GENNAIO-FEBBRAIO 2016
AUTOMAZIONE OGGI 387
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TUTORIAL
AO
I
l mondo dell’automazione industriale è storicamente le-
gato a soluzioni software proprietarie: sviluppatori e utiliz-
zatori si sono sempre mostrati reticenti a svelare i ‘segreti
del mestiere’ per paura di perdere il vantaggio competitivo
nei confronti della concorrenza. Sebbene il software chiuso
abbia una sua ragion d’essere nella praticità delle soluzioni auto-
contenute che permette di implementare, è per sua stessa natura
soggetto a una serie di limitazioni che finiscono spesso con l’osta-
colarne il progresso. Il movimento open source, che ha in Linux il
suo elemento più rappresentativo, ha dimostrato che la libertà di
modificare e condividere il codice sorgente, unito all’adozione di
standard aperti, comporta vantaggi per l’intera comunità di utiliz-
zatori-sviluppatori e in ultima analisi determina un’accelerazione
dello sviluppo tecnologico.
Invece di essere costretti a reinventare la ruota, i membri delle comu-
nità open source traggono vantaggio dal successo degli altri membri
per realizzare applicativi, strumenti di sviluppo e piattaforme il cui va-
lore finisce con il superare quello della somma delle parti costituenti.
I vantaggi dell’open source
Il software libero e dal sorgente aperto (FOSS, Free Open Source
Software) offre benefici tanto agli utilizzatori quanto agli svilup-
patori in ambito accademico, commerciale e industriale. Le di-
verse licenze d’uso del software FOSS hanno in comune la libertà
(ma non necessariamente l’obbligo) di utilizzare, modificare e
ridistribuire il codice sorgente. Nel mondo open source, il con-
fine tra utilizzatore e sviluppatore si fa labile e la principale con-
seguenza di ciò è il completo controllo esercitabile sul software:
può essere personalizzato a seconda delle esigenze, ampliandolo
per sopperirne mancanze, sfrondandolo per renderlo più agile,
correggendone eventuali errori o trasformandolo in qualcosa di
completamente diverso. Con il supporto di standard aperti viene
eliminato anche il pericolo del vendor lock-in, uno degli effetti
collaterali più invisi agli utilizzatori di applicazioni industriali
proprietarie. Il controllo totale sul codice mette inoltre al riparo
dai rischi di obsolescenza o, peggio, discontinuazione da parte
dell’azienda sviluppatrice (spesso come conseguenza di un’acqui-
sizione ‘strategica’ da parte della concorrenza).
Ma i vantaggi dell’open source non si esauriscono qui: i progetti di
maggior rilievo tendono infatti ad attrarre sviluppatori di alto livello
che contribuiscono a innalzare la qualità del software portandola a
livelli comparabili se non superiori a quella delle controparti com-
merciali. Sempre nei progetti più ‘popolari’, la ricerca dei bug risulta
facilitata dallamoltitudine di occhi che possono passare al setaccio
il codice sorgente, e le patch correttive sono generalmente distri-
buite in tempi brevi. Anche nel caso di progetti meno conosciuti, gli
utenti possono apportare correzioni omodifiche avvalendosi della
consulenza di programmatori professionisti.
Infine, anche se il codice è distribuito gratuitamente, il modello
open source si rivela attrattivo anche per i fornitori di sistemi di
automazione, che possono trarre profitto dai servizi di installa-
zione, formazione, manutenzione e supporto.
Eclipse: molto più di un’IDE
Per lungo tempo gli elevati costi degli specializzati tool di sviluppo
proprietari hanno contribuito a creare una barriera all’introdu-
zione di innovazione nel mondo dell’automazione. La disponibilità
di piattaforme di sviluppo open source ha messo intere comunità
Si fa sempre piùmatura l’offerta di
componenti e piattaforme open source
per applicazioni Scada e di automazione
industriale
Massimo Giussani
Automazione…
libera
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