OTTOBRE 2015
AUTOMAZIONE OGGI 385
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mazione può fornire e l’utilizzo effettivo che molta gente, molte volte poco preparata, può
beneficiare. Se guardiamo al recente passato in ambito automazione possiamo evidenziare
come la crescita sia stata coerente ed equilibrata; bisogna tener conto che il target principale
a cui si rivolgeva l’offerta innovativa era l’industria conpersone dalle competenzemolto avan-
zate, in grado di valutare le proposte, anzi in molte occasioni erano proprio loro (domanda) a
guidare le soluzioni. Con questo non è pensabile che l’innovazione nell’ambito dell’automa-
zione debba subire dei rallentamenti in attesa che i potenziali fruitori si mettano al passo con
i tempi, ma guardando al domani probabilmente può essere utile fare qualche riflessione su
questi aspetti. Si richiama quindi il forte rischio di sbilanciamento dovuto all’eccesso di nuove
proposte tecnologiche, senza un’effettiva corrispondenza lato utilizzatori finali. Tale rischio
diventa ancora più elevato se si pensa alla difficoltà nel riuscire a garantire la stessa velocità di
aggiornamento degli operatori, anche quelli più esperti, o ancora peggio visti i numeri deci-
samente più elevati, l’acquisizione del ruolo di esperto da parte di chicchessia solo perché tali
tecnologie sono entrate o entreranno nella vita di tutti i giorni. Tali ragionamenti rientrano a
pieno titolo nell’ambito dell’ottimizzazione delle risorse sia esse economiche sia materiali ed
energetiche, con impatto diretto anche verso l’ambiente; sappiamo bene come nel prossimo
futuro l’uomodovrà essere capace di gestire le risorse inmaniera ottimizzata, ovverominimiz-
zando gli sprechi in tutti gli ambiti.
Anche dopo questo secondo passaggio, non è pensabile adottare una soluzione che preveda
il blocco o la riduzione delle proposte innovative da parte di produttori o sviluppatori; si po-
trebbe invece pensare di gestire in maniera coordinata l’offerta basandosi sulle effettive esi-
genzedapartedelladomanda, aiutandola adessere semprepiù consapevole, conuna visione
di sistemamagari gestita dai diversi rappresentanti dell’intera filiera. Agendo in questomodo
si potrebbe pensare di realizzare ciò che effettivamente serve, garantendo il ‘giusto’ consumo
di risorse che si ribadisce sono anche di tipo economico. Proprio in ambito di gestione delle
risorse economiche (pubbliche) si vuole portare come esempio proprio un tema che in questi
ultimi anni èmoltodimoda e chegiàdaqualche tempo vieneusatodamolte amministrazioni
pubbliche per far vedere che sono avanti dal punto di vista tecnologico, ovvero la Smart City.
Chiusi gli annunci sempremolto positivi (non potrebbe essere diversamente) da parte del po-
litico o dell’amministratore di turno in occasioni di convegni o articoli di giornale, rimangono
vive le seguenti domande: quanti soldi sono stati stanziati per progetti inquestoambito?Quali
sono stati i risultati che si sono ottenuti? Chi destina queste risorse economiche è in grado di
valutare la reale efficacia di talimisure?Di tutte le città che si sonodichiarate Smart, quali effet-
tivamentehanno raggiuntoquesto risultatoe sonogestite secondo i principi chequesto acro-
nimo richiede? L’automazione vista come contributo al progresso tecnologico, rappresenta
uno dei motori dell’evoluzione dell’uomo e come tale deve essere gestita nel miglior modo
possibile, pensandola soprattutto come strumento al servizio dell’uomo e non il contrario.
Michele Santovito,
Comitato tecnico Automazione Oggi e Fieldbus & Networks
nternet of Thing, smart device, Industria 4.0,
wearable device sono alcuni esempi di inno-
vazione tecnologica strettamente correlata
all’automazione, sia industriale ma anche
(se non soprattutto) civile, che sempre di
più nel prossimo futuro entreranno nelle
nostre vite. Partendo da questi ‘nuovi’ con-
cetti e osservando le dinamiche di mercato
ci si può rendere conto come l’automazione,
utile e affascinante al tempo stesso, si stia
ampliando a macchia d’olio verso l’utenza
privata, la quale essendo caratterizzata da
grandi numeri non può che far gola ai pro-
ponenti di queste soluzioni.
Sicuramente l’innovazione tecnologica ci
deve essere e in qualche modo influenza l’e-
voluzione della nostra specie, ma tutti i livelli
coinvolti da questa evoluzione dovrebbero
viaggiare a velocità almeno comparabili tra
loro. L’impressione che si può avere guar-
dando alle attuali dinamiche di mercato spe-
cialmente nel settore tecnologico, è che a
spingerenon sia tanto ladomanda,mabensì
l’offerta la quale generalmente è caratteriz-
zata da slogan roboanti emolto accattivanti;
tutto ciò porta a un forte rischio di asimme-
tria tra i vantaggi che la tecnologia dell’auto-
I
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AUTOMAZIONE DOMANI
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