AO
PANORAMA
a rappresentare il nostro primo Paese
di destinazione, con una quota del
22,5%, seguiti da Francia e Germania,
rispettivamente con il 12% e l’11% delle
esportazioni. La bilancia commerciale è
però negativa: i costruttori esteri di au-
tovetture presenti sul nostro territorio
nel 2017 hanno conquistato una quota
di mercato del 71,5%. I gruppi francesi
detengono il 24%, mentre i brand tede-
schi il 22%. Criticità che non è presente
negli altri Paesi produttori europei
dove la penetrazione delle case auto-
mobilistiche straniere è più contenuta:
in Francia i costruttori locali hanno una
quota di mercato del 54,5%, mentre in
Germania del 69%. Anche per le altre
tipologie di veicoli (autocarri, autobus,
rimorchi e semirimorchi), la presenza di
marchi esteri in Italia è molto alta.
Allargando l’analisi al comparto degli
autocarri fino a 3,5 tonnellate si eviden-
zia un calo delle vendite del 3,3% con
volumi complessivi pari a circa 194.000
unità immatricolate, il primo dato nega-
tivo dopo tre anni consecutivi di crescita
(Fonte Unrae, Unione Nazionale Rappre-
sentanti Autoveicoli Esteri). Su questo
risultato ha fortemente inciso l’anda-
mento negativo di dicembre (-19,3%
rispetto al 2016). Il rombo di motore con
cui è iniziato il 2018 è però completa-
mente differente: 13,4% immatricola-
zioni in più rispetto all’anno scorso che
si era aperto con un aumento del 2,8%.
Infine, esaminando il mercato dell’auto,
è doveroso considerare anche la com-
ponentistica: in Italia conta circa 2.000
imprese e 136.000 addetti per un fat-
turato annuale di 39 miliardi di euro. In
antitesi con il mercato auto, quello della
componentistica vanta una bilancia
commerciale positiva da oltre 20 anni e
che, nel 2016, valeva 5.5 miliardi di euro
(dati Anfia).
Il mercato europeo
L’auto continua a essere un perno per
l’economia europea con circa 230 sedi
produttive che occupano oltre 12,5
milioni di lavoratori diretti e indiretti
- il 5,7% del totale degli impiegati nel
Vecchio Continente - e producono oltre
16,5 milioni di automobili. Dal punto di
vista delle vendite, secondo i dati diffusi
dall’Acea, l’Associazione dei costruttori
Europei, in Europa è stato registrato un
incremento delle immatricolazioni pari
al 3,3% con oltre 15,2 milioni di vetture,
500.000 in più rispetto al 2016. Successo
che si è mantenuto nonostante il calo
del 4,8% del dicembre scorso. La Ger-
mania è il Paese dove sono state ven-
dute più autovetture nuove: quasi 3,5
milioni d’immatricolazioni (circa 90.000
unità in più del 2016) con una crescita
del 2,7%; il risultato migliore degli ultimi
otto anni. Il più alto tasso di crescita è
stato però ottenuto dalla Spagna, che
con 1.234.931 vetture immatricolare
ha segnato un incremento del 7,7% ri-
spetto allo scorso anno. La Francia con
poco più di 2,1 milioni di autovetture
nuove ha registrato un salto in avanti
del 4,7%. Negativo, invece, l’andamento
delle vendite nel Regno Unito, diminu-
ito del 5,7% rispetto allo scorso anno
(dati Unrae).
Nello specifico, per quanto riguarda i
produttori, il Gruppo Volkswagen pri-
meggia su tutti i competitor: chiude
l’anno con circa 3 milioni e mezzo
d’immatricolazioni (+2,7% rispetto al
2016), soprattutto grazie alle vendite di
Seat e Skoda, dato che spazza via defi-
nitivamente le incertezze dettate dal
‘dieselgate’. Fiat Chrysler ha superato
il milione di unità vendute (+4,9%), re-
gistrando un segno positivo per tutti i
brand, tranne Lancia. Anche il Gruppo
Renault festeggia una significativa cre-
scita (+6,7%), ma il risultato migliore in
termini d’incremento è quello di PSA
Group, che forte delle vendite di Opel
si colloca subito dopo i tedeschi. Tra gli
asiatici, Toyota primeggia in Europa, che
Fonte: IHS Markit
APRILE 2018
AUTOMAZIONE OGGI 405
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