NOVEMBRE-DICEMBRE 2014
AUTOMAZIONE OGGI 377
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fa impresa. “Noi lavoriamo tutti i giorni
sotto il peso dell’inefficienza, non chie-
diamo privilegi” dice Roberto Bottacini
“da tempo attendiamo riforme volte al
cambiamento. Sentiamo la necessità di
interventi per promuovere politiche in-
dustriali favorendo investimenti su ricerca
e innovazione, a ridurre i costi del lavoro,
a ristabilire il rispetto della legalità, l’effi-
cienza della pubblica amministrazione, ad
accorciare i tempi della giustizia civile, a
ridurre la pressione fiscale”.
Bottacini richiama tutti a una migliore
etica comportamentale, dalle imprese
allo Stato, dalla famiglia alla scuola, per
creare i presupposti per una crescita eco-
nomica giusta e sostenibile. Ciò significa
uno Stato più vicino a chi fa impresa. In
che modo? Semplice: con pagamenti re-
golari da parte delle PA, a 30 o 60 giorni,
burocrazia più snella. Quando ci sarà una
ripresa? “Rispondere non è semplice” af-
ferma“ se pensiamo alla disoccupazione,
al debito pubblico. Dobbiamo valorizzare
il brand più forte che ci sia nel mondo, il
Made in Italy“. E aggiunge: “Puntiamo
alla qualità, a tecnologie non obsolete, a
offrire con soddisfazione al mercato nazio-
nale ed estero i prodotti che ci richiede”.
Il dibattito
“Fare impresa, in Italia, nonostante tutto
è davvero una cosa gloriosa” interviene
Gianfranco Fabi, editorialista de il So-
le24Ore. “I problemi che riscontrano le
aziende non sono solo di oggi, ma fanno
parte della nostra storia, del modo di
essere dell’Italia”. È significativa una ta-
bella mostrata da Fabi (fonte Wef) che
indica quali sono i limiti allo sviluppo del
Pase. Non stupisce che al primo posto vi
sia l’inefficienza burocratica, al secondo
l’elevato livello di tassazione, la difficoltà
all’accesso al credito, seguiti da leggi sul
lavoro restrittive, corruzione, instabilità
politica…
Alla conferenza era poi presente Paolo
Zabeo, coordinatore ufficio studi Cgia di
Mestre, che ha fatto il punto sulle fiscalità
locale immobiliare e dimostrando come le
aziende abbiano dovuto sottostare ad au-
menti esponenziali delle tasse locali (Tari,
Tares, Tia ecc.), in un groviglio di aliquote
e scadenze. Interessanti e movimentati
anche gli interventi degli altri relatori: Ste-
fano Lania, responsabile servizio fiscale e
societario di Confindustria Bergamo; Giu-
lio Sapelli, docente di economia politica e
storia economica, dell’Università Statale di
Milano, il cui piglio ironico ha tenuto viva
la platea, Sebastiano Barisoni, vice diret-
tore esecutivo di radio 24 – il Sole24Ore e
Gianni Trovati, giornalista de il Sole24Ore.
In conclusione, tutti i relatori concordano
che i limiti alla sviluppo e alla crescita sono
sostanzialmente dovuti all’inefficienza
della burocrazia, all’eccessivo livello di
tassazione, e alle continue e persistenti
difficoltà per le imprese ad accedere al
credito. Le imprese in questi anni hanno
anche dovuto sottostare a un crescente
numero di imposte locali, senza peraltro
avere dei servizi che possano controbilan-
ciare l’onere delle spese affrontate.
È necessario avviare un processo di sem-
plificazione per limitare gli ostacoli della
burocrazia, velocità nel fare le riforme, sta-
bilità e certezze.
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annuale dibattiti su
temi economici
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