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MARZO 2016

AUTOMAZIONE OGGI 388

94

AO

S P E C I

A L E

L

a produzione della ceramica è sempre

stata un fiore all’occhiello del settore

manifatturiero italiano. Nel corso degli

anni si sono susseguite una serie di

evoluzioni che hanno portato al miglio-

ramento della qualità, ma non necessariamente

all’ottimizzazione del processo produttivo. Re-

centemente, trainati dal desiderio di uscire da una

condizione di stallo economico, alcuni imprendi-

tori italiani hanno deciso di investire in innova-

zione ed efficienza per vincere le sfide imposte dai

mercati mondiali. Un esempio è quello del gruppo

ceramico di Casalgrande che ha investito circa 18

milioni di euro nella ristrutturazione totale dello

stabilimento di Rubiera per la produzione di rive-

stimenti in monoporosa e pavimenti in grès por-

cellanato smaltato di grandi dimensioni. Il suo nuovo impianto,

già in funzione, è ora dotato di linee tecnologicamente all’avan-

guardia al fine di ampliare l’offerta di gamma consolidando i

propri brand nei mercati internazionali e acquisendo nuova com-

petitività anche nei confronti delle aree Brics. Per arrivare a ciò è

stata richiesta un’attenta e approfondita analisi del processo pro-

duttivo il cui risultato è stata un’infrastruttura capace di produrre e

al contempo monitorare per intervenire su sprechi o inefficienze.

Il processo produttivo deve infatti lavorare in parallelo con l’a-

spetto gestionale, amministrativo e le attività di logistica al fine di

definire i costi. Ma non solo. L’eccellenza nella produzione delle

ceramiche in Italia infatti non s’identifica solo nella perfetta ca-

pacità nel produrre pezzi, ma anche e soprattutto in termini di

efficienza con cui tutto il processo si realizza: per cui tanto più

il processo è ottimizzato, maggiori saranno i benefici che aiute-

ranno l’azienda a competere sul mercato. Perseguire la dottrina

dell’efficienza richiede quindi un’attenta e approfondita analisi del

processo produttivo confluibile nella creazione di un’infrastrut-

tura capace di produrre e allo stesso tempo monitorare tutto il

processo, per poter intervenire su eventuali sprechi o inefficienze.

Il progetto dello stabilimento di Rubiera ha permesso quindi un

Marco Sala

Presentiamo il risultato dell’esperienza KEB nel mondo della ceramica

con la ristrutturazione dello stabilimento di un importante gruppo

ceramico di Casalgrande

La partita si gioca

sul piano della

competitività

completamento della filiera produttiva attraverso innovazioni

mirate all’ottimizzazione dei costi e delle risorse, utilizzando solu-

zioni moderne di tecnologie green oriented nell’ottica dell’energy

saving che tutelano l’ambiente e l’uomo: tra queste ad esempio

6 linee di smalteria gestite da un avanzato software di gestione

sviluppato da Serenissima-Cir ed Errevi che rappresenta un pro-

totipo, un primissimo esempio di logica-domotica applicata alla

produzione di piastrelle; e anche un nuovo sistema generale di

supervisione ideato e sviluppato da Serenissima-Cir e Bluengine-

ering che permette, in tempo reale, di consultare e gestire tutte le

variabili significative di processo, sia in loco sia da remoto.

E qui entra in gioco KEB

Per coordinare le linee di smalteria è stato necessario avvalersi

di un controllore di logica programmabile per la gestione delle

sequenze; un controllore capace di gestire fino a 60 inverter, ri-

conducibili a un’unica rete e in grado di avere allo stesso tempo

la flessibilità di poter aggiungere o togliere dispositivi adeguan-

dosi automaticamente al cambiamento; un controllore capace di

acquisire i comandi dal campo e fornire contemporaneamente le

segnalazioni. Fin qui è tutto facile, se non fosse che tutto quanto

Fonte: www.pixabay.com