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Evaldo Bartaloni,

Comitato Tecnico di Automazione Oggi e Fieldbus&Networks

diffusi, offrono performance adatte per tutte, o quasi, le esigenze industriali. Questi

protocolli di comunicazione potranno valorizzare le informazioni fornite dai dispositivi

in campo, le cui release sono sempre più smart. In progress sono le scritture di algoritmi

per garantire la sicurezza dei dati. Già oggi si possono utilizzare tecniche di comunica-

zione criptate che garantiscono sicurezza, ma per quanto riguarda la comunicazione

industriale c’è ancora qualcosa da fare, poiché si deve colmare il ‘gap’ con una pratica

che in passato non ha affrontato affatto il tema della sicurezza.

La sicurezza nella trasmissione dati assume un’importanza fondamentale nel mondo

di domani, quando la rete sarà la parte essenziale della gestione integrata dei siti in-

dustriali e delle logiche che implementano i sistemi di controllo delle produzioni. Ov-

viamente il problema si pone in primo piano per chi lavora con il telecontrollo. Ma la

sicurezza è cruciale anche per applicare i diversi modelli d’integrazione fra le aree di

produzione, la logistica, le attività commerciali e il management aziendale: il cosid-

detto modello CIM (Computer Integrated Manufacturing) del quale si parla da anni.

La tecnologia wireless sarà anch’essa protagonista, domani, nei sistemi di supervisione

e controllo industriale. Rimangono da risolvere alcuni problemi che riguardano la ve-

locità di trasmissione, la gestione della rete, i consumi e quindi la durata delle batterie.

Alcuni importanti fornitori stanno affrontando questi problemi, come Emerson e Pep-

perl + Fuchs. Si può dire che il mondo ‘wireless’ è in movimento. C’è da immaginare

che le future generazioni dei dispositivi di campo parleranno in Ethernet con IPv6,

cosicché saranno ottimizzati i servizi e i consumi e sarà possibile realizzare reti di grandi

dimensioni con migliaia di nodi.

Insomma le reti di comunicazione industriale sono pronte, penso, a entrare nel mondo

di domani a costi accessibili, con migliori performance, con minori esigenze di manu-

tenzione e, soprattutto, capaci di far transitare enormi quantità di informazioni utili

anche per le applicazioni big data, che del resto, sono già in grande fermento.

ad esempio Profibus o Modbus, usano

queste interfacce. Ma le reti di ‘domani’,

già presenti nelle reti di ‘oggi’, saranno

Ethernet based o wireless. Sarà questo il

passaggio che, nel breve-medio termine,

fornirà le soluzioni di comunicazione per

l’industria di processo e per l’automa-

zione in genere e creerà il business per i

fornitori di sistemi.

L’hardware, già disponibile sul mercato,

è sempre più potente e performante.

Ormai gli switch industriali, le schede di

comunicazione (si potrebbe dire l’elettro-

nica tutta) sono robusti, hanno tempi di

risposta brevissimi, nonché costi acces-

sibili che, verosimilmente, tenderanno a

scendere. I protocolli di comunicazione

sono ottimizzati, conformi agli standard

internazionali, quindi garantiscono l’inte-

roperabilità.

C’è un’ampia gamma di scelta: si va

dalle soluzioni orientate all’industria di

processo a quelle consigliate per la fac-

tory automation. Profinet, Ethercat, Po-

werLink, Ethernet IP, Foundation Field,

Modbus, tanto per citare alcuni tra i più

Foto tratta da www.pixabay.com

novembre-dicembre 2015

Automazione Oggi 386

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