MARZO 2017
AUTOMAZIONE OGGI 396
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stata robusta e continua. Evidenzia
inoltre come le tecnologie hardware
e software dedicate alla AR saranno
in grado di rafforzare le interazioni
realtime tra i cicli produttivi e il per-
sonale impegnato negli stessi, così
come le interazioni virtuali tra il for-
nitore e il consumatore finale dei
prodotti, attraverso dispositivi HMD
(Head Mounted Device) indossabili
e in grado di fornire servizi virtuali
di tipo ‘immersivo’. Anche Goldman
Sachs ha espresso il proprio punto
di vista riguardo a questa crescita,
tanto da predire, in una pubblica-
zione dedicata al mondo virtuale,
un valore del mercato dell’hardware
pari a 80 miliardi di euro entro il
2025, mentre ABI Research prevede
che i dispositivi dedicati alla AR ge-
nereranno fatturati per i maggiori
player di mercato pari a circa 46 mi-
liardi di euro entro il 2021.
Il dibattito intenso sull’industria 4.0 coinvolge un numero cre-
scente di imprenditori e manager in tutto il mondo e, anche se la
consapevolezza dei potenziali benefici non è ancora così diffusa
nelle aziende del vecchio continente, la realtà aumentata costi-
tuirebbe una delle tecnologie emergenti coinvolte nel trend. Gli
investimenti e i progetti pilota attualmente in essere sono nume-
rosi, contribuendo ad accelerare il processo di perfezionamento
della tecnologia. Le aziende che abbracciano la tecnologia AR
devono esercitare, però, un importante e non trascurabile passo
in avanti dal punto di vista tecnologico, sia lato infrastrutturale
sia applicativo. Inoltre, è necessario favorire l’implementazione
di best practice organizzative e di processo creando un adeguato
e favorevole ecosistema innovativo. Due ulteriori contributi alla
crescita in azienda di sistemi di realtà aumenta sono l’effettivo
processo di change management, per cavalcare il cambiamento
e abituare le persone a questa rivoluzionaria tecnologia, e l’indi-
rizzo efficace di politiche di gestione della privacy e della sicu-
rezza dei dati.
Realtà: aumentata o virtuale?
Prima di approfondire come la AR possa coadiuvare la produ-
zione, è necessario fornire un accenno riguardo al concetto più
esteso della produzione virtuale.
La virtualizzazione della produzione è tripolare e basata sui pro-
cessi di progettazione, produzione e controllo con l’obiettivo di
supportare tutti gli ambiti produttivi a partire dalla progettazione
sino al controllo delle decisioni. Nello specifico: la progettazione
virtuale simula ambiti utili alla verifica della producibilità dei ma-
nufatti; la produzione virtuale supporta la definizione di piani e
impianti produttivi; il controllo virtuale simula la vera e propria
produzione in officina. In questo perimetro la AR sta assumendo
un ruolo sempre più importante, facendo inmodo che le informa-
zioni della realtà siano arricchite da dati virtuali, generando una
combinazione di informazioni di grande utilità per gli operatori.
La realtà aumentata è spesso confusa con la realtà virtuale: nel
caso della prima, si frappongono strati virtuali alla realtà, mentre
attraverso la realtà virtuale (VR - Virtual Reality) si simula com-
pletamente la realtà stessa. Paul Milgram contribuì precisamente
alla definizione dei loro reciproci confini anche attraverso la rap-
presentazione del continuum di realtà-virtualità. Ma la tecnologia
AR a disposizione è in grado di supportare realmente l’ambito
produttivo? Questa è la domanda che non solo gli scettici dell’e-
voluzione tecnologica a ogni costo si pongono quotidianamente.
Sebbene la tecnologa AR sia nata negli anni ’90, il suo utilizzo
in ambito industriale è rimasto per lungo tempo confinato e
poco diffuso. L’uso della tecnologia AR rimane spesso limitato
ai laboratori di ricerca e sviluppo delle grandi società o a livello
di progetti pilota. Vi è infatti molta differenza tra l’introduzione
nei reparti produttivi di sistemi di visione e occhiali abilitanti e
una vera e propria trasformazione del business attraverso cicli
e processi AR. Tuttavia, la diffusione dei dispositivi mobile, oltre
alla disponibilità di soluzioni economiche di telecomunicazioni,
storage, wireless e trasmissione dati, sta contribuendo allo svi-
luppo pratico della tecnologia, facendola approdare sempre più
di frequente anche nei reparti produttivi.
Applicazioni molto pratiche
Forse non tutti sanno che fu Boeing, un quarto di secolo fa, a
coniare il termine ‘realtà aumentata’ e proprio questa società,
come Airbus, Bosch e alcune altre, persegue la maggior parte
delle sperimentazioni a oggi realmente funzionanti. La realtà au-
mentata in queste aziende è a supporto soprattutto delle aree
di operation, manutenzione, prevenzione degli errori e anomalie,
oltre che per il training degli operatori. Come pioniere di questa
tecnologia ci si potrebbe aspettare che Boeing sia in grado oggi
di intraprendere processi supportati dalla realtà aumentata in
molti reparti. Un report interno di qualche tempo fa forniva, però,
un’impietosa valutazione della sua efficacia, affermando che alla
fine del 2014 la tecnologia non era ancora sufficientemente ro-
busta per essere impiegata sulle principali linee di produzione.
La Augmented Reality è in grado di supportare l’ambito produttivo come dimostrano
le esperienze pratiche a oggi esistenti, anche se non si riscontra un’apprezzabile
pervasività della tecnologia
Fonte: www.vuzix.com