![Show Menu](styles/mobile-menu.png)
![Page Background](./../common/page-substrates/page0096.jpg)
APRILE 2015
AUTOMAZIONE OGGI 380
96
U
no tra gli aspetti più interessanti che si sono svilup-
pati in parallelo (soprattutto grazie) allo sviluppo
tecnologico, iniziato più di vent’anni, è la filosofia
dell’Open Source. Dal punto di vista dell’utilizza-
tore finale dei moltissimi e differenti dispositivi
tecnologici, probabilmente non sempre è ben chiaro cosa si na-
sconde dietro a concetti Open Source, Free Software, Creative
Commons. Grazie a questa tavola rotonda, coordi-
nata da un ‘non-esperto’ ma partecipata da esperti
del mondo open source, vorremo fare chiarezza
anche in vista dei prossimi obiettivi che l’innova-
zione tecnologica ci sta prospettando, primo tra
tutti l’Internet of Thing.
Automazione Oggi:
Open Source è sinonimo di li-
bero scambio che, almeno dal punto di vista della
definizione, non dovrebbe portare a un guadagno
economico diretto da parte di chi lo produce soprat-
tutto quando si tratta di un nuovo progetto. Qual è il
punto di vista e come si pone una società che produce
e realizza i propri margini proprio sulla commercializ-
zazione diretta o indiretta di questi prodotti
?
Andrea Ceiner
, group product marketing manager m2m/IoT di
Eurotech
( www.eurotech.com ): Per Eurotech l’investimento nell’o-
pen source è motivato dal desiderio di stimolare l’innovazione nel
mondo del machine-2-machine e dell’Internet of Things. Donare
parte del proprio codice sorgente e fondare il gruppo di lavoro IoT
all’interno della fondazione Eclipse, assieme ai partner IBM e Sierra
Wireless, ha contribuito allo sviluppo di oltre un milione di righe di
codice nei primi due anni e alla creazione da zero a 15 progetti di
sviluppo in meno di tre anni, catalizzando l’attenzione di aziende
piccole e grandi (come Bosch) che si ritrovano a collaborare in
modo creativo, dinamico ed efficace. Lo sviluppo di iniziative come
la recente IoT Challange continuano ad attirare intelligenze, che
producono in breve tempo innovazione riutilizzabile sul piano in-
dustriale anche da chi ha investito, come Eurotech. Il ritorno sull’in-
vestimento è tangibile e veloce.
Cristian Randieri
, president & CEO di Intellisytem
( www.intellisystem.
it
): È opinione pressoché comune che il software open source rappre-
senti il futuro dell’ICT. Purtroppo in Italia intorno all’open source
c’è ancora molta diffidenza, dovuta molto proba-
bilmente alla mancanza di una corretta informa-
zione su cosa s’intenda per Open Source e in che
modo questi può aiutare un’azienda a crescere. Per
approcciarsi correttamente al mondo open source
bisognerebbe prima capire cosa s’intende con
questo termine. Considerando la definizione data
da Wikipedia ‘open source indica un software i cui
autori (più precisamente i detentori dei diritti) ne
permettono, anzi ne favoriscono il libero studio e
l’apporto di modifiche da parte di altri programma-
tori indipendenti’. Attenzione però che open source
non vuol dire gratis, o almeno non necessariamente
‘open source’. Nel corso degli ultimi anni il mondo
delle soluzioni open source ha subito una notevole
evoluzione passando dal mondo universitario a
quello commerciale sino a rispondere a esigenze di tipo enterprice
capaci di affiancare agli storici vantaggi in termini di ‘costi’ e pos-
sibilità di sviluppo, anche caratteristiche di robustezza, affidabilità
e garanzia di continuità operativa. Anche il ‘modello di business’
del mondo open source si è evoluto, acquisendo regole, definendo
processi e modalità di erogazione del servizio. Proprio questo con-
sente oggi alle aziende che operano come integratori o sviluppa-
tori di tali soluzioni di valorizzare il proprio business e proporsi al
mercato con un’offerta alternativa attraverso la quale si possono
garantire vantaggi con l’utilizzo di tali soluzioni, mantenendo il mo-
dello del mondo open source e ottenendo ritorni economici. Una
Andrea Ceiner, group
product marketing
manager m2m/IoT
di Eurotech
Servizio professionale
e prodotti open source:
quale offerta per l’impresa e
quali i vantaggi.
Ne parliamo con le aziende
Open source
AO
TAVOLA ROTONDA
Michele Santovito