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GENNAIO-FEBBRAIO 2016

AUTOMAZIONE OGGI 387

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Alessandro Gasparetto,

Comitato Tecnico di Automazione Oggi e Fieldbus&Networks

Il boom dei droni fa la gioia di molti consumatori ma preoccupa il legislatore

Anche per i droni

serviranno le leggi

di Asimov

grandissima diffusione: si tratta dei droni, ovvero di sistemi volanti semi-autonomi comandati

da un operatore. I droni possono a buon diritto essere considerati dei robot, in quanto dotati di

un’architettura di tipo master-slave, con il master costituito dall’interfaccia operatore e lo slave

costituito dal velivolo.

La rapidità di diffusione dei droni è qualcosa di talmente sorprendente da avere pochi precedenti

nella storia, tanto da far titolare all’Economist ‘Welcome to the drone age’ (articolo del settembre

2015). Si pensi solo che nel 2010 la Federal Aviation Authority aveva stimato a 15.000 il numero

totale di droni volanti negli USA entro il 2020: in realtà, nel 2015 questo è risultato il numero di

droni venduto in ogni singolomese nel mercato statunitense. Si stima che in tutto il mondo l’anno

scorso (2015) siano stati venduti più di un milione di droni. Un simile successo si spiega, oltre che

per il fascino che emana un oggetto volante e ovviamente per la rapida discesa del prezzo dei

droni, anche per la loro versatilità, in quanto essi possono essere utilizzati per una vasta gamma di

applicazioni: dal monitoraggio dei raccolti agricoli alla sorveglianza del territorio, alla rilevazione

di siti archeologici, all’ispezione delle facciate di edifici, e così via. I droni, opportunamente dotati

di telecamera, vengono anche usati per girare filmati, sia da parte di videoamatori che di registi

professionisti. Ha poi destatomolto interesse su tutti i media l’idea di Jeff Bezos di utilizzare i droni

per consegnare i pacchi che Amazon spedisce quotidianamente in tutto il mondo.

Luci e ombre, però. Se da una parte il boom dei droni fa la gioia di molti consumatori e apre pro-

spettive fino a poco tempo fa inimmaginabili nei settori più disparati, d’altra parte un simile trend,

che ha trovato del tutto impreparati gli stessi analisti di mercato ed esperti di robotica, nonpoteva

non preoccupare il legislatore. Le problematiche che porta con sé tale crescita tumultuosa sono

principalmente legate alla sicurezza e alla tutela della privacy. Per quanto riguarda la sicurezza, al

momento sono oggetto di norme restrittive solamente i velivoli che pesano più di 150 kg, ma è

prevedibile che nel prossimo futuro siano regolamentati anche i droni con un peso inferiore, in

quanto un drone leggero, che vola in un ambiente affollato (per esempio uno stadio) costituisce

evidentemente unpericolomaggiore rispetto a undronepiùpesante che voli però inun ambiente

scarsamente abitato. La tutela della privacy è un altro argomento particolarmente sensibile: la

possibilità che hanno i droni, eventualmente dotati di videocamera, di superarebarriere fisiche e di

sorvolare terreni o case private, pone a rischio la privacy dei cittadini, tanto è vero che di recente la

Commissione per le libertà civili del Parlamento Europeo ha sollecitato il legislatore a considerare

seriamente le preoccupazioni relative alla protezione dei dati e della sorveglianza, e a formulare

una nuova regolamentazione per i droni.

È comunque indubbio che le questioni sollevate dai droni andranno inquadrate in un’ottica di inte-

razione uomo-robot, come si è fatto per i robot umanoidi o, più in generale, per i robot di servizio.

Ancora una volta, la stradamaestra per affrontare tali problematiche si baserà sulle geniali intuizioni

del grande scienziato e scrittore di fantascienza: anche per i droni serviranno le leggi di Asimov!

hi si occupa di robotica, e in particolare di robo-

tica umanoide o di servizio, conosce bene le tre

leggi di Asimov, formulate nel 1942 nel romanzo

‘Io, robot’. Con esse Asimov intendeva fornire

delle regole di comportamento per i robot, pre-

vedendo che questi in un tempo non lontano,

avrebbero cominciato a interagire con gli esseri

umani. In breve, le tre leggi stabiliscono con un

approccio gerarchico che un robot:

1 - non debba recare danno a un essere

umano;

2 - debba obbedire agli ordini degli uomini

(purché ciò non sia in contrasto con la prima

legge);

3 - debba proteggere la propria esistenza (pur-

ché ciò non sia in contrasto con le prime due

leggi).

Le leggi di Asimov sono servite da base ai legi-

slatori e a coloro i quali hanno redatto le norma-

tive che regolamentano l’interazione fra robot e

umani, quando le problematiche relative all’HRI

(Human-Robot Interaction) si sono fatte più rile-

vanti, considerata la presenza crescente di robot

di servizio anche nella nostra realtà quotidiana.

In tempi molto recenti, una nuova ‘specie’ di

robot ha fatto la sua comparsa e sta trovando

C

Foto tratta da pixabay.com

AO

AUTOMAZIONE DOMANI