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GENNAIO-FEBBRAIO 2017

AUTOMAZIONE OGGI 395

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AO

IL PUNTO

Industria 4.0 ormai sembra diventata

uno standard: tutti ne parlano, tutte le

aziende sono tecnologicamente pronte,

avviate, integrate, connesse, robotiz-

zate, digitalizzate… e molte forse già

pensano alla 5.0. Certo, questo vale per

le macchine, in effetti l’Internet delle

Cose si riferisce a loro. Ma le persone? Ci

sono persone che sono ‘geneticamente’

predisposte all’evoluzione tecnologica

e altre meno, e l’età non c’entra affatto.

Sta di fatto che l’Industria 4.0 deve fare

i conti anche con le persone e soprat-

tutto con una carenza di ‘manager 4.0’

in grado di rispondere appieno alle spe-

cifiche esigenze imposte dal processo

di trasformazione in atto. “Per gestire

la rivoluzione del digitale, c’è bisogno

di una vera grande cabina di regia che

sappia mettere insieme tutti gli attori

e al cui tavolo siano presenti anche i

manager” spiega Bruno Villani, vice

presidente Aldai-Federmanager. “Nella

cabina di regia del Piano Nazionale Industria 4.0 i manager che sono i veri portatori

e attuatori del cambiamento non ci sono. L’obiettivo è mettere in sinergia le per-

sone e le risorse disponibili, fare sistema, mettendo a disposizione del Paese tutte

le diverse competenze disponibili partendo anche da ‘un’analisi 4.0’ che individui,

anche a livello internazionale, le best practice da diffondere”. Fa eco Cristina Sar-

nacchiaro, country manager Italy di EF Corporate Solutions, realtà internazionale

di formazione linguistica aziendale che sottolinea “Il tessuto economico italiano è

intriso di medio-piccole realtà che rendono il nostro Paese la seconda potenza ma-

nifatturiera in Europa dietro la Germania. Per questo motivo la chiave del successo

è l’internazionalizzazione, che può avvenire solamente se il personale è pronto a

interagire con lo staff di aziende straniere, creando vere e proprie interconnessioni

e sinergie, a favore della nuova rivoluzione industriale 4.0”.

Già fin dall’ultimo World Economic Forum di Davos è emerso che il cambiamento

epocale dettato dall’Industria 4.0 porterà il 65% dei bambini oggi alle elementari a

fare lavori che attualmente non esistono. Ma oggi, anno 2017, quali possono essere

le figure più ricercate dalle aziende italiane? Lo abbiamo chiesto a degli esperti Hays,

società di recruitment specializzato. Secondo loro le figure più richieste saranno le

digital e i professionisti che hanno familiarità con l’e-commerce, strumento fonda-

mentale per chi vuole raggiungere nuovi mercati e incrementare il giro d’affari, i

commerciali e i tecnici con skill verticali e anche i reengineering manager, specializ-

zati nella riprogettazione dei processi aziendali. Le figure di staff invece, a causa di

una continua centralizzazione negli headquarter aziendali, sono tra le risorse che le

imprese ricercano meno. “Se volessimo tratteggiare l’identikit del professionista ide-

ale per il 2017” sostiene Alessandro Bossi, Hays director “troveremmo un lavoratore

con alle spalle una forte expertise e un brillante percorso accademico, con indirizzo

tecnico (economico o ingegneristico). È bene specificare, però, come l’ambito acca-

demico si sia evoluto molto negli ultimi anni, creando corsi di laurea sempre più di

nicchia. I reali sbocchi lavorativi, quindi, vanno soppesati a fronte della specializza-

zione scelta. Per i più giovani, un plus è quello di vantare esperienze presso aziende,

magari all’estero. La lente del recruiter poi, si sofferma sulle risorse con approfondite

conoscenze linguistiche e con familiarità dei mercati esteri. Leadership e forte orien-

tamento al risultato continuano a essere tratti imprescindibili per un professionista

che vuole fare carriera”.

L’

Industria 4.0

per cose e… persone

Antonella Catteneo

Caporedattore di Automazione Oggi e Fieldbus & Networks

@nellacattaneo

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