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COPERTINA

PHOENIX CONTACT

COPERTINA

PHOENIX CONTACT

COPERTINA

PHOE

Come è stato possibile

raggiungere

questi risultati?

Si è già detto come il limite tecno-

logico che impediva la riduzione

delle dimensioni di un modulo di

sicurezza a relè, a parità di caratte-

ristiche tecniche finali di prodotto,

fosse costituito dall’impossibilità

di reperire sul mercato relè elettro-

meccanici elementari con dimen-

sioni più ridotte ma comunque

con contatti guidati (in confor-

mità alla norma EN 50025) e con

sufficiente distanza di apertura dei

contatti stessi (almeno 0,5 mm)

conservando, allo stesso tempo,

portate in Ampere sui contatti

compatibili con un uso in ambito

automazione industriale. L’im-

possibilità di una riduzione delle

dimensioni di ingombro dei relè

elementari fino ad allora utilizzati

a tale scopo e che costituiva una

condivisa e consolidata evidenza

da parte dei vari attori di questo

mercato, veniva posta da noi in

discussione e tramutata in sfida

tecnologica. Sfida accettata da un

team di progettazione e ingegne-

rizzazione specificatamente creato

all’interno della Divisione ‘Safety’

di Phoenix Contact che è riuscito,

e con largo margine, a progettare

e successivamente a industrializ-

zare il nuovo relè elementare com-

patto Phoenix Contact identificato

con la sigla NSR-M20-1112-W22. È

questo componente elementare

che costituisce il ‘cuore’ e il ‘mo-

tore’ dei PSRmini. Malgrado le di-

mensioni estremamente compatte, questo relè elementare

racchiude in sé tutte le caratteristiche tecniche necessarie per

un suo utilizzo quale componente di moduli di sicurezza. In-

nanzi tutto la presenza di contatti guidati ai sensi della norma

EN 50205. La rispondenza a tale requisito viene ottenuta pre-

vedendo un collegamento fisico affidabile tra i contatti nor-

malmente chiusi (NC) e contatti normalmente aperti (NA) del

relè in modo da poter escludere con certezza che tali contatti

si possano trovare contemporaneamente in posizione di chiu-

sura (conduzione). Aspetto imprescindibile per un’adeguata

diagnostica del corretto funzionamento del relè.

Altro aspetto tecnico decisivo per una rispondenza alle

prescrizioni delle norme tecniche relative è il rispetto della

distanza di apertura minima dei contatti che risulta essere su-

periore al limite minimo fissato dalle norme in 0,5 mm. Que-

sto a garanzia di un’interruzione affidabile della conduzione

a seguito dell’apertura dei con-

tatti. Non fondamentali per i puri

aspetti normativi ma comunque

necessari per un uso dei moduli di

sicurezza in un classico ambiente

industriale, sono inoltre la capacità

di commutazione dei contatti del

relè fino a sei Ampere, un range di

temperatura di utilizzo cha spazia

dal – 40 ai + 75 °C e un consumo

energetico estremamente conte-

nuto dello stesso.

Per dare un’idea più precisa

dell’ottimo lavoro svolto dal team

di progettazione su quest’ultimo

aspetto, si pensi che la potenza

consumata a corrente nominale

da parte dei nuovi PSRmini (con

due relè elementari a bordo) è,

a seconda dai codici, comunque

sempre compresa tra l’uno e i

due Watt. Il tutto, ovviamente,

certificato da Enti terze parti in-

dipendenti di nota e comprovata

competenza a livello mondiale

nell’ambito della sicurezza indu-

striale, i quali hanno attestato

rispondenza alla normativa di rife-

rimento sia del relè elementare in

sé, sia dei vari moduli di sicurezza

PSRmini nella loro completezza.

Nessun limite, da questo punto

di vista, per un utilizzo a livello

mondiale dei PSRmini: l’obbliga-

toria (per il mercato comunitario)

Dichiarazione di Conformità a

tutte le Direttive applicabili è in-

fatti affiancata da tutta una serie

di quelle certificazioni da parte di

Enti terze parti indipendenti che,

pur essendo su base volontaria

e non obbligatoria, risultano comunque ‘indispensabili’ per

l’accettazione dei prodotti in alcuni mercati specifici. Avendo

a disposizione un ‘motore’ così performante, è stato sem-

plice immaginare una nuova corposa famiglia di prodotto, la

PSRmini per l’appunto, andando a lavorare sugli ‘elementi a

contorno’ con l’obiettivo di creare dispositivi che potessero

essere visti come prodotti di riferimento in prima battuta per

due dei nostri mercati di riferimento: i costruttori di macchine

e l’industria di processo.

La famiglia si allarga

Si è quindi pensato di suddividere l’intera famiglia PSRmini in

quattro quadranti. Due con prodotti dedicati in via prioritaria

a classiche soluzioni tecnologiche utilizzate nell’ambito della

costruzione di macchine e due con prodotti maggiormente

orientati alle soluzioni tecnologiche in ambito industria di

APRILE 2015

AUTOMAZIONE OGGI 380

21

I moduli compatti della nuova famiglia PSRmini

hanno una dimensione di ingombro di soli 6 mm