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MAGGIO 2015
AUTOMAZIONE OGGI 381
33
Non dimentichiamo poi l’ottimo posizio-
namento di alcuni operatori in mercati
‘storici’ come USA, Francia e Germania”.
A.O.: A livello di aree geografiche, dove
dovrebbero attivarsi maggiormente
i costruttori italiani per aumentare la
loro presenza?
Lesce
: “Non è facile dare una risposta
univoca a questa domanda. La scelta
dei mercati su cui concentrare le proprie
strategie di presidio e pe-
netrazione internazionali
sono dettate non sola-
mente dall’attrattività dei
mercati in sé, ma anche
delle tecnologie richie-
ste dagli operatori locali.
Come faccio da un po’ di
tempo raccomando alle
aziende del nostro settore
di prestare grande atten-
zione ai cosiddetti ‘nuovi
mercati’, Africa in testa.
Tra i Paesi che negli ultimi
anni hanno fatto regi-
strare i tassi di crescita più
interessanti posso citare,
in particolare, Argentina,
Brasile, Algeria, Indone-
sia, India, Perù, Malesia e
Turchia. Quelli che più re-
centemente hanno mostrato un interesse
crescente per le tecnologie di confezio-
namento e imballaggio sono stati Kenia,
Nigeria, Etiopia, Myammar, Gautemala e
Ucraina”.
A.O.: Quale tipologia di macchine auto-
matiche per il packaging avrà più mer-
cato nei prossimi anni?
Lesce
: “Più che di tipologie di macchine
mi piace parlare di evoluzione tecnolo-
gica che, nel nostro settore, ha seguito,
spesso anticipandola, quella dell’industria
dei comparti serviti. Negli anni le nostre
aziende hanno progettato soluzioni tec-
nologiche sempre più sofisticate e au-
tomatizzate, in grado di rispondere alle
costanti esigenze di flessibilità e perso-
nalizzazione. La sostenibilità, oggi, è tra i
principali driver di sviluppo del packaging.
Ci aspettiamo tanti passi in avanti sul tema
dell’efficienza energetica degli impianti,
anche alla luce degli obblighi normativi
che coinvolgono costantemente il nostro
comparto. L’innovazione punterà ancora
di più sulla flessibilità d’uso delle mac-
chine; sui sistemi di controllo della qualità
del prodotto; sul garantire tutte le esi-
genze d’imballaggio di prodotti delicati,
mediante i sistemi di visione artificiale e
non solo; su etichettatura e marcatura; sul
controllo dei parametri essenziali e delle
caratteristiche dell’imballaggio, come
ermeticità, peso, volume. Altri trend di
innovazione sono: l’applicazione dei con-
cetti e delle procedure di TCO-Total Cost
comparto da record
beni strumentali. Il successo di questo e degli altri servizi offerti è stato tale che an-
che altre associazioni parte del Sistema-Confindustria hanno richiesto a Ucima di
poterne usufruire. Sono state inoltre potenziate le analisi del Centro Studi, che of-
fre indagini di mercato e studi statistici specifici di alta qualità, molto apprezzati. Di
recente, sono state ulteriormente arricchite le offerte con servizi di comunicazione
e di assistenza sulla finanza agevolata. Poi sono stati riavviati molti tavoli di lavoro
associativi, preziose occasioni di incontro che consentono alle aziende di scam-
biarsi esperienze e valutazioni sull’andamento del settore e affrontare problemi o
esigenze comuni. Questo processo di cambiamento ha portatomolte aziende a
riavvicinarsi all’associazione, tanto che il loro numero è salito di 49 unità. Un dato
molto importante, specie perché si tratta di realtà di medio-piccole dimensioni,
che hanno trovato nell’associazione un punto di riferimento valido e credibile.
Dati per aree (settembre 2014)
Dati export Italiano (settembre 2014)