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MAGGIO 2016

AUTOMAZIONE OGGI 390

37

mesi il panorama potrà essere più chiaro,

anche perché a fronte di una domanda in

crescita non possiamo ignorare i nume-

rosi scenari di tensioni geopolitiche, che

imperversano in aree di mercato per noi

interessanti. Anche la situazione valutaria

e borsistica non appare stabile e rassicu-

rante. Scendendo nel dettaglio, come

illustra il recente studio “

Un nuovo mo-

dello di previsione per i mercati 2016-2018

- Il Cubo

” redatto dal

Centro Studi Ucima

,

nel medio periodo ci attendiamo ottime

performance nelle nostre esportazioni so-

prattutto in Arabia Saudita, India, Indone-

sia, Turchia. Ma anche mercati importanti

quali Cina, USA e Germania dovrebbero

mantenere un trend di crescita positivo.

Senza dimenticare l’Africa, un mercato

vasto che genera molte aspettative”.

A.O.:

In quale settore delle macchine auto-

matiche si hannoprospettivemigliori e quindi

sono previsti maggiori investimenti in R&D?

Lesce:

“Lo stesso studio citato prima ci

indica che, nel medio periodo, i settori

merceologici nei quali avremo le prospet-

tive di crescita maggiori a livello mondiale

sono quello cosmetico/chimico (+8,1%),

del food (+6%), farmaceutico (+5,5%),

del beverage (+3,5%). In generale, ci at-

tendiamo un’ulteriore crescita dell’export

italiano pari a circa il 6%”.

A.O.:

La crescita sul mercato italiano è mo-

desta: quali le motivazioni e quali consigli o

suggerimenti si possono dare alle aziende

produttrici di macchine e agli end user?

Lesce:

“Nel corso del 2015 il mercato

domestico ha registrato un andamento

comunque positivo, attestandosi a 1.188

milioni di euro, con una crescita dell’1,4%

sul 2014. A influenzare il risultato hanno

contribuito sicuramente le agevolazioni

per l’acquisto di macchinari contenute

nella Sabatini Bis. La combinazione di un

mercato che, in questo inizio d’anno, sta

in ogni caso lanciando segnali di vivacità

e dinamismo, insieme al ‘super ammorta-

mento’ statale, ci rende ottimisti: il fattu-

rato domestico potrà crescere a ritmi più

elevati. Noi dobbiamo farci trovare sempre

pronti a rispondere a ogni nuova esigenza,

ma i nostri clienti sanno già di potere con-

tare su partner molto affidabili e all’avan-

guardia dal punto di vista tecnologico”.

A.O.:

Ci sono i grandi costruttori esteri,

(tedeschi esempio): quali linee guida si do-

vrebbero seguire per migliorare la posizione

italiana a livello di tecnologia e di mercato?

Lesce:

“Mantenere una leadership tecno-

logica e commerciale a livello mondiale

non è semplice. Negli ultimi anni però i

numeri dimostrano come i costruttori ita-

liani abbiano dominato la scena interna-

zionale, insieme ai concorrenti tedeschi.

La competizione proseguirà, senza dimen-

ticare che in alcuni mercati stanno cre-

scendo anche nuovi player, che devono

essere tenuti in considerazione. Penso

che, oltre all’innovazione tecnologica e

al presidio dei mercati che da sempre ci

caratterizzano, dovremo lavorare molto

sul concetto di Industry 4.0, modificando

l’organizzazione del service e sfruttando il

flusso di dati inviati dalle macchine attra-

verso la rete. Ripensiamo al post-vendita,

spostandoci dal mondo degli oggetti

al mondo dei servizi. Su questo terreno

credo si andrà a giocare la competizione

nel prossimo futuro: è necessario svilup-

pare le tecnologie ma anche le compe-

tenze necessarie per utilizzarle al meglio e

portare benefici reali al cliente”.

A.O.:

La concorrenza cinese è ancora un

problema per i costi bassi a fronte comun-

que di una qualità inferiore? Oppure anche

in Cina si sono raggiunti livelli tecnologi-

camente buoni, paragonabili a quelli dei

leader del settore?

Lesce:

“Undato significativo è che nel 2015

la Cina è diventata anche un Paese espor-

tatore di macchine per imballaggio: un se-

gnale preoccupante, che non dobbiamo

sottovalutare. Anche per questo dob-

biamo riuscire a spostare la competizione

su un altro piano, cambiando le regole del

mercato per lasciare i concorrenti ancora

indietro: i prodotti, alla lunga, si copiano,

anche se noi faremo il possibile per man-

tenere un gap qualitativo e prestazionale;

con i servizi possiamo fare la differenza.

Credo comunque che la qualità, l’efficienza

e l’affidabilità delle nostre proposte ci pre-

serveranno da brutte sorprese”.

A.O.:

Cosa può dirci delle vostre manifesta-

zioni fieristiche estere e dell’acquisizione di

Ipack-Ima?

Lesce:

“Grazie al lavoro degli ultimi tre

anni Ucima è diventata il maggiore or-

ganizzatore italiano di partecipazioni in

collettiva alle fiere internazionali di set-

tore. Quest’anno parteciperemo a ben

20 manifestazioni fieristiche internazio-

nali in tutti i continenti: Italia, Vietnam,

Sud Africa, Egitto, Algeria, Corea, Brasile,

Messico, Iran, Russia, Tailandia, Nigeria,

Birmania, Stati Uniti, Marocco, Indonesia.

Nel 2015, inoltre, l’associazione ha dato

vita, insieme a Fiera Milano, a Ipack-Ima

Srl, per dare avvio a una nuova fase di

sviluppo e internazionalizzazione della

fiera triennale Ipack-Ima e delle mostre

verticali che la affiancano. L’ingresso di

Ucima nella gestione della fiera riporterà

l’Italia al centro del panorama fieristico

internazionale e offrirà alle aziende del

settore una piattaforma fieristica in Italia

che sia almeno pari alla loro leadership

mondiale. Lavoriamo perché le aziende

possano contare su una manifestazione

che risponda pienamente alle loro esi-

genze commerciali e soddisfi le richieste

della loro clientela internazionale”.

Paese

export 2015

Var. 15/14

1 Stati Uniti

472.094

18,6%

2 Francia

331.363

-0,2%

3 Germania

256.957

-11,4%

4 Cina

238.079

-30,0%

5 Turchia

203.462

31,4%

6 Regno Unito

175.313

15,4%

7 Spagna

171.126

31,8%

8 Svizzera

131.089

60,5%

9 Arabia Saudita

121.576

53,4%

10 Brasile

120.627

-8,7%

(I valori della tabella sono espressi in migliaia di euro)

Fonte: elaborazione Ufficio Studi Ucima su dati Istat

Area

export 2015

Var. 15/14

Unione Europea

1.677.753

6,3%

Asia

1.071.899

-15,7%

Europa extra - UE

549.238

3,3%

Nord America

509.032

15,9%

Altre

454.540

-1,2%

Centro - Sud America

452.143

-6,2%

(I valori della tabella sono espressi in migliaia di euro)

Fonte: elaborazione Ufficio Studi Ucima su dati Istat