SETTEMBRE 2015
AUTOMAZIONE OGGI 384
38
AO
ATTUALITÀ
gineering, maintenance ecc.): si tratta di
una crescita lineare superiore nel com-
plesso al 30%.
Le PMI che svolgono attività di produ-
zione e commercio nel 2012 e nel 2013
evidenziano performance peggiori di
quelle del 2011. Da ciò si desume che per
queste imprese l’anno più positivo dopo
il crash finanziario è stato il 2011 mentre
il 2012, in linea con il rimbalzo negativo
registrato dal comparto industriale na-
zionale, registra delle sofferenze, sia pur
lievi. Prendendo in esame l’andamento
della redditività sulle vendite (ROS, Return
on sales), i dati si capovolgono. Se le PMI
Saipl operanti nel comparto servizi sono
quelle che hanno registrato le migliori
performance come valore della produ-
zione, le stesse imprese registrano invece
nel periodo un crollo degli indici di red-
ditività. Ciò lascia supporre che si tratti di
strategie aziendali tendenti a espandere la
produzione sacrificando i livelli di redditi-
vità. Questo risultato potrebbe anche non
essere frutto di scelte specifiche, ma di
condizioni oggettive di mercato (aumento
della concorrenza). Appare evidente come
le imprese produttive mantengano una
redditività più stabile nell’intero periodo.
Cresce la redditività delle piccole e medie
imprese del commercio (per lo più filiali
italiane di produttori europei) ma su que-
sto fenomeno influiscono variabili sulle
quali è difficile sbilanciarsi. Da un’ulte-
riore analisi dei bilanci è inoltre possibile
evincere che le imprese medie e piccole
risultano adeguatamente patrimonializ-
zate e sufficientemente equilibrate da un
punto di vista finanziario, sia sul breve sia
sul lungo periodo, anche se la tenuta delle
quote di mercato è stata spesso pagata
sacrificando i livelli di redditività. Trattan-
dosi di un settore direttamente correlato
all’evoluzione del mercato industriale nel
suo complesso, si potrebbe manifestare
un moderato ottimismo per il futuro, con-
siderando le scelte strategiche predomi-
nanti fra le imprese.
L’impatto generato
dalle recenti
instabilità geo-politiche
nell’Est Europa
È stata presa in esame la questione della
crisi Crimea/Ucraina e i rapporti in gene-
rale con la Russia e le nazioni affini. Ciò
si giustifica in quanto il nostro Paese, in
stretto contatto economico con le realtà di
quell’area geografica, ha subìto una grave
scossa dovuta all’inclinazione negativa dei
rapporti commerciali tra i Paesi filo Russi e
il mercato europeo.
Per fortuna, da quanto emerge dalle ri-
levazioni effettuate sul campione delle
aziende, sulle performance di settore non
sembrano risultare gravi ripercussioni, che
sembrano aver sortito effetti solamente
per una quota minimale di imprese (5%),
in maniera poco rilevante per il 16% e
assolutamente non incidenti per il resto.
Altre ripercussioni sono state invece ri-
scontrate nei rapporti con altri Paesi, come
Iran, Iraq, Egitto, Siria e Nigeria, dovute a
conflitti precedenti, rapporti economici
instabili o a situazioni critiche all’interno
del paese di riferimento.
I mercati di sbocco delle
imprese Saipl
L’analisi sui mercati di sbocco ha rivelato
come nel food & beverage e nel pharma il
peso della grande impresa sia dominante,
determinando rispettivamente il 58% e
il 66% del volume d’affari dei
due comparti contro la media
del 47%del campione. In realtà
la grande impresa si dimostra molto forte
anche nel settore delle applicazioni di
building automation, ma va detto che
l’incidenza di questo comparto sul totale
vendite è decisamente più bassa. Nella
chimica la distribuzione tra grandi e pic-
cole imprese è la più equilibrata (riflette la
distribuzione media del campione), così
come il resto degli altri settori, che mo-
strano percentuali più livellate tra le varie
dimensioni di impresa. Per approfondire
la tematica della diversificazione produt-
tiva, è stato calcolato il numero dei set-
tori di sbocco in cui ogni impresa opera.
Solo una quota minima di imprese (4%)
ha un output monosettoriale, mentre il
12% delle imprese serve contemporanea-
mente 7 settori, indicando quindi un’ele-
vata diversificazione dei mercati.
t
Gisi -
www.gisi.it