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Monica Bollani (*)

(*) PhD - Institute for Photonics andNanotechnologies, CNR - ConsiglioNazionaledelle Ricer-

che, Laboratorio Lness, Politecnico di Milano

-

http://lness.como.polimi.it/monicabollani.php

omogeneo. Tuttavia, quando vengono scaldati, questi materiali hanno la tendenza a rom-

persi in goccioline di dimensione variabile e posizione casuale. A causa della loro naturale

instabilità, la temperatura massima alla quale si possono esporre i film sottili di silicio non

supera qualche centinaio di gradi Celsius. Per questo motivo, l’instabilità dei film solidi è

stata vista per lungo tempo come una problematica di grande rilevanza per numerose

applicazioni. Nondimeno, il controllo di taglia e forma di particelle di silicio consente di

cambiare profondamente le proprietà della superficie sulla quale si formano e, per esem-

pio, creare una meta-superficie ottica. In particolare, la creazione di particelle di silicio con

taglia inferiore al micron permette di manipolare in modo efficace la luce incidente su un

substrato, rendendolo anti-riflettente o perfettamente riflettente a seconda delle condi-

zioni. Quindi, l’opportunità di creare piccole particelle di silicio con controllo di forma e

densità attraverso un semplice processo termico apre la possibilità di implementare meta-

superfici dielettriche in maniera semplice, economica e su larga scala.

In un lavoro recentemente pubblicato (Science Advance2017; 3:eaao1472) viene mostrato

per la prima volta come controllare in maniera estremamente precisa la formazione di

nano-architetture complesse a base di silicio. È possibile guidare i fronti di bagnamento

di un film sottile di silicio attraverso un semplice pattern, precedentemente litografato sul

campione. Sotto l’azione del riscaldamento al quale i campioni sono sottoposti (~740 °C)

in ultra-vuoto, la massa disponibile all’interno delle zone litografate (~1 pg, spessore

12 nm e larghezza 5.000 nm, rapporto altezza/base ~1/400) è precisamente redistribuita

su distanze micrometriche, in centinaia di repliche identiche, che si estendono per centi-

naia di micron. In pratica, è come se la massa di uno strato dello spessore di 1 cm si spo-

stasse in modo coerente su una distanza di 4 metri, per formare in maniera deterministica

e molto precisa, con un errore di qualche centimetro, un motivo molto complesso di isole

e fili che le connettono le une alle altre.

Infine, non tutti i materiali sono facilmente manipolabili alle scale nanometriche, né con

questa tecnica né con altri metodi. Quindi, sfruttando una tecnica di ‘sol-gel dip-coating’

e ‘soft nanoimprint’, i motivi complessi ottenuti in silicio sono stati sfruttati come ‘stampo’

e trasferiti in altri materiali, quali ossido di titanio e silice. Il vantaggio ulteriore è la pos-

sibilità di scegliere il substrato sul quale stampare le nano architetture e anche di rego-

lare la porosità dei materiali utilizzati. Estremamente importante è la bassa temperatura

utilizzata per la calcinazione di queste strutture, che le rende perfettamente compatibili

con i moderni dispositivi elettronici. L’importanza di questi risultati risiede nella grande

precisione con la quale le nano-strutture sono create, la loro grande estensione e ripro-

ducibilità deterministica. Nel caso di silicio su ossido di silice, le possibili ricadute sono

in micro-elettronica e fotonica con materiali dielettrici, per esempio per la creazione di

nano-circuiti elettronici, meta-superfici, guide d’onda, interferometri ottici ecc. Nel caso

dell’ossido di titanio e ossido di silicio, i possibili impieghi vanno dalle meta-superfici die-

lettriche alla micro-fluidica, ai sensori di gas o applicazioni bio-mediche.

AO

AUTOMAZIONE DOMANI

a bagnabilità delle superfici caratterizza

numerosi fenomeni naturali, basandosi su

un diverso bilancio tra le forze di coesione

e di adesione. Studi scientifici sui diversi

aspetti della bagnabilità hanno messo in

luce importanti implicazioni per diverse

applicazioni pratiche come stampa, ade-

sione, incollaggio, lubrificazione. Il compor-

tamento superidrofobico (cioè un angolo

di contatto tra il fluido e la superficie pra-

ticamente nullo) di superfici nano-micro

strutturate è stato, per esempio, utilizzato

per creare rivestimenti trasparenti, anti-

appannamento e auto-pulenti; un com-

portamento superidrofobo, invece, viene

sfruttato per realizzare materiali repellenti

all’acqua e con bassa resistenza all’attrito

dell’aria.

Molti materiali inorganici e organici, come

per esempio i polimeri, sotto forma di sottili

membrane, hanno la tendenza a rompersi

in piccole goccioline quando scaldati a

temperature ben più basse del loro punto

di fusione. Questa instabilità dei film sottili

è comune anche ai solidi cristallini (me-

talli e semiconduttori) ed è stata studiata

approfonditamente negli ultimi 60 anni. Il

motivo di questo interesse risiede soprat-

tutto nei limiti imposti da questo fenomeno

spontaneo per l’ulteriore miniaturizzazione

di dispositivi elettronici e i contatti elettrici

necessari al loro funzionamento. Molti ma-

teriali, infatti, che compongono dispositivi

elettronici sono strutturalmente composti

da sottili strati posti l’uno sopra l’altro a for-

mare un insieme che a occhio nudo appare

L

Solidi liquidi

APRILE 2018

AUTOMAZIONE OGGI 405

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