MARZO 2017
AUTOMAZIONE OGGI 396
76
AO
S P E C I
A L E
quella di lettura) sono le coordinate
dello stress-test a cui la tecnologia
è stata sottoposta per misurarne
il limite di funzionamento ed effi-
cienza, quindi il grado di adesione
alle aspettative.
Ridurre la dimensione del tag (da
95x25 mm a 23x9 mm) ha dimo-
strato, in fase di test, una perdita
di efficienza nella rilevazione, così
come l’orientamento delle antenne
e la potenza di radio-emissione del
reader sono altri parametri che in-
fluenzano l’identificazione del tag
Rfid, passando mediamente dal
100% a circa l’80%. Facilmente superabile è invece l’aspetto
del numero delle antenne gestite da ogni reader: se quattro è il
numero di antenne collegabile al Long Range Reader LRU3500,
all’eventuale bisogno di altre antenne risponde l’utilizzo del mul-
tiplexer, comandabile direttamente dal reader.
Altri esempi significativi
Un’altra significativa storia di manutenzione è ambientata nel
mondo delle attrezzature nel settore dei trasporti, ossia mezzi
quali autobus, metropolitane, treni o aerei. In questo caso, i test
effettuati nel sito produttivo, i precisi bisogni del cliente di trac-
ciabilità e localizzazione degli asset e del loro status manutentivo,
nonché delle attrezzature che necessitano di periodiche manu-
tenzioni per poter essere utilizzate (strumenti di misurazione,
tra cui oscilloscopi) e la valutazioni del paradigma costi/benefici,
hanno portato all’implementazione della tecnologia BLE in modo
‘non convenzionale’. Apposti sugli item da monitorare, i tag/Bea-
con trasmettono il segnale wireless a una distanza variabile in
base alla potenza assegnata (fino a 50 m); una volta recepito da
un’apposita architettura di device progettati da Rfid Global (ri-
petitori e gateway/reader BLE), detto segnale (dato) si trasforma
in informazione, in modo da riconoscere la presenza dell’item in
una precisa area dello stabilimento, rispettando così le regole di
policy operativa: le attrezzature non possono infatti fuoriuscire
da precise aree se non in determi-
nate condizioni, per esempio per la
riparazione.
Il sistema, che opera in sintonia con
una simile architettura hardware,
evidenzia l’avvicinarsi della data di
scadenza dell’item, allertando il team
preposto sulla necessità di avviare l’i-
ter manutentivo (o di riparazione di
guasto), che prevede anche l’uscita
dell’attrezzatura dalla propria area,
prevenendo così possibili guasti e
disservizi. L’uso di questi preziosi dati
non si ferma però qui: può essere
esteso anche a inventari e statistiche,
per una mappatura frequente e in tempo reale delle attrezzature
disponibili, dello storico di movimentazione degli iteme di un qua-
dro sinottico globale (item presenti in precise aree, non presenti
perché in manutenzione o guasti) con segnalazioni grafiche cro-
matiche.
Un particolare risvolto della manutenzione è infine rappresentato
dalla sicurezza degli operatori addetti, che si inserisce nel quadro
normativo del DL 9 aprile 2008 n. 81: monitorare in realtime il
corretto uso delle Dotazioni di Protezione Individuale (DPI). Qui
la tecnologia sia Rfid sia BLE sono tool tecnologici ideali per sod-
disfare la normativa: nel primo caso è il transito dell’operatore
attraverso il varco Rfid l’unico punto di check, in cui è tracciata
in automatico la corretta presenza dei dispositivi di protezione
addosso alla persona, mentre BLE, con il suo continuo monito-
raggio ambientale, assicura un controllo più capillare della dota-
zione. Attraverso un’apposita architettura di device BLE, il sistema
raccoglie i dati dei tag/Beacon apposti sui DPI, per esempio sulle
scarpe, associati a un preciso operatore, allertando via BLE al ga-
teway, oppure via Gprs o Wi-Fi in base all’infrastruttura di rete
disponibile, in caso di anomalie.
Una visione allargata
Estendendo la visione all’intero flusso di dati, quindi andando
oltre la loro raccolta, si affacciano tecnologie che, secondo i
trend di mercato analizzati, sono in continua crescita. Tra queste,
le tecnologie wearable, Realtà Virtuale (fonte Oracle, ‘Can Virtual
Experiences Replace Reality?’, dicembre 2016) e IoT (Internet of
Things) svolgeranno un ruolo decisivo proprio nella gestione
della manutenzione, controllo e supervisione degli impianti con
un’assistenza remota, ridisegnando l’assetto lavorativo e le rela-
tive competenze e forgiando una nuova relazione fra l’azienda
che eroga il servizio e chi ne usufruisce. Tutto ciò a conferma della
visione di IoT intesa non solo come tecnologia, ma anche come
nuovi modelli di business basati sui servizi a corredo del prodotto.
Accanto alla manutenzione tradizionale, ritmata cioè da inter-
valli a scadenza fissa (per esempio in numero di ore di servizio), si
delinea sempre più chiaramente il modello innovativo della ma-
nutenzione predittiva, in cui la mole di dati raccolti tramite Rfid
o BLE, intrecciati e opportunamente elaborati, allerta in anticipo
dell’approssimarsi di un guasto, migliorando notevolmente non
solo l’efficienza, riducendo al contempo i costi industriali, ma
anche il servizio alla clientela.
•
Rfid Global -
www.rfidglobal.itI tag UHF con una buonamemory implicano a volte costi elevati
Il dispositivo Long Range Reader LRU3500 di Rfid
Global può gestire fino 4 antenne