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OTTOBRE 2016

AUTOMAZIONE OGGI 393

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A.O.:

Quali tecnologie consentono ai robot collabo-

rativi di entrare negli ambienti produttivi a supporto

del lavoro dell’uomo?

Tobias Daniel

, vice president sales&marketing di

Comau Robotics

(

www.comau.com

): La migliore

risposta a questa domanda è rappresentata dal

progetto Aura - Advanced Use Robot Arm, che ab-

biamo presentato in Germania lo scorso giugno,

alla fiera Automatica. Questa soluzione di robo-

tica collaborativa integra contestualmente, e per

la prima volta, le caratteristiche di accuratezza di

manipolazione, abilità senso-motorie, sicurezza,

capacità di apprendimento e altre ancora, come i

sensori di forza, prossimità e i sistemi di visione. Se-

condo la nostra visione è proprio l’uso combinato

e scalabile di tutte queste tecnologie a rappresentare la via cor-

retta per dare vita a soluzioni veramente collaborative in ambito

industriale. In questa fase siamo dunque impegnati nel processo

di industrializzazione di Aura, ma al tempo stesso continuiamo

la nostra attività di R&S per affinare ulteriormente la capacità dei

nostri robot collaborativi di essere ‘sensibili’.

Filippis

: Sono diverse le tecnologie che permettono l’ingresso dei

robot collaborativi negli ambiti produttivi: tra queste, le funzio-

nalità di limitazione della velocità, dello spazio operativo e della

coppia sui giunti consentono all’essere umano di interagire con

il robot, condividendo lo spazio di lavoro, soprattutto in fase di

manutenzione.

Randieri

: La convivenza è resa possibile grazie a sofisticati mec-

canismi di sicurezza di cui sono dotati questi robot, basati sul

controllo della forza e sul costante monitoraggio dell’ambiente

circostante. Sofisticate telecamere ad alta risoluzione e speciali

sistemi anticollisione li rendono in grado di coordinare i loro

movimenti con quelli dei lavoratori umani, scongiurando la pos-

sibilità di incidenti. I robot collaborativi, nel caso in cui vi siano

ostacoli al proprio movimento pre-programmato, sono infatti

in grado di scegliere direzioni alternative lungo le quali conti-

nuare il proprio movimento, mantenendo quindi la propria pro-

duttività, oppure di rallentare o fermarsi quando nessuna delle

alternative praticabili è tale da consentire al robot di continuare

il proprio compito in sicurezza.

A.O.:

Vi sono difficoltà ancora da superare per la diffusione delle tec-

nologie di automazione collaborativa?

Randieri

: I robot collaborativi e le loro applicazioni sono ormai

sinonimo di produttività, flessibilità e scalabilità per tutte le

aziende che li adottano. Possono essere più o meno autonomi

e stanno rivoluzionando i settori della logistica e dell’automa-

zione di fabbrica. Molte applicazioni però ancora oggi sono dif-

ficili o quasi impossibili da automatizzare, oppure, più spesso, è

necessario mantenere la destrezza e la versatilità dell’operatore

umano, affiancandolo con un robot per agevolarne i compiti. Il

mercato industriale ne riconosce quindi le potenzialità, ma allo

stesso tempo si registrano timori sulle condizioni di sicurezza,

i limiti normativi, l’orizzonte delle responsabilità, le procedure

di progettazione e documentali da mettere in atto quando si

intende adottare un robot collaborativo. Vi sono inoltre i vari

aspetti afferenti l’usabilità del sistema robotizzato collaborativo:

comfort di utilizzo, percezione della sicurezza e impostazioni

orientate all’ergonomia sono aspetti determi-

nanti nell’integrazione di applicazioni collabo-

rative intuitive e naturali. A questo si affianca la

necessità da parte delle aziende di avere a dispo-

sizione delle postazioni di lavoro ‘intelligenti’, in

grado cioè di adattarsi alla tipologia di operatore

e di lavorazione, in modo tale da migliorare le

condizioni di lavoro del personale e insieme del

prodotto stesso.

A.O.:

In quali settori i robot collaborativi hannomag-

giore diffusione? In quali applicazioni nello specifico?

Filippis

: Il mondo della meccatronica ha un cre-

scente bisogno di specializzazioni nei vari set-

tori industriali, fattore che impone di pari passo

un perfezionamento delle funzionalità e delle specifiche dei

robot. Basti pensare a mercati verticali diventati trainanti per

l’industria italiana, come i settori food e pharma, in cui vigono

regolamentazioni particolarmente stringenti. Per adempiere a

tali standard, l’integrazione di una soluzione robotica in una

piattaforma di automazione industriale, che consente di avere

la tracciabilità dell’intero processo, può non essere sufficiente. A

tale proposito, lo sviluppo di prodotti denominati Multiple Resi-

stant, capaci di sopportare sterilizzazioni aggressive, ha aperto

la porta alla robotica in mercati precedentemente inesplorati a

causa della presenza di agenti corrosivi e di ambienti operativi

critici. Così, per esprimere al meglio le proprie potenzialità, la

robotica collaborativa dovrà comprendere le richieste dei diffe-

renti mercati, basando il proprio futuro successo sulla possibilità

di collaborare con l’operatore in mercati quali l’assemblaggio

di piccole parti, oppure in applicazioni nelle quali, sfruttando

la capacità di auto-apprendimento delle posizioni, è possibile

rendere flessibile e facilmente implementabile un sistema che

richiede cambi formato rapidi. Operazioni di taglio, sbavatura e

lavorazioni in genere su prodotti finiti con differenti dimensioni

e geometria non banale, attualmente appannaggio del perso-

nale umano, potrebbero nel prossimo futuro essere eseguite

con robot collaborativi.

Cocchi

: Per le loro caratteristiche di versatilità e collaboratività

i robot UR sono impiegati con successo in qualsiasi processo di

produzione automatizzato: dall’assemblaggio all’asservimento

Il progetto Aura di Comau Robotics integra accuratezza

di manipolazione, abilità senso-motorie, sicurezza, capacità

di apprendimento

Tobias Daniel

di Comau Robotics