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SETTEMBRE 2015

AUTOMAZIONE OGGI 384

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AO

ATTUALITÀ

ilmercatodomestico, tornato a consumare.

Il rapporto export su produzione è dunque

calato dal 75% del 2013 al 67,2% e il saldo

della bilancia commerciale è diminuito del

13,9%, attestandosi a 2.102 milioni di euro.

La performance positiva dell’industria ita-

liana del settore si è riflessa sul livello di uti-

lizzo della capacità produttiva, la cui media

annua è cresciuta dal 72% del 2013 al 76%.

In crescita infine il carnet ordini, attestatosi

a 5,6mesi di produzione assicurata, contro i

4,7mesi del 2013. Dai dati di previsione ela-

borati dal Centro Studi &Cultura di Impresa

di Ucimu risulta che la ripresa dell’industria

italiana di settore si confermerà nel 2015. In

particolare, ci si attende che la produzione

sali del 5,2%, a 5.090milioni di euro, e il con-

sumo arrivi a 2.895 milioni di euro, +il 5,7%

rispetto all’anno precedente, trainando sia

le consegne dei costruttori, attese in cre-

scita del 4,3% a 1.655 milioni, sia le impor-

tazioni (+7,7%). Dovrebbero poi tornare di

segno positivo anche le esportazioni, che

con una crescita del 5,6%, raggiungeranno

i 3.435milioni di euro. Il rapporto export su

produzione, ridimensionatosi nel 2014, re-

sterà stabile attestandosi al 67,5%.

“Dopo un 2013 da dimenticare, indubbia-

mente nel 2014 il comparto è tornato a

crescere, dando inizio a un trend positivo

che trova già conferma nei dati 2015” ha

sintetizzato Galdabini.

“L’anno appena trascorso sarà ricordato

soprattutto per la ripresa della domanda

interna. L’Italia ha finalmente ingranato

la seconda marcia… ma ancora manca

quell’accelerazione finale che ci vorrebbe.

La crescita, in realtà, appare ancora debole

e insufficiente a recuperare il terreno perso

con la crisi del 2009”. Il presidente di Ucimu

ha quindi proseguito: “In questi mesi ho

sentito molto parlare di ‘Rinascimento Ma-

nifatturiero’ ma il valore assoluto (2,7 mi-

liardi) resta ancoramoltodistante da quello

che ha caratterizzato il pre-crisi, quando era

superiore di circa il 40%. D’altra parte l’u-

tilizzo della capacità produttiva dei nostri

impianti è cresciuto di 4 punti percentuali

rispetto all’anno scorso, arrivando al 76%,

ma resta ancora sotto all’80%”.

C’è ancora molto da fare dunque. “Le im-

prese devono continuare nel loro processo

di crescita e sviluppo, il che non significa

necessariamente crescere in dimensione.

Molti costruttori di macchine utensili

hanno fatto della dimensione medio-pic-

cola il loro punto di forza, capace di garan-

tire loro la flessibilità necessaria a operare

in nicchie di mercato dove i competitor

stranieri, troppo strutturati, non hanno

possibilità o convenienza a entrare” ha sot-

tolineato Galdabini.

“D’altra parte, gli ultimi anni sono stati

caratterizzati da un generale fermento ag-

gregativo, dai consorzi di imprese nati per

facilitare promozione e penetrazione del

‘made by Italian’ in mercati complessi, a

vere e proprie aggregazioni”. Crescita poi

significa conoscenza, apertura a nuove op-

portunità di sviluppo: le persone, le idee,

sono oggi il vero patrimonio delle imprese,

insieme a ricerca e innovazione. “Solo allar-

gando lo sguardo oltre il proprio orizzonte

è possibile progredire, è il caso dell’addi-

tive manufacturing, che sempre più attori

del mondo della macchina utensile stanno

studiando per comprendere come può

essere integrato nei sistemi di produzione

tradizionali.

Crescita significa infine formazione di gio-

vani risorse capaci di operare nelle aziende

italiane del settore su macchine di ultima

generazione” ha concluso Galdabini.

t

Ucimu-Sistemi per Produrre -

www.ucimu.it

Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, e Luigi Galdabini, presidente di

Ucimu-Sistemi per Produrre