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ATTUALITÀ
APRILE 2018
AUTOMAZIONE OGGI 405
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e la ripetitività costante dei robot con
le abilità uniche dell’essere umano che
ritorna a essere artigiano” come sosten-
gono in azienda. Il tipo di robot che la-
vora accanto all’uomo quindi cambia:
nelle mani e nei gesti quotidiani dell’o-
peratore, dell’artigiano, del produttore il
robot diventa utensile intelligente con la
conoscenza del processo e della realiz-
zazione del prodotto.
Il meglio da ogni attore
in campo
Nella maggior parte dei processi di pro-
duzione, pensiamo soprattutto alle pic-
cole e medie imprese a cui è richiesto di
abbinare elevati standard di qualità a
forte flessibilità, l’automazione si sfrutta
al massimo solo quando la creatività
umana riesce a influenzare e guidare
i processi ripetitivi. Pensiamo alla cre-
scente richiesta di mass customization
o al desiderio, per una schiera crescente
di clienti, di ottenere un prodotto ‘dal
tocco umano’. Questi nuovi elementi
non possono però sacrificare caratte-
ristiche della produzione industriale
come produttività o contenimento dei
costi. “Sono allora tecnologia e robotica
che devono mettersi al
servizio di queste due
nuove esigenze. Ed è
proprio questa nuova
relazione tra operatore
e macchine a dar vita
all’Industry 5.0 che,
abbinando le capacità
per la risoluzione dei
problemi, costituisce
un nuovo modo di fare
industria” ci spiegano. E
i cobot, in questo, sono
davvero perfetti perché lavorano in sin-
cronia con le persone. Ma non solo: i due
diversi tipi di forza lavoro si completano
a vicenda in quanto l’uomo può aggiun-
gere ‘l’ingrediente segreto’ dato dalle
proprie competenze, dall’esperienza e
dalla capacità di giudizio e valutazione
critica, mentre il robot collaborativo mo-
vimenta gli oggetti, prepara il prodotto
o lo elabora ulteriormente per conclu-
dere il processo. “Una ‘combinazione’
che alimenta le competenze dell’ope-
ratore e gli consente di usare il cobot
come strumento multifunzionale, quasi
fosse un cacciavite, un’impastatrice per
la pizza, un dispositivo di imballaggio,
un pallettizzatore... Il robot collabora-
tivo, così, non è destinato a sostituire la
forza lavoro, ma ad assumere compiti fa-
ticosi, ripetitivi o persino pericolosi per
consentire agli operatori di usare la loro
creatività per compiti più gratificanti e
progetti più complessi”.
Insomma per Universal Robots, l’Industry
5.0 è una questione di cobot e uomini
esperti che lavorano a stretto contatto
per creare il massimo
valore aggiunto otte-
nendo il meglio dei due
mondi: quello umano e
quello delle macchine.
Si tratta di combinare
la creatività e l’abilità
delle persone con la ve-
locità, la produttività e
la coerenza dei prodotti
realizzati dai robot, e di
esplorare come sfrut-
tare al meglio le nume-
rose possibili sovrapposizioni tra gli uni e
altri per modellare capacità commerciali
finora sconosciute. L’idea è interessante e
i numeri, come hanno riferito i manager
dell’azienda, lo dimostrano.
•
Universal Robots
www.universal-robots.com/itAlessio Cocchi, sales
development manager
La gamma dei cobot
Il primo prodotto di Universal Robot è stato UR5, un braccio meccanico articolato a 6 assi che ha rivoluzionato il mercato dei robot in-
dustriali. UR5 pesa 18 kg, ha una capacità di sollevamento fino a 5 kg e un raggio di lavoro di 850 mm. Nel 2012 Universal Robots ha
lanciato UR10, con una capacità di carico di 10 kg e un raggio di lavoro di 1.300 mm. UR10 è stato progettato
seguendo esattamente gli stessi principi di UR5, per cui è altrettanto flessibile e facile da installare nei processi di
produzione. Nel 2014 sono stati introdotti i bracci robotici UR5 e UR10 di nuovissima generazione, consentendo ai cobot
UR di adattare le impostazioni di sicurezza avanzate a ciascuna applicazione specifica. La nuova generazione
dispone di tre encoder assoluti, otto funzioni di sicurezza regolabili, 32 I/O integrati e flusso di lavoro migliorato
per collegare l’apparecchiatura ai quadri di comando. Il sistema di sicurezza ‘UR Safety 3.0’ è certificato da TÜV. Il 2015 ha
visto il lancio di UR3, un nuovo cobot da tavolo compatto di soli 11 kg di peso, ma con una capacità di carico di 3 kg,
rotazione a 360° su tutti i giunti del polso e rotazione infinita sui giunti terminali. Tali caratteristiche hanno reso UR3 il
cobot da tavolo più leggero e flessibile per l’affiancamento dei dipendenti nelle aziende odierne. È la scelta ideale per
applicazioni che richiedono capacità a 6 assi dove dimensioni, sicurezza e costi rappresentano fattori essenziali.