NOVEMBRE-DICEMBRE 2015
Automazione Oggi 386
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Gary Mintchell @garymintchell , gmintchell@TheManufacturingConnec- tion.com, fondatore ed editore di The Manufacturing Connection, scrive di manufac-turing, leadership e tecnologia, blogger su
www.themanufacturingconnection.comIntelligent Maintenance Systems per monitorare e fare prognostica, e l’Industrial Internet of
Things portano all’interno dei suoi stessi processi produttivi, soprattutto quelli per la produ-
zione dei motori degli aerei. Ho chiesto se non si trattasse essenzialmente di un’operazione di
marketing. “Il termine Digital Thread serve a descrivere un concetto” mi hanno risposto. “La
gente è diventata brava a ‘snellire’ (e questo è risultato del ‘Lean Manufacturing’) i processi
manifatturieri. Ora stiamo snellendo l’intero ciclo di introduzione sul mercato di un nuovo
prodotto. Stiamo ottimizzando tutto il percorso fino alla fine, a partire dalla progettazione,
passandoper l’engineering, chiudendoquindi il ‘cerchio’ eproseguendofinoallaproduzione”.
Le aziende si sono dotate di infrastrutture per i ‘big data’, così stanno anche snellendo le inte-
razioni fra i silos digitali, gestendo il flusso dati. Il che rende possibile la diagnostica da remoto.
Carpenter ha anche menzionato un processo del quale sto cominciando a sentire parlare in
ambito industriale. Prima si collegano le cose, persone, sensori, macchine. Poi si raccolgono
e analizzano i dati che si ricavano dai processi. Infine, dopo tutto questo, si può cominciare a
ottimizzare i processi.
I termini ‘ufficiali’
Ecco una definizione che arriva da GE: “L’Industrial Internet può rappresentare per qualche
azienda un territorio ancora inesplorato, ma i primi ‘pionieri’ di questo ‘mondo’ stanno co-
minciando a capire i vantaggi della ‘Digital Thread’: una ‘trama’ di dati che l’azienda comincia
a tessere nel momento stesso in cui inizia il suo viaggio nell’Industrial Internet. La ‘Digital
Thread’ è il risultato di diverse iniziative all’avanguardia in campo manifatturiero, che prima
erano isolate fra loro. “I dati raccolti rappresentano in pratica la memoria storia dello stato di
salute della produzione aziendale, comprendente informazioni su tutto, dagli accessi degli
operatori alle condizioni climatiche, epuòessereutilizzata a secondadei bisogni. Per esempio,
si possono comporre i ‘fili’ digitali della ‘trama’ lungo molteplici impianti, per comprendere
appieno quale siano l’efficienza e lo stato di salute di particolari processi e linee di prodotto.
Questi dati storicizzati offrono informazioni sul contesto e correlazioni tra downtime e fattori
esterni, consentendo agli operatori di essere pro-attivi nelle loro strategie manutentive”.
‘Gemelli’ digitali
Carpenter ritiene che il ‘Digital Twin’, il ‘gemello’ digitale, rappresenti un nuovo modo per
descrivere una risorsa fisica del mondo reale. “Per cercare di ottimizzarla, ne creiamo una
rappresentazione digitale, un modello basato su leggi statistiche o fisiche. Quindi, facciamo
‘girare’ ilmodello, poi applichiamo i successi ottenuti nella simulazione alla risorsa reale. Infine,
ricaviamo le informazioni di feedback”. Qualunque sia il fornitore, i costruttori di macchine e i
loro clienti avrannopresto sottomanogli strumenti necessari permigliorare laprogettazione e
l’operatività dei macchinari industriali. Tutto questo incarna perfettamente l’idea di vantaggio
competitivo continuo, per coloro che decidono di beneficiarne…
icordate JimmyDurante? Il noto comico
Vau-
deville
americano che teneva uno show tele-
visivo agli albori della televisione? Uno dei
suoi ‘tormentoni’ diceva:
“Everybody wants
to get in on the act
- Tutti vorrebbero avere i
vantaggi che hanno i primi a fare qualcosa -
ndr
)”. Mi sembra che questo concetto ben si
applichi al campo del
digital manufacturing
.
I tedeschi hanno la ‘loro’ ‘Industrie 4.0’, un
concetto basato sui sistemi ‘cyber-fisici’. Si-
gnifica che i progettisti sviluppano unamac-
chinadigitale che lavora inmodo simulato su
un PC. Poi, quella macchina viene costruita
davvero e si ottiene un feedback confron-
tando il comportamento della macchina
reale con quello della cyber-macchina. Mi
è stato detto che il modello è stato inizial-
mente pensato da Siemens, è però piena-
mente sostenuto oggi dal Governo tedesco
e me lo hanno decantato tutte le aziende
fornitrici di automazione in Germania con
cui ho parlato.
In altri Paesi mi hanno invece parlato di In-
dustrial Internet of Things, un paradigma
ritenuto l’alternativa alla visione tedesca di
‘Industrie 4.0’. Recentemente, Rich Carpen-
ter di GE Digital (ex GE Intelligent Platforms)
mi ha illustrato la strategia della sua azienda
e in particolare i concetti di ‘Digital Thread’
(trama digitale) e ‘Digital Twin’ (gemello
digitale). GE ora si ‘vende’ come l’azienda
emblema dell’‘industria digitale’. È consa-
pevole dei benefici che tecnologie come il
Watchdog Agent, sviluppato dal Center for
R
La ‘digitalizzazione’
delle macchine
AUTOMAZIONE USA
AO