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MARZO 2016

AUTOMAZIONE OGGI 388

42

AO

PANORAMA

nell’industria di processo hanno ancora dif-

fusione limitata e si fatica a capirne le moti-

vazioni; forse si è stati troppo cauti parlando

delle percentuali di risparmio quando an-

cora la cultura su questi sistemi era limitata.

Un ritorno d’investimento quantificabile

in pochi punti percentuali non giustificava

gli investimenti necessari, ma il fatto che i

primi virtuosi registrino risparmi energetici

ampiamente sopra il 10% fa ben sperare in

una più ampia diffusione di questi sistemi.

Una soluzione certamente competitiva è

quella di usufruire di queste tecnologie

sotto forma di servizio, senza doversi por-

tare in casa né l’infrastruttura né il know-

how necessario per svolgere questa attività

in maniera proficua, affidandosi dunque ad

aziende esterne, anche se la stretta colla-

borazione con i responsabili dell’impianto”.

Martelli - Diambri

: “La necessità di ridurre

i consumi legati alla produzione, trasfor-

mazione e logistica nell’industria alimen-

tare passa attraverso un utilizzo sempre

maggiore di sistemi gestionali MES/MRP

e di energy management, che hanno bi-

sogno di soluzioni meccatroniche sempre

più efficienti ed evolute. Noi siamo pre-

senti nel mercato dell’automazione con

sistemi di controllo del motion progettati

per ridurre fino al 30% i consumi energetici.

Riduzione che passa attraverso un’oculata

definizione del sistema meccatronico più

adatto, tramite software in grado di valu-

tare l’efficienza del sistema, e l’attuazione

per mezzo di sistemi evoluti di controllo

(logica&motion) in grado di ridurre i con-

sumi in modo autonomo in funzione della

produzione (funzione ‘Ecomode’). Oltre

che come fornitori di prodotti e sistemi,

operiamo anche come ‘consulenti’, of-

frendo alle aziende audit energetici per

individuare tutte le aree di possibile ridu-

zione dei consumi energetici. Le soluzioni

classiche prevedono la sostituzione, nei

servizi ausiliari e sulle linee produttive, di

vecchi motori con riduttori e motori ad

alto rendimento, in classi di efficienza IE3,

e l’introduzione di inverter per la regola-

zione della velocità in funzione delle reali

esigenze del processo. Nellamaggior parte

dei casi i tempi di ritorno degli investimenti

sono estremamente contenuti, da pochi

mesi a un massimo di un paio d’anni”.

A.O.:

La tracciabilità alimentare è sempre at-

tualissima: quali indicazioni sareste sulle tec-

nologie da applicare tramite l’automazione?

Tieghi

: “Tracciare il percorso di vita di un ali-

mento dal principio fino alla fase distributiva

non è più una sfida ma una necessità. Una

tecnologia già consolidata ma che ancora

deve raggiungere le massime potenzialità

è l’Rfid: la possibilità di ‘leggere e scrivere’

dati che siano associati a un ingrediente in

magazzino, a un carrello su nastro trasporta-

tore o a una confezione pronta per il cliente

finale rende sia la produzione sia le fasi di

stoccaggio e distribuzione certamente più

controllate emigliorabili nella supply chain”.

Oneglio

: “Per quanto riguarda la tracciabi-

lità noi possiamo proporre soluzioni com-

plete a livello sia di prodotto sia di sistema.

Parliamo di sensoristica e strumentazione

adatta alle fasi di lavorazione del prodotto

capaci di rispondere a regolamentazioni

tipo IP69K, Ecolab, FDA e Inox. I lettori di

TAG in Rfid o anche i lettori di codice a

barre posizionati lungo la linea di produ-

zione sono molto utili per verificare ogni

singola fase di produzione e per controllare

che nello step finale del confezionamento

non vi siano scambi o errori”.

Martelli - Diambri

: “La tracciabilità alimen-

tare è una necessità sempre più presente

nella nostra vita quotidiana e ognuno di noi

pretende, giustamente, di sapere cosa stia

consumando. Partendo dai primi DataBar,

su cui erano stampigliate le informazioni

base, siamo progressivamente passati a si-

stemi Rfid, QR Code e sensori di monitorag-

gio sempre più intelligenti. Immaginiamo

prodotti alimentari su cui siano stati cari-

cati i dati di origine/provenienza che, attra-

verso un trasporto, possono raggiungere

un altro continente. Durante il trasporto,

magari, le condizioni termometriche non

vengono rispettate: un sensore intelligente

potrebbe registrare queste anomalie, ag-

giornare il sistema Rfid e all’arrivo passare

le informazioni al sistema di lavorazione.

Questo, una volta processato l’alimento,

potrebbe ridefinire con un altro TAG Rfid le

date di scadenza, ridotte temporalmente in

seguito al problema occorso durante il tra-

sporto. La nostra linea di lavorazione potrà

quindi adattarsi alla situazione contestuale

in modo automatico, in base alle informa-

zioni in arrivo, decodificate dal TAG del

prodotto. L’automazione industriale sarà

un partner imprescindibile per attuare que-

sta trasformazione e darà il suo contributo

all’attuazione di progetti quali il progetto

Europeo F2F (Farm to Fork). La tecnologia

Rfid in banda UHF non è l’unico sistema

in radiofrequenza per applicazioni di trac-

ciabilità. L’integrazione della tecnologia

‘sorella’ NFC (Near Field Communication)

nei sistemi mobile di ultima generazione,

soprattutto Android, permette di ottimiz-

zare il management negli stabilimenti

produttivi. Anche le WSN (Wireless Sensor

Networks) sono un’emanazione delle tec-

nologie RF a supporto del management

produttivo. In questo caso, non è indispen-

sabile nemmeno la presenza di un ope-

ratore in campo, poiché i dati fluiscono

direttamente dalle aree monitorate al si-

stema di controllo e tracciabilità”.

Marra

: “L’automazione può dare un con-

tributo di grande importanza alla corretta

tracciabilità degli alimenti nella fase di

trasformazione, soprattutto oggi quando

si stanno diffondendo sempre di più solu-

zioni che integrano tecnologie operative e

digitali nelle reti di campo. La tracciabilità,

infatti, è un percorso che ha inizio fuori

dalla fabbrica, laddove sono prodotte le

materie prime, e prosegue quando il pro-

dotto ne esce dalla fabbrica per arrivare

al consumatore. Per ottimizzare la traccia-

bilità è fondamentale che in nessuna fase

della filiera si interrompa la catena del con-

trollo, e che i diversi componenti possano

dialogare fra loro. Di qui un’indicazione

tecnologica verso sistemi di controllo, per

esempio Scada, che consentano di confi-

gurare il controllo della massima varietà

di parametri, di analizzarli, di confrontarli

storicamente con i valori accettabili e che

siano connessi utilizzando tecnologie

come Ethernet, che consentano poi di ri-

portare i dati rilevanti per la tracciabilità

anche all’esterno della fabbrica”.

A.O.:

Linee di produzione della filiera alimen-

tare: l’automazione è una chiave importante

per migliorarne l’efficienza?

Oneglio

: “L’esigenza dell’end user è di avere

delle linee di produzione efficienti, poiché

le produzioni sono sempre più versatili e di

media tiratura. Ciò implica che l’operatore

si occupi frequentemente del set up delle

linee. Per fronteggiare questa esigenza fa-

stidiosa, che comporta anche un notevole

dispendio di tempo, l’unica soluzione è

l’automatizzazione completa della linea. In

questo modo l’impianto diventa versatile e

concede all’enduser dimigliorare l’efficienza

del comparto riducendo, al contempo, i costi

di produzione e fermi macchina”.