MARZO 2018
AUTOMAZIONE OGGI 404
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AO
TUTORIAL
Lo scenario è incredibile, perché le possibilità date da IoT, digital
twin e altre tecnologie sembrano infinite, dal punto di vista sia
tecnico sia commerciale. Tutte queste opportunità tecnologiche
sono collegate a efficienti piattaforme e processi di sviluppo pro-
dotto, che richiedono sempre soluzioni razionali, e qui sta la sfida.
Siamo ancora abbastanza in una fase iniziale e abbiamo bisogno
di ulteriori sviluppi. Gartner ritiene che nel giro di qualche anno
saremo circondati da miliardi di digital twin connessi a oggetti
fisici. Sarà una rivoluzione tecnologica ma anche di concetto, per-
ché arrivare al gemello digitale di oggetti e insiemi fisici complessi
richiede profonde e diversificate competenze, da quelle tecniche
sulla manutenzione a quelle per la creazione di modelli funzionali,
dalla gestione dei Big Data a quelle delle implementazioni IoT.
Digital twin: sì o no?
‘Nell’implementazione della tua soluzione IoT, adotti anche lo stru-
mento dei digital twin?’
: è la domanda che Gartner ha posto in un
sondaggio l’anno scorso. Secondo i risultati, buona parte delle
aziende coinvolte utilizza o prevede di utilizzare digital twin:
24% dei coinvolti utilizza già i digital twin, la stessa percentuale
non li utilizza ma pianifica di utilizzarli l’anno prossimo, il 19%
non li utilizza ma lo farà entro tre anni, il 7% tra quattro o più
anni, il 20% non prevede di utilizzare questa tecnologia e l’8%
non ne ha familiarità. Dunque, la strada è ancora lunga, anche se
diversi ‘colossi’ industriali sono già su questa pista tecnologica
da tempo. Siemens, tra questi, ha da tempo imboccato la strada
della digitalizzazione e il fatturato ne è stato positivamente in-
fluenzato. I ricavi delle tecnologie digitali sono saliti a 5,2 mi-
liardi di euro, di cui 4 miliardi attribuibili al comparto software e
1,2 miliardi ai servizi digitali.
Ciò corrisponde a un aumento del 20% rispetto al fatturato
dell’anno precedente e significa che Siemens ha superato net-
tamente la crescita del mercato di circa l’8%. “Ora stiamo acce-
lerando ulteriormente la digitalizzazione” ha affermato Roland
Busch, CTO di Siemens. “Stiamo utilizzando il nostro know-how
industriale per scalare le soluzioni e ampliare ulteriormente il
business. Con i nostri MindSphere Application Center forniamo
un supporto ottimale ai nostri clienti di tutto il mondo che ab-
bracciano l’era digitale”.
Siemens ha lanciato il suo sistema operativoMindSphere IoT in tutta
l’azienda un anno fa. Circa 1 milione di dispositivi e sistemi sono ora
collegati tra loro tramiteMindSphere e questonumerodovrebbe au-
mentare a quota 1,25 milioni entro la fine dell’esercizio 2018.
Per accelerare il processo d’innovazione, Siemens aumenterà nel
2018 le spese di ricerca e sviluppo, passando da 5,2 miliardi di
euro a oltre 5,6 miliardi di euro. Di questi circa mezzo milione di
euro è destinato alle ‘company core technologies’, settori inno-
vativi quali l’additive manufacturing, la robotica e i sistemi au-
tonomi, l’analisi dei dati e l’intelligenza artificiale, i digital twin,
appunto. Perché solo con la ricerca, spesso applicata, si possono
raggiungere risultati di rilievo e stabilizzare quelli già raggiunti.
Ricerca che ha portato ad avviare l’applicazione di queste tecno-
logie anche un ente come il Rina, che fornisce servizi di certifi-
cazione, test, ispezioni e consulenza in diversi settori industriali.
In un’intervista di qualche mese fa su
La Stampa
, Ugo Salerno, am-
ministratore delegato di Rina, rispondeva alla domanda se la nuova
piattaforma su cloud ‘Cube’, il cui nome è ispirato dallamultidimen-
sionalità dell’analisi dei dati, rappresentasse per l’azienda la svolta
digitale. “Non si tratta di un’autentica svolta, ma di una scelta ob-
bligata. L’incrocio tra industria 4.0, analisi dei Big Data e intelligenza
artificiale è qualcosa che oramai esiste ed è pienamente disponi-
bile. Il nostro compito, oggi, è capire di quali servizi ha bisogno il
mercato. Per farlo possiamo utilizzare, con una velocità incredibile,
algoritmi che analizzano fonti diverse e disordinate. Ma semi chiede
dove stiamo andando, le rispondo con grande onestà che nessuno
è in grado di dirlo”. Salerno proseguiva con un esempio concreto.
“Per capire di cosa stiamo parlando è sufficiente pensare a quello
che succede nel marittimo, che in assoluto è il settore più completo
dell’industria.
Oggi la nave, soprattutto quella da crociera, è l’oggetto più com-
plesso che l’uomo sia in grado di costruire. La prima conseguenza
concreta è la creazione di un digital twin, un gemello digitale della
nave, unprogetto a cui stiamogià lavorando in Inghilterra. Il gemello
riceve in tempo reale tutte le informazioni dall’unità in navigazione
grazie all’utilizzo di sensori e alle comunicazioni satellitari. Come è
facile intuire, è un sistema destinato a sconvolgere il nostro lavoro,
che è quello di ‘verificare’ la nave. Per prima cosa, non avremo più
bisogno di un sistema di scadenze, ma il nostro impegno sarà tarato
sul flusso di informazioni che arriveranno dalla nave in tempo reale.
In secondo luogo, avremo a disposizione un ‘data lake’, frutto delle
decine di migliaia di visite che facciamo ogni anno: grazie a que-
sta immensa disponibilità di dati sarà possibile essere allertati con
precisione impressionante sui rischi specifici di ogni singola nave.
Terza rivoluzione, a bordo useremo droni, e questo ci consentirà,
per esempio, di non dover ponteggiare la stiva, mentre gli ispet-
tori non saranno più costretti a entrare nelle cisterne, con tutte le
preoccupazioni legate alla presenza di gas e ossigeno. Saranno gli
oggetti a lavorare al posto delle persone, sia per le verifiche ottiche,
sia per quelle di spessore”. E sulle navi da crociera, sul ponte, vicino
alla piscina, faremo ‘scottare’ il nostro digital twin? Sarebbe un bel
risparmio in creme lenitive…
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Ugo Salerno, amministratore delegato di Rina, ammette che
nessuno può davvero dire dove queste tecnologie ci porteranno
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