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MARZO 2017

AUTOMAZIONE OGGI 396

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TECH BOYS AND GIRLS

AO

Lucilla La Puma

Simone Paoletti

Ricercatore di Automatica presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e ScienzeMatematiche, Università di Siena. Docente

dell’insegnamento di Discrete Event Systems - Master of Science in Computer and Automation Engineering, Università di Siena. Atti-

vità di ricerca: controllo robusto di sistemi incerti; identificazione di sistemi; tecniche di predizione, controllo e ottimizzazione per la

gestione delle reti di distribuzione attive. Revisore per riviste internazionali nel settore dell’Automatica e dei Sistemi Elettrici per l’Energia.

ui è Simone Paoletti, 43 anni, ricercatore di Automatica all’Università di Siena. Si è laureato in Ingegneria Infor-

matica all’Università di Roma Tor Vergata nel 2000, e poi ha fatto due concorsi per il dottorato di ricerca, uno a

Roma e uno a Siena: “Per fortuna li ho vinti entrambi, esordisce soddisfatto, ma poi ho scelto Siena”. In realtà,

anche se Simone è cresciuto e ha studiato a Roma, ha trascorso tutte le sue estati, sin da bambino, a Montieri,

luogo di origine dei suoi genitori, vicino Siena, ed è proprio lì che desiderava ritornare. Lo chiama il ‘luogo

del cuore’, e oggi a Siena oltre a essere riuscito a fare il lavoro che desiderava, si è sposato e ha due splendidi

bimbi. “Nel 2004, dopo aver conseguito il dottorato, ho vinto un assegno di ricerca quadriennale, e poi sono

stato molto fortunato: in quel momento tutti i posti come ricercatore erano occupati, ma il provvidenziale tra-

sferimento di un collega a Hong Kong nel 2006 mi ha permesso, attraverso un concorso, di subentrare al suo

posto”. Di certo Simone è un ragazzo fortunato e solare, ma anche talentuoso e appassionato e io, ancora molto curiosa, mi faccio spiegare

a cosa sta lavorando. “Durante il dottorato ho fatto ricerca di base nell’ambito del controllo robusto e dell’identificazione dei sistemi. Con-

trollare un sistema vuol dire agire su di esso per fargli seguire un comportamento desiderato. L’azione di controllo viene svolta in maniera

automatica senza l’intervento dell’uomo. Già la mia tesi di laurea mi diede grandi soddisfazioni. Infatti, studiando delle note sui controlli

automatici, mi accorsi che c’era qualcosa che non quadrava, così mi misi a dimostrare alcune proprietà. Risultarono esatte e piuttosto origi-

nali, e fu lo stesso professore del corso a suggerirmi di farne sia una tesi di laurea che un articolo scientifico. Alla base del lavoro c’era come

progettare un sistema di controllo in maniera robusta, considerando l’incertezza che c’è nella conoscenza del sistema fisico controllato”.

Automazione Oggi:

Da cosa si parte per dimostrare un progetto?

Simone Paoletti:

Noi utilizziamo dei modelli matematici, ma naturalmente c’è sempre una discrepanza tra il modello matematico e il

sistema reale. Tale approssimazione viene chiamata ‘incertezza’. Per farvi fronte, in diversi contesti applicativi, si stanno sviluppando

delle tecniche sempre più evolute per il controllo robusto dei sistemi.

A.O.:

Parlando di applicazioni?

Simone Paoletti:

Sto lavorando alle smart grid, le reti elettriche intelligenti del futuro. Noi tutti siamo consumatori di energia elettrica,

e siamo abituati ad avere l’energia elettrica sempre a disposizione con determinati livelli di qualità di fornitura del servizio. Negli ultimi

anni, agli impianti di generazione tradizionali sono subentrati quelli da fonti rinnovabili, come l’eolico e il fotovoltaico, che però dal

punto di vista del controllo del sistema presentano diversi svantaggi. Primo fra tutti, l’elevata impredicibilità, determinata dal fatto che

sono fonti che dipendono dalle condizioni atmosferiche. E poiché il sistema elettrico deve sempre funzionare in equilibrio tra genera-

zione e domanda, possono sorgere dei problemi per garantire questo bilanciamento. In futuro, la diffusione delle smart grid, basate

su sistemi informatici e di comunicazione sempre più sofisticati, uniti a nuove tecnologie come inverter e sistemi di accumulo, farà sì

che questa incertezza possa essere controllata e mitigata, mantenendo elevati standard di sicurezza e qualità del servizio. Per esempio,

mediante l’uso di sistemi di accumulo si potrebbero evitare spiacevoli blackout.

A.O.:

Da chi è sostenuto il progetto?

Simone Paoletti:

Abbiamo cominciato a lavorare in questo contesto partecipando ad ‘Address’, un progetto da 16 milioni di Euro fi-

nanziato dalla Comunità Europea e coordinato da Enel Distribuzione. In questo momento il nostro gruppo di ricerca fornisce a Siemens

Italia gli algoritmi per la previsione della produzione di energia da fonti rinnovabili per il giorno dopo, che vengono eseguiti nei centri

di controllo di media tensione di Enel Distribuzione in tutta Italia. Le previsioni calcolate possono anche essere trasmesse da Enel a

Terna, l’operatore nazionale delle reti per la trasmissione dell’energia elettrica. Ormai edotta sul concetto di incertezza, così ricorrente

nell’intervista, chiedo a Simone, prima di chiudere con dispiacere la nostra conference call, i suoi progetti per il futuro. “Il lavoro è il mio

passatempo preferito e questo per il mio team è un periodo molto proficuo in termini di pubblicazioni. Confidando nella mia buona

stella, vorrei conseguire l’abilitazione nazionale e diventare professore associato. Sempre però dedicandomi alla famiglia, perché è la

cosa più importante per me” sottolinea, sornione e sorridente.

L