Le nuove tecnologie
In tuttoquesto lenuove tecnologie e l’auto-
mazione hanno un ruolo fondamentale per
garantire i risultati attesi ma deve essere
chiaro a tutti, utenti finali e fornitori, che
queste si collocano a valle di una corretta
analisi iniziale, ovvero
dalla diagnosi, ancora di
più se ci troviamodi fronte
all’industria di processo
come avviene in maniera
indistinta per tutto il com-
parto della chimica.
Volendo esprimere un
giudizio sul prossimo
periodo che attende l’in-
dustria chimica italiana,
possiamo dire che le op-
portunità di migliorarsi
non mancano e che de-
vono essere tenute sotto
osservazione e colte appena ne viene data
la possibilità. Sicuramente poi approfit-
tare della tendenza, soprattutto europea,
di voler incrementare l’efficienza energe-
tica all’interno delle industrie garantendo
strumenti metodologici e finanziari per
permettere un cambio di marcia da parte
dell’intera organizzazione rappresenta un
grossovantaggio. Di sicurononèun’attività
che può essere delegata completamente a
un esterno e richiede il coinvolgimento at-
tivo del proprio personale il quale facendo
proprio un metodo di lavoro innovativo
permette di fare un salto di qualità. Tutto
ciò risulta molto più efficace se l’incidenza
dei costi energetici è elevata e se il livellodel
business garantisce una buona prospettiva
nel tempo. A tal proposito, i segnali di cre-
scita che arrivano dal mercato unito alle
richieste avanzate per soddisfare l’obbligo
di diagnosi, fanno ben sperare per il pros-
simo futuro delle aziende, comprese quelle
chimiche. Tutto ciò deve essere visto come
il miglior modo per partire con il piede giu-
sto dopo un periodo decisamente buio per
molti soggetti che operano in quest’area.
Sull’argomento abbiamo intervistato Cri-
stian Randieri, president & ceo di Intellisy-
stemTechnologies
( www.intellisystem.it ).
Automazione Oggi:
Dal 2008 per effetto
della crisi molte industrie hanno dovuto atti-
varsiemettereinattouna
serie di strategie per limi-
tare i danni e resistere al
rischio chiusura o (s)ven-
dita. Gli ultimi indicatori
macroeconomici sem-
brano evidenziare un’in-
versione di tendenza e
un timido ottimismo; alla
luce di queste ultime indi-
cazioni e sulla base della
vostra esperienza diretta,
potetedareconfermaop-
purenonaveteriscontrato
nessun cambiamento
rispetto agli ultimi anni? Guardandovi alle
spalle, vi ritenete soddisfatti delle strategie
adottatedallavostraaziendaequale traque-
ste pensate sia stata la più efficace?
Cristian Randieri:
Nel dopoguerra l’indu-
stria chimica e petrolchimica ha segnato
una grande svolta nel settore industriale
italiano, dominando per diversi anni il pa-
norama delle nostre attività industriali. La
flessione che poi si è registrata è stata pro-
vocata dai suoi ingenti costi: non solo l’au-
mento del prezzo del petrolio, ma anche le
grandi dimensioni degli impianti partico-
larmente sensibili ai problemi di carattere
ambientale e di sicurezza. Prendendo in
considerazione il rapporto di giugno 2015
dell’Unione Petrolifera a un anno esatto
dall’avvio del crollo delle quotazioni del pe-
trolio, la domanda si è risvegliata con un vi-
gore che sta sorprendendogli analisti. Ma la
crescitadei consumi di carburante, legata in
parte alla ripresa economica e in parte alla
discesa dei prezzi alla pompa, non è stata
finora sufficiente a riequilibrare il mercato.
L’eccesso di greggio è quasi raddoppiato:
Cristian Randieri,
Intellisystem Technologies
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