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AO

ATTUALITÀ

APRILE 2018

AUTOMAZIONE OGGI 405

48

e la ripetitività costante dei robot con

le abilità uniche dell’essere umano che

ritorna a essere artigiano” come sosten-

gono in azienda. Il tipo di robot che la-

vora accanto all’uomo quindi cambia:

nelle mani e nei gesti quotidiani dell’o-

peratore, dell’artigiano, del produttore il

robot diventa utensile intelligente con la

conoscenza del processo e della realiz-

zazione del prodotto.

Il meglio da ogni attore

in campo

Nella maggior parte dei processi di pro-

duzione, pensiamo soprattutto alle pic-

cole e medie imprese a cui è richiesto di

abbinare elevati standard di qualità a

forte flessibilità, l’automazione si sfrutta

al massimo solo quando la creatività

umana riesce a influenzare e guidare

i processi ripetitivi. Pensiamo alla cre-

scente richiesta di mass customization

o al desiderio, per una schiera crescente

di clienti, di ottenere un prodotto ‘dal

tocco umano’. Questi nuovi elementi

non possono però sacrificare caratte-

ristiche della produzione industriale

come produttività o contenimento dei

costi. “Sono allora tecnologia e robotica

che devono mettersi al

servizio di queste due

nuove esigenze. Ed è

proprio questa nuova

relazione tra operatore

e macchine a dar vita

all’Industry 5.0 che,

abbinando le capacità

per la risoluzione dei

problemi, costituisce

un nuovo modo di fare

industria” ci spiegano. E

i cobot, in questo, sono

davvero perfetti perché lavorano in sin-

cronia con le persone. Ma non solo: i due

diversi tipi di forza lavoro si completano

a vicenda in quanto l’uomo può aggiun-

gere ‘l’ingrediente segreto’ dato dalle

proprie competenze, dall’esperienza e

dalla capacità di giudizio e valutazione

critica, mentre il robot collaborativo mo-

vimenta gli oggetti, prepara il prodotto

o lo elabora ulteriormente per conclu-

dere il processo. “Una ‘combinazione’

che alimenta le competenze dell’ope-

ratore e gli consente di usare il cobot

come strumento multifunzionale, quasi

fosse un cacciavite, un’impastatrice per

la pizza, un dispositivo di imballaggio,

un pallettizzatore... Il robot collabora-

tivo, così, non è destinato a sostituire la

forza lavoro, ma ad assumere compiti fa-

ticosi, ripetitivi o persino pericolosi per

consentire agli operatori di usare la loro

creatività per compiti più gratificanti e

progetti più complessi”.

Insomma per Universal Robots, l’Industry

5.0 è una questione di cobot e uomini

esperti che lavorano a stretto contatto

per creare il massimo

valore aggiunto otte-

nendo il meglio dei due

mondi: quello umano e

quello delle macchine.

Si tratta di combinare

la creatività e l’abilità

delle persone con la ve-

locità, la produttività e

la coerenza dei prodotti

realizzati dai robot, e di

esplorare come sfrut-

tare al meglio le nume-

rose possibili sovrapposizioni tra gli uni e

altri per modellare capacità commerciali

finora sconosciute. L’idea è interessante e

i numeri, come hanno riferito i manager

dell’azienda, lo dimostrano.

Universal Robots

www.universal-robots.com/it

Alessio Cocchi, sales

development manager

La gamma dei cobot

Il primo prodotto di Universal Robot è stato UR5, un braccio meccanico articolato a 6 assi che ha rivoluzionato il mercato dei robot in-

dustriali. UR5 pesa 18 kg, ha una capacità di sollevamento fino a 5 kg e un raggio di lavoro di 850 mm. Nel 2012 Universal Robots ha

lanciato UR10, con una capacità di carico di 10 kg e un raggio di lavoro di 1.300 mm. UR10 è stato progettato

seguendo esattamente gli stessi principi di UR5, per cui è altrettanto flessibile e facile da installare nei processi di

produzione. Nel 2014 sono stati introdotti i bracci robotici UR5 e UR10 di nuovissima generazione, consentendo ai cobot

UR di adattare le impostazioni di sicurezza avanzate a ciascuna applicazione specifica. La nuova generazione

dispone di tre encoder assoluti, otto funzioni di sicurezza regolabili, 32 I/O integrati e flusso di lavoro migliorato

per collegare l’apparecchiatura ai quadri di comando. Il sistema di sicurezza ‘UR Safety 3.0’ è certificato da TÜV. Il 2015 ha

visto il lancio di UR3, un nuovo cobot da tavolo compatto di soli 11 kg di peso, ma con una capacità di carico di 3 kg,

rotazione a 360° su tutti i giunti del polso e rotazione infinita sui giunti terminali. Tali caratteristiche hanno reso UR3 il

cobot da tavolo più leggero e flessibile per l’affiancamento dei dipendenti nelle aziende odierne. È la scelta ideale per

applicazioni che richiedono capacità a 6 assi dove dimensioni, sicurezza e costi rappresentano fattori essenziali.