GENNAIOFEBBRAIO 2016
AUTOMAZIONE OGGI 387
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imparare qualcosa dai nostri colleghi europei, concedendoci magari qualche momento
di svago in più durante l’anno lavorativo…
Ci vogliono i soldi per vivere. La società in cui viviamo è forse la prima alla quale sia garan-
tita un’entrata grazie alla pensione (che è una cosa ben diversa dal risparmio) e perciò ci si
può permettere di non lavorare. Ma è un’urgenza propria dell’uomo quella di volersi sen-
tire utile, di voler realizzare qualcosa, di voler continuare a occuparsi del sostentamento
dei propri cari e di se stessi: è tutto questo che fa sentire viva la maggior parte di noi. Da
qui la paura che i robot e l’automazione ci portino via il lavoro e che molte persone fini-
scano in povertà.
Un futuro di persone e tecnologia
Le persone che realmente devono prestare attenzione a queste tendenze sono quelle
creative, che si trovano in prima linea sul fronte della tecnologia. Stanno creando robot
che aiutano gli altri. Questo sforzo nello sviluppo di certi prodotti segue un tend demo-
grafico chiave: la popolazione negli Stati Uniti e in Europa occidentale (come probabil-
mente anche in Cina) sta invecchiando. Dobbiamo affrontare il problema di una futura
mancanza di forza lavoro, non di un suo eccesso. Gente come Rodney Brooks e il suo
robot Baxter stanno creando una nuova generazione di ‘assistenti’ per l’uomo. Anche lato
industria, ABB e Fanuc (fra gli altri, ne sono certo) stanno scoprendo i robot ‘collaborativi’,
che possono lavorare fianco a fianco degli operatori, senza bisogno di essere ‘ingabbiati’
mentre lavorano. Recentemente, Moira Gunn, che si occupa dello show e dei podcast di
Tech Nation per la NPR, ha intervistato il giornalista del New York Times, John Markoff,
sul suo libro
‘Machines of Loving Grace’
(potete guardare la puntata del podcast su
www.
technation.com ). Molto spesso i giornalisti del New York Times parlano male di tecnologia
e industria. Non ho ancora avuto modo di leggere il libro, ma nell’intervista Markoff parla
dell’argomento in modo equilibrato e ragionevole. Non sta cercando di far soldi spaven-
tando la gente. Sta anzi cercando di spiegare cosa effettivamente sta succedendo.
Avremo lavoratori e avremo robot. Avremo lavori da svolgere e problemi da risolvere. La
vita andrà avanti. Tutti voi starete costruendo oppure usando macchine che spesso inclu-
dono parti robotiche. Mi piace il lavoro che aziende come ABB e Fanuc stanno facendo per
sviluppare nuovi robot che possano operare inmodo sicuro vicino alle persone, in ambito
manifatturiero. Il futuro si fa sempre più interessante…
a gente continua a ‘farsi prendere’ e proba-
bilmente a cliccare titoli di storie allarmanti
che parlano di un’apocalittica fine della
vita (lavorativa) così come la conosciamo,
perché i robot (e l’impiego delle soluzioni
di automazione) si stanno accaparrando
tutti i posti di lavoro.
Si percepisce una certa ansia quando si
parla del futuro dei posti di lavoro in Ame-
rica. Immagino che gli stessi timori siano
diffusi anche in altre parti del mondo.
Ho trattato più volte di questo argomento,
potete cercare sul mio sito web questi
titoli:
‘Manufacturing jobs on Labor Day’,
‘Automation Jobs Non-Sequitur’
,
‘Promote
Fair Competition’
e il podcast
‘Automation
v Jobs’
. È senza dubbio una questione cru-
ciale, ma non deve essere lo spunto per
fare inutili speculazioni né un ‘cavallo di
battaglia’ per quelli che cercano la noto-
rietà seminando paura e incertezza.
Credo che noi siamo ‘fatti’ per lavorare. È
proprio della natura umana. Ci sono indivi-
dui che vanno in pensione presto, giocano
un po’ a golf, vanno a passeggio, magari
partecipano a qualche comitato che si riu-
nisce una volta al mese. Se la salute mi as-
sisterà, girovagare non sarà cosa per me.
Anche se forse noi in America possiamo
L
AUTOMAZIONE USA
AO
Robot, automazione…
e lavoro
Gary Mintchell
@garymintchell
, gmintchell@TheManufacturingConnec-
tion.com, fondatore ed editore di The Manufacturing Connection, scrive di manufac-
turing, leadership e tecnologia, blogger su
www.themanufacturingconnection.com