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zazione di un nuovo impianto sportivo, in

accordo con il Comune di Milano.

Molta tecnologia ma anche molto verde.

Green building infatti con certificazione

Leed Gold (Leadership in Energy and En-

vironmental Design) il progetto voluto

dall’azienda, comprendente palestra,

centro di formazione, sala conferenze e

spazi pensati per la socializzazione e la

creazione di idee… perché il concetto

che sostiene Golla è quello di avere uno

spazio lavorativo che porti le persone in

ufficio, oltre che per svolgere la propria

attività, anche per socializzare e intera-

gire, aggiungendo al livello professio-

nale quello informale e di condivisione,

per incoraggiare lo scambio e facilitare

le relazioni…. e soprattutto le idee. Au-

tonomia e libertà dei lavoratori sono con-

cetti su cui Siemens Italia conta. Concetti

sui quali ci lavora da anni, e precisamente

dal 2011, anno in cui ha deciso di imple-

mentare un innovativo modello di la-

voro flessibile e autonomo, dando così

la possibilità ai propri dipendenti e col-

laboratori di lavorare in totale indipen-

denza ma, al tempo stesso, con grande

responsabilizzazione individuale. Smart

working quindi dove l’uomo deve essere

al ‘centro’ per poter scrivere la tecnologia

del futuro. Ma spieghiamo meglio questi

concetti così come sono stati presentati

durante la mattinata.

Uomini visionari

Marco Camisani Calzolari, studioso dei

fenomeni di comunicazione, ha avuto l’o-

nere e l’onore di introdurre la conferenza

durante la quale è stata posta la prima

pietra del nuovo quartier generale ita-

liano di Siemens al cospetto di stampa e

autorità “Siemens ha deciso di costruire il

primo palazzo, haedquarter, dopo quello

centrale di Monaco, qui in Italia, per in-

vestire in quest’area, in questo Paese, in

questa città e permettere proprio a que-

sto Paese di crescere. E lo ha fatto pen-

sando a un percorso che vede l’uomo al

centro, l’innovazione, il digitale… e che

arriva dalla visione di Siemens, fondata

nel 1847 da Werner von Siemens, un si-

gnore che aveva immaginato ‘tutti’ que-

sti valori. Un vero digitale ‘ante litteram’,

un uomo che aveva la capacità di vedere

avanti. Questa capacità negli anni si è tra-

sferita da amministratore delegato in am-

ministratore delegato: tutti con questo

taglio visionario che sembra immutato

nel tempo”. Così Camisani ha introdotto

Federico Golla, amministratore delegato

e CEO di Siemens che ha iniziato il suo

intervento proponendo la giornata come

un importante momento di riflessione in

cui il guardarsi indietro è solo uno spunto

per guardare al futuro. “Il titolo di questa

presentazione è ‘Rinascimento Digitale’ e

credo che il presidente (Golla si riferiva a

Matteo Renzi, presente alla conferenza)

sia la persona più adatta per capire cosa

ci fosse prima del Rinascimento e cosa sia

successo dopo in termini di innovazione

culturale e scientifica”. Ma questo era solo

uno spunto per parlare del futuro in cui

Golla si vedeva amabilmente conversare

di tecnologia, informatica, innovazione…

di Siemens…al bar, sulla spiaggia, con un

alieno. “Nel futuro presente, cioè quello

che siamo: Siemens è tecnologia per

l’industria, per l’energia, per le infrastrut-

ture, per l’health care, è ICT che vuol dire

hardware, software, device e reti. Tra i pla-

yer ci siamo noi, ABB, General Electric…

tutti i grandi player internazionali, sempre

da rispettare e qualche volta da emulare

come Google, Apple e Microsoft. Questo

futuro presente ci ha permesso di scrivere

la visione 2020. E ragionare e impostare

un piano di investimenti di sviluppo tec-

nologico per il 2020 significa lavorare per

il giorno dopo ma noi abbiamo bisogno

di lavorare per il giorno dopo e anche per

i prossimi 20, 30 anni” continua Golla.

Il futuro presente

e il futuro anteriore

“Le prime due linee di sviluppo del piano

2020 riguardano l’elettrificazione e la di-

gitalizzazione. Da quando c’è l’elettronica

c’è Siemens. Nel 1847 di elettronico c’era

solo un ‘cavo’. Siamo migliorati e siamo

passati all’automazione. Oggi si parla di

Industria 4.0, anche se evidentemente c’è

stata un’industria 3.0, 2.0, 1.0. E poi c’è la

digitalizzazione: cioè quello che sarà. La

digitalizzazione per noi è trasversale ai

mercati di oggi e a quelli che vedremo

tra trent’anni come le energie sostenibili,

di cui si parla tanto, e le infrastrutture in-

telligenti” e qui Golla si è espressamente

rivolto al presidente Renzi sottolineando

il grande bisogno di strutture intelligenti

in Italia. “La mia è una constatazione di

una certa arretratezza tecnologica che

dovremmo riuscire a colmare” sottolinea

ancora Golla. “E poi c’è il futuro del ma-

nufacturing. L’Italia è il secondo Paese

europeo in termini di produzione indu-

striale, il quarto o quinto nel mondo e

quindi ritengo che il manufacturingmeriti

l’attenzione della politica ma soprattutto

l’attenzione dell’industria poiché se l’in-

dustria investe per ammodernarsi ne ha

un vantaggio contenutivo”. Gli esempi di

questa ‘primitiva’ era digitale sono per Sie-

mens “l’impianto di produzione Maserati,

un gioiello per il Paese; la riconversione

di una vecchia fabbrica di Bertone; l’Esse-

lunga; il porto di Savona. Piccole cose ma

che ci permettono di dire che siamo sulla

strada giusta”. La strada corretta per en-

trare nel futuro raccontata da Golla con la

‘scusa’ dell’alieno. “L’alieno che ho incon-

trato 32 anni fa è tornato e gli ho chiesto

cosa è cambiato: se abbiamo sorpassato

il suo pianeta o se siamo rimasti al palo.

Lui mi ha raccontato del futuro che sarà,

un futuro che avrà tutte delle tecnologie

nuove che anni fa erano in via di speri-

mentazione, come il cloud computing, il

3D printing, le applicazioni, una serie di

OTTOBRE 2016

AUTOMAZIONE OGGI 393

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Il drone che si è recato nell’area cantieristica e ha ‘virtualmente posato’ la prima pietra