MAGGIO 2016
AUTOMAZIONE OGGI 390
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in modo semplice ed economico a future
evoluzioni e riprogettazioni del prodotto
finito o del suo contenitore. Questo ha
avuto ripercussioni sullo sviluppo delle
macchine, in termini sia di hardware sia
di software. Per quanto riguarda la parte
hardware, vi è già stata un’evoluzione
notevole nel campo del motion control:
la forte richiesta di soluzioni sempre più
veloci destinate ad aumentare la produt-
tività delle macchine ha portato le case
produttrici allo sviluppo di soluzioni di
motion control più performanti, che ga-
rantiscano una medesima o maggiore
qualità del prodotto. La parte software
gioca un ruolo altrettanto importante
per raggiungere il grado di flessibilità
richiesto dal mercato. A questo scopo,
abbiamo sviluppato programmi perso-
nalizzati per l’industria del packaging
seguendo gli standard PLC Open e Omac
PackML (organizzazione internazionale
che fissa le linee guida per operare nel
mercato del packaging). L’obiettivo è for-
nire soluzioni sempre più user friendly,
che garantiscano al cliente un significa-
tivo ritorno di investimento”.
A.O.:
Quale sarà il futuro delle nuove tecno-
logiemeccatroniche, quindi dei tecnici mec-
catronici, nel campo del packaging?
Porta:
“Il settore è particolarmente ri-
cettivo a tutto l’insieme di competenze
e sviluppi tecnologici che attualmente
sono racchiusi nel termine ‘meccatronica’.
L’efficienza è uno dei risultati più evidenti
che il settore ricava dall’adozione di un
approcciomeccatronico. La progettazione
sinergica dei sistemi crea effetti virtuosi
sia sull’efficienza operativa (progettando
il sistema nel suo complesso è possibile,
per esempio, avere una migliore consa-
pevolezza dei consumi e degli sprechi e
intervenire quindi per ridurli), sia in ter-
mini di sviluppo e lifecycle. La scalabilità
dei sistemi hardware e software consente
di ridurre l’impegno in fase di sviluppo e
rende più flessibili le soluzioni; il ricorso
alla simulazione virtuale (anche in 3D)
permette di gestire test e adeguamenti
della produzione in modo più rapido ed
economico; l’interconnessione tra i diversi
elementi della soluzione garantisce la
massima fluidità e produttività. Per rag-
giungere questi risultati sono necessari
tre presupposti: la digitalizzazione dei
processi; la standardizzazione di prodotti,
dati e interfacce; la completa integrazione
dei sistemi software, come CAx, PDM
ed ERP nelle strutture PLM. Que-
sta consapevolezza è alla base
della stretta collaborazione
sviluppata negli scorsi anni
tra Rittal e le altre aziende
del Gruppo Friedhelm
Loh, destinata a offrire
una proposta coordi-
nata che combina pro-
gettazione, soluzioni
di sistema e di automa-
zione, tutte dotate di un
adeguato corredo digitale.
Coerentemente con l’attitudine
internazionale del comparto, inol-
tre, gli sviluppi meccatronici del settore
non sono volti genericamente ad auto-
matizzare i sistemi di produzione facendo
interagire meccanica, elettronica e infor-
matica, ma si caratterizzano per l’atten-
zione a tematiche quali standardizzazione
e flessibilità. L’importanza della standar-
dizzazione è particolarmente sentita,
in quanto, operando in un orizzonte di
mercato globale, è necessario sviluppare
sistemi che possano essere esportati di-
sponendo di tutte le necessarie approva-
zioni normative e i cui componenti siano
facilmente reperibili ovunque in caso di
necessità”.
Giulianetti:
“La crescente integrazione
tra hardware e software rende quanto
mai cruciale la disponibilità nelle aziende
di competenzemeccatroniche: serviranno
sempre più team specializzati. Dotrà av-
venire anche in ambito packaging quello
che avviene già oggi nelle aziende che
fanno un uso intenso della robotica: l’u-
nione di competenze meccaniche ed
elettroniche di alto livello consente di
gestire in modo ottimizzato sia il robot sia
la sua automazione, sfruttando al meglio
ogni tecnologia. In realtà, già oggi all’in-
terno delle macchine per il packaging la
parte di azionamento si trova sempre più
spesso integrata nella meccanica, con
elementi quali i motori lineari. Riteniamo
che in futuro questo tipo di approccio sarà
adottato sempre più a livello di soluzioni,
anche per applicazioni complesse”.
Vercesi:
“La meccatronica è una disci-
plina quanto mai attuale: da diversi anni
Siemens collabora con le università e in
particolare con il Politecnico di Milano
per il corso ‘Macchine Utensili’ rivolto
agli studenti del terzo anno di Ingegneria
meccanica, con un focus importante sulla
mecca-
t r on i c a .
La figura
professionale
del tecnico mec-
catronico sarà sempre
più ricercata, in particolare per le applica-
zioni di packaging, dove la corretta pro-
gettazione meccatronica delle macchine
diventerà determinante per il successo sul
mercato. Abbiamo già disponibili anche
strumenti specifici per progettare in que-
sta direzione, che richiedono formazione e
preparazione specifica”.
Beccalli:
“Per raggiungere la già citata fles-
sibilità di lavorazione, un approccio mec-
catronico è fondamentale. Il tradizionale
approccio allo sviluppo dei sistemi di au-
tomazione, che tratta hardware e software
in modo distinto, come ‘compartimenti
stagni’, è superato da un approccio che,
guardando la macchina nel suo insieme e
nel suo contesto operativo, nemassimizza
l’efficacia. Perché la meccatronica esprima
al meglio la sua capacità di incrementare
l’efficacia e la produttività dei sistemi, è
fondamentale trovare il modo di utilizzare
al meglio i dati. Lemacchine devono accre-
scere la propria capacità di integrarsi con i
sistemi informativi aziendali o, comun-
que, acquisire caratteristiche sempre più
spinte verso la raccolta dati e il network-
ing m2m. Da sempre il tema dell’integra-
zione è particolarmente caro a Mitsubishi:
non a caso è stato lanciato il concetto di
e-F@ctory, ovvero la totale integrazione
tra linee di produzione e sistemi ERP, e i
primi moduli di comunicazione per col-
legare i due livelli. A esso è seguita poi la
creazione di e-F@ctory Alliance, una part-
nership con oltre 3.000 partner in grado
di fornire soluzioni a livello di campo,
controllo, processo e business, tutte in-
teroperabili e accomunate dall’adozione
di un unico protocollo standard, per per-
mettere al cliente finale di disporre di una
soluzione davvero completa”.
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