GENNAIO-FEBBRAIO 2015
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invece evidenziato come il fattore energetico rimanga, a causa dell’elevato costo
dell’energia in Italia, uno dei parametri che incidono negativamente sulla competi-
tività dell’industria nazionale. Ne consegue che il driver efficienza energetica nell’at-
tuale contesto di crisi economica rappresenti un’opportunità di sviluppo e di ripresa
dei settori produttivi perché in grado di liberare risorse che possono essere reinve-
stite in innovazione tecnologica. Purtroppo su questo tema scontiamo ancora un
sensibile ritardo culturale e una scarsa consapevolezza e sensibilità nel comprendere
l’importanza di darsi una gestione dell’energia più attenta, più efficace e soprattutto
meno costosa. Un nuovo contesto di appetibilità sociale ed economica potrebbe for-
nire nuovo slancio alle politiche di promozione dell’efficienza energetica e rappre-
sentare una piccola rivoluzione per il mondo delle imprese. È con questo spirito che,
prima la Direttiva europea 27/2012 sull’efficienza energetica e poi il Dlgs 102/2014
di recepimento a livello italiano, si stanno muovendo per promuovere una nuova
cultura aziendale, imperniata sulla logica della gestione ottimale dei flussi energetici.
Il Dlgs 102/14 ha infatti stabilito per la prima volta un obbligo di effettuare, entro
il 5 dicembre 2015, una diagnosi energetica da parte delle grandi aziende e delle
imprese cosiddette energivore (art. 8), da ripetere ogni 4 anni a meno che si adotti
un Sistema di Gestione dell’Energia. Proprio quest’ultimo strumento sta progressiva-
mente attirando l’interesse del mondo industriale, grazie a quella sua impostazione
sistematica, che mette in circolo la capacità di studiare, analizzare e impostare il
tema energetico e la sua importante carica di innovazione. Introdotti attraverso una
norma tecnica europea nel 2009 (UNI EN 16001), questi sistemi sono presto stati
elevati al rango di standard internazionale (ISO 50001) che tra il 2011 e il 2012 ha più
che quadruplicato il numero di aziende che a livello volontario hanno adottato que-
sto strumento dedicato al miglioramento continuo delle prestazioni energetiche.
All’interno di questo nuovo approccio l’audit energetico, centro nevralgico del Dlgs
102/14, acquisisce un’importanza strategica. E infatti il primo passo fondamentale
per poter gestire correttamente gli usi di energia è predisporsi a leggere la realtà,
attraverso la ricostruzione fedele del profilo (anche storico) di consumo del processo
industriale considerato e contestualmente individuare e capire nelle dimensioni le
opportunità di risparmio, valutandole in termini di rapporto tra costi e benefici.
n’industria efficiente e sostenibile signi-
fica competitività e capacità di pene-
trazione nei mercati internazionali. Ciò
è ancora più vero nella nuova stagione
della green economy e delle tecnologie
pulite, ove le performance ambientali
sono sinonimo di nuovo slancio produt-
tivo e imprenditoriale. Investire in effi-
cienza energetica rappresenta di fatto
anche un’opportunità per le aziende
che si occupano di green economy e
che negli ultimi anni hanno conosciuto
uno sviluppo importante, contribuendo
ad alimentare l’economia nazionale e
locale e, grazie anche alle ricadute in-
teressanti in termini di occupazione
nell’ambito di progettazione, manu-
tenzione e gestione degli impianti, a
garantire una tenuta del sistema socio-
economico in questa difficile congiun-
tura internazionale. Sul fronte della
sostenibilità energetica in azienda va
U
Gestire l’energia
per creare nuova
competitività
AO
IL PUNTO
Stefania Ghidorzi
Comitato tecnico di Automazione Oggi e Fieldbus & Networks