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GENNAIO-FEBBRAIO 2015

AUTOMAZIONE OGGI 378

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lavoromobili. Inoltre, è dotato di sette assi

invece dei canonici sei dei robot antropo-

morfi, per cui può raggiungere uno stesso

punto con lo stesso orientamento del tool

e infinite posizioni del bracciomobile. Può

portare dai 7 ai 14 kg e presenta una serie

di sensoristiche interne molto complesse.

Intuitivo e preciso può compiere azioni

molto delicate finora demandate alla

mano umana, assistendo l’operatore non

solo in campo industriale, in task di assem-

blaggio, ma anche in svariati altri ambiti,

quali il medicale e il chirurgico. LBR iiwa

trova infatti applicazione anche in campo

sanitario, soprattutto per la riabilitazione.

Essendo altamente flessibile e riconfi-

gurabile, permette di creare programmi

terapeutici personalizzati sulle esigenze

del singolo paziente. “Questo robot apre

nuove sfide” ha commentato Francesco

Becchi, direttore generale Telerobot labs,

che ha collaborato alla realizzazione di

LBR iiwa. “Si tratta di uno strumento ‘si-

curo’ progettato per

migliorare le condi-

zioni di lavoro. Per-

mette di riesaminare

diverse applicazioni

legate alla manipo-

lazione di materiali

complessi, fino a oggi

non eseguibili con

robot industriali tra-

dizionali. Consente di

eseguire operazioni

nocive o pericolose

senza bisogno dell’e-

sposizione diretta di

persone, pensiamo a

chi opera in acciaie-

rie o centrali nucleari.

Che si tratti di mani-

polare componenti

molto delicati e mor-

bidi o di sottoporre un

paziente a un ciclo di fisioterapia, è neces-

sario un robot dotato di una ‘sensibilità’

molto sviluppata, al fine di controllare in

ogni istante le forze esercitate nell’esecu-

zione del compito e, al contempo, di rile-

vare eventuali impatti non voluti con gli

ostacoli nell’ambiente circo-

stante”. Con LBR iiwa questo

è finalmente possibile. La ro-

botica industriale si apre dun-

que a nuovi ambiti applicativi

per diventare robotica ‘di

servizio’, un campo che, con

circa 120.000 robot industriali

venduti nel mondo, presenta

oggi numeri importanti,

destinati, si pensa, a incre-

mentarsi nel prossimo futuro. Ciò è reso

possibile soprattutto grazie alla presenza

di aziende come Kuka e Telerobot labs,

che sviluppano progetti realmente inno-

vativi, per un utilizzo ‘nuovo’ dei robot, al

tempo stesso semplice e intuitivo.

I numeri parlano chiaro e ci dicono che il settore della ro-

botica non conosce crisi. Nel 2014 sono stati installati nel

mondo più di 200.000 robot industriali, il 15% in più rispetto

al 2013 (Fonte IFR - International Federation of Robotics).

Paese leader indiscusso del settore è la Germania, dove pare

siano stati consegnati più di 19.000 nuovi robot industriali.

Segue l’Italia che, pur presentando un territorio industriale

decisamente più piccolo, inferiore del 25% a quello tedesco,

conferma una produzione pari a 4.800 robot, di cui l’85%

destinati all’estero. Un successo per il nostro Paese dovuto

alla presenza sul territorio di aziende tecnologicamente in-

novative, note a livello mondiale, e di un tessuto industriale

molto attivo che, pur simile a quello di Francia e Spagna,

presenta una produzione di robot industriali pari quasi al

doppio. Allargando l’analisi a livello mondiale, un deciso

incremento si riscontra in America del Sud (soprattutto Bra-

sile) e del Nord (Canada compreso).

La crescita più significativa è però rappresentata dalla Cina,

che ha superato il Giappone con 50.000 robot consegnati

nella Nazione contro i 21.000 di quelli del Sol Levante. Un

dato questo che ci fa capire come oggi la Cina stia attra-

versando un’importante trasformazione degli standard

produttivi, che si rivelano sempre più vicini a quelli europei

contribuendo alla crescita del settore.

Niente crisi per la robotica

L’evento organizzato a Genova nella

sede di Telerobot labs ha segnato

l’inizio di una nuova era, quella della

robotica ‘con’ l’uomo

Il ‘lightweight robot’ LBR iiwa realizzato da Kuka in

collaborazione con Telerobot labs è intelligente

e dotato di sensori, percepisce gli ostacoli, impara

e replica le azioni senza programmazione software