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Un‘mulino’4.0

Il settore molitorio, ovvero della trasfor-

mazione del grano in semola e farina, è fra

quelli, potremmo dire, più ‘ingessati’ dal

punto di vista dell’innovazione tecnolo-

gica. Costituito da un lato da piccole realtà

artigianali, che si dedicano a lavorazioni di

nicchia, specifiche per particolari mercati a

valle, dall’altro da grandi industrie che ap-

plicano economie di scala, si compone di

“aziende spesso più legate al ‘2.0’ che non

al ‘4.0’…” ha spiegato Davide Cascella, re-

search&developmentmanager di Idea75.

“Sono stati fatti interventi limitati all’elettri-

ficazione dei mulini e all’adozione di mo-

tori elettrici in sostituzione degli animali,

che un tempo facevano girare le macine,

con al massimo un po’ di controllo delle

macchine negli impianti di trasformazione

tramite l’introduzione di PLC, soprattutto

ai fini della sicurezza”. In questo panorama

Gruppo Casillo rappresenta una sorta di

‘unicum’, tanto da aver ricevuto premi per

la propria spinta innovativa. L’obiettivo

degli interventi descritti da Cascella era

introdurre maggiori funzionalità legate

all’automazione per progredire verso il

‘4.0’: “Lo scopo ultimo era permettere a

una realtà gestita sul modellodella grande

industria di intercettare quelle aree di

mercato alle quali tipicamente si rivolge

la piccola impresa artigiana, mediante la

capacità di personalizzazione dei prodotti

possibile con le novità portate da Industria

4.0” ha illustrato Cascella.

GruppoCasilloha quindi individuatoquale

partner per questa impresa la società di in-

gegneria Idea75, specializzata, fra l’altro,

in soluzioni tecniche di efficientamento

energetico, anche ai fini del recepimentodi

finanziamenti europei e nazionali, revamp-

ing di impianti e soluzioni di automazione

industriale in ottica 4.0. Per realizzare la so-

luzione ottimale Idea75 è partita da un’at-

tenta analisi della realtà del Gruppo, per

coglierne tutte le peculiarità ed elaborare

un progetto ad hoc.

Gruppo Casillo gestisce tredici impianti

di macinazione sul territorio italiano, al-

cuni ubicati in zone anche molto distanti

fra loro, altri concentrati in nuclei, come

nel caso dei sette impianti pugliesi situati

nel raggio di pochi chilometri. Parliamo

di grandi volumi: la produzione annua si

aggira intorno ai 2 milioni di tonnellate

(ovvero 18.000 camionate) di prodotto,

con una capacità di stoccaggio pari a

533.000 tonnellate per un fatturatodi oltre

1miliardo di euro. Gli impianti sonomolto

diversi fra loro. Troviamo stabilimenti

di trasformazione, quelli che un tempo

erano i ‘mulini’, spesso dispersi in zone

remote, anche se standardizzati quanto

più possibile a livello di gestione, quindi

ad alta replicabilità di progetti, e aree di

stoccaggio, impianti di confezionamento

e siti logistici molto diversi fra loro, dove

occorre applicare una gestione dei pro-

cessi e un controllo macchine nettamente

differenti in relazione alle diverse attività:

“Per questo abbiamo avviato più progetti,

trasversali, uniti sotto l’unico ‘cappello’ di

Industria 4.0” ha proseguito Cascella. “Fra

gli ambiti di intervento identificati, dove

applicare le tecnologie disponibili per ot-

tenere i maggiori benefici per il cliente,

è stato individuato prima di tutto quello

legato alla valorizzazione di prodotto e

processo” ha descritto il consulente. “Gra-

zie alla ‘virtual industrialization’, ovvero

all’utilizzo di un equivalente virtuale del

processo, è possibile ricavare informazioni

utili alla produzione. Passando all’ambito

del controllo e monitoraggio, dove erano

già implementate alcune funzionalità di

campo non spinte, si è deciso di introdurre

l’impiego di un sistema MES, per esempio

per il controllo della qualità e la configura-

zione automatica delle macchine in base

ai dati raccolti precedentemente tramite il

modello virtuale. È così possibile lavorare

sulla ‘product characteristic estimation’,

ovverodeterminare quale impatto avrà sul

prodotto la variazione di certi parametri

di processo” ha esemplificato Cascella. “Il

terzo ambito, legato ai servizi, ha previsto

l’introduzionedi sistemi di conditionmoni-

toringper unamanutenzione evoluta, con

sensori ingradodi fare analisi sui parametri

delle macchine. Infine, un ulteriore punto

ha riguardato il training al personale e l’or-

ganizzazione del lavoro. Ulteriori benefici

si possono ottenere con interventi legati

alla ‘integrated logistic’ e all’interconnes-

sione degli impianti per sbloccare ulteriori

potenzialità di filiera”. Fra gli obiettivi finali

vi era infatti l’integrazione anche a livellodi

catena di fornitura: fornitori e clienti finali

sono entrambi interessati alle informazioni

di fabbrica, che consentono di governare

al meglio il processo produttivo. “Grazie

alla virtualizzazione della produzione si

puòpersonalizzareunprodotto, per esem-

pio semole su specifico ordine del cliente,

senza rinunciare alle economie di scala

Gli impianti di Gruppo Casillo sono molto diversi fra loro,

dove la gestione dei processi e il controllo macchine sono

differenti in relazione alle diverse attività

Il progetto innovativo legato a Industria 4.0 permette

oggi al Gruppo di gestire molte attività da un’unica

sala di controllo

Il progetto di Idea75 per Gruppo Casillo ha impiegato la ‘virtual industrialization’,

ovvero l’utilizzo di un equivalente virtuale del processo

GIUGNO-LUGLIO 2017

AUTOMAZIONE OGGI 399

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