Gestione efficiente delle risorse idriche

l’automazione; in impianti importanti

è solitamente previsto anche il tele-

controllo per centralizzare le infor-

mazioni e alcuni comandi inerenti il

funzionamento degli stessi. A valle di

tali impianti, oggi la strategia comune

è quella di pretrattamenti specifici in

loco agli scarichi (si pensi a quelli in-

dustriali, ad esempio i reflui conciari,

o a quelli di piccole comunità come i

villaggi turistici).

Ne discende che per evitare gran-

di emergenze in termini di mancato e/o insufficiente tratta-

mento delle acque reflue, basterebbe che venissero separate

le acque bianche da quelle nere, si dimensionassero adegua-

tamente le condotte fognarie e i depuratori, si adeguasse il

servizio di depurazione secondo quanto previsto dalla nor-

mativa europea, prevedendo impianti che abbiano almeno il

tratto secondario, si controllassero e punissero severamente

gli autori degli scarichi illegali, si incentivasse la realizzazio-

ne di sistemi di trattamento di acque reflue domestiche o

assimilate alle domestiche ecc.

Inoltre, soprattutto nelle località turistiche, sarebbe opportu-

no munire gli impianti di disoleatore e realizzare delle con-

dotte di by pass dei depuratori e condotte di scarico a mare

sufficientemente lunghe e con bocche di scarico sufficien-

temente profonde, per tamponare situazioni di emergenza.

La tecnologia

Il panorama tecnologico in Italia e nel mondo riguardo le

tecnologie convenzionali a fanghi attivi prevede: i reattori a

letto fisso sommerso, particolarmente usati in applicazioni

su media e grande scala, i reattori a letto mobile, in genere

per applicazioni di piccola taglia (vi sono più di 500 impianti

nel mondo per il trattamento di acque reflue civili, prove-

nienti da industrie alimentari, farmaceutiche, cartiere e alle-

vamenti ittici), i sistemi SBR (sequencing batch reactor), par-

ticolarmente indicati nei casi in cui lo scarico è discontinuo.

Inoltre, vi sono i reattori a biomassa granulare, sistemi di re-

cente concezione nei quali la biomassa cresce sotto forma

di granuli, i bioreattori a membrana che costituiscono una

tecnica particolarmente efficiente anche ai fini di un possibi-

le riuso delle acque trattate. I moderni impianti, solitamente,

sono combinati con recupero di energia da biogas, la cui va-

lorizzazione energetica arriva a coprire fino il 60% dei con-

sumi dell’intero impianto di depurazione.

Molte delle principali problematiche delle tecnologie con-

venzionali sono superate dagli impianti ad alta forza centri-

fuga di Rösler (che consentono un minor consumo di acqua

pulita, facile manutenzione, maggiore vita utile della stru-

mentazione, produzione di rifiuti relativamente solidi) e dal

processo Uasb (Up-flow Anaerobic Surge Blanket Reactor),

sviluppato dallo scienziato olandese Lettinga che esegue un

trattamento delle acque di scarico il quale utilizza meno ac-

qua ed è in grado di produrre biogas. Esso depura le acque

reflue industriali a costi contenuti, producendo allo stesso

tempo energia rinnovabile, fertilizzanti e ammendanti agri-

coli. Il processo Uasb rappresenta ormai un passaggio fonda-

ti

f i t

ll i

i i

l’analisi in tempo reale dei sistemi idrici; siste-

mi di supporto decisionale per la definizione di

strategie di gestione a breve e lungo termine;

rete di monitoraggio quali-quantitativa delle

fonti di approvvigionamento e delle variabili

idrologiche, gestione energetica ottimale degli

impianti di sollevamento, tecniche innovative

di controllo attivo delle pressioni mirate alla

riduzione delle perdite, impianti di produzione

energetica distribuita in ambito urbano, sistemi

di monitoraggio early warning ed early safety

della qualità delle acque.

Acque reflue

Per quanto riguarda, lo smaltimento delle acque

reflue, l’UE ha emanato direttive ben precise,

stanziato finanziamenti per agevolarne i proces-

si di smaltimento, secondo strategie di eco in-

novazione, e controlla periodicamente che ogni

Stato ne rispetti i limiti sanzionandoli, in caso

contrario, con multe molto elevate e/o sospen-

sione dei finanziamenti europei. A seconda che

le acque reflue siano urbane, industriali o agri-

cole vi sono diverse tipologie d’inquinamento e

differenti strategie e tecniche d’intervento.

Si tenga presente che gli impianti di depurazione

sono costituiti da una serie di manufatti, in ge-

nere in calcestruzzo armato, ognuno con speci-

fiche funzioni, nei quali viene attuata la depura-

zione degli scarichi di origine civile e industriale.

Solitamente in un impianto di trattamento delle

acque reflue si distinguono due linee specifi-

che: la linea acque e la linea fanghi.

Il trattamento convenzionale di un liquame

comprende le seguenti fasi: trattamenti preli-

minari (grigliatura, dissabbiatura, disoleatura),

trattamenti meccanici (sedimentazione), trat-

tamenti biologici del liquame (letti percolatori

o fanghi attivi), trattamenti biologici del fango

(digestione anaerobica o, raramente, aerobica),

trattamenti meccanici del fango, trattamenti

chimici del liquame (disinfezione, terzo stadio

per l’eliminazione dei sali inorganici nutritivi) e

trattamenti chimici o termici del fango.

Anche impianti di modeste dimensioni richiedono

una discreta strumentazione per il controllo e per

Il telemonitoraggio, il telecomando, il telecontrollo e la teleassistenza sono tecniche di gestione

automatica a distanza, rese possibili dalle moderne tecnologie del controllo e delle telecomunicazioni