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importanti dal punto di vista tec-
nologico che hanno contribuito a
innovare il comparto.
“Una delle scelte più importanti per
un’azienda è l’adozione del giusto
mezzo per le comunicazioni” conclude
Carlucci. “È sempre più importante
adottare standard in grado di suppor-
tare le necessità in termini di traffico
dati e integrazione di device anche di
differenti fornitori. Una delle tecnologie
che è praticamente diventata conven-
zione nell’industria è lo standard Ether-
net come mezzo di comunicazione tra
dispositivi anche eterogenei. Oggi que-
sta tecnologia pervade le soluzioni per i
clienti e rende possibile la convergenza
tra IT e OT (Operational Technology). I benefici sono numerosi, per esempio
poter misurare i consumi energetici associati alla produzione aumentandone
l’efficienza produttiva o rendere fattivo il concetto di smart grid e smart city
per una utility”. Per Beccalli “le funzioni di sicurezza richieste sono aumentate
e sono in rapido incremento.
Safe Torque Off, Safety Limited Speed, Safety Operation Stop ecc. vengono
ormai integrate di serie in sistemi ridondanti che garantiscono la massima
sicurezza delle macchine e degli impianti. In crescendo anche la gestione della
sicurezza tramite reti dedicate oppure standard ma aggiornate per supportare
pienamente le funzioni di sicurezza stesse”.
Le scelte per affrontare il futuro sono sempre diverse. Sentiamo quali
sono le scelte di tipo tecnologico, organizzativo e gestionale di Mitsu-
bishi dalla voce di Beccalli.
“Ovviamente un leader mondiale come Mitsubishi Electric investe molto in
termini di sicurezza a prescindere da eventuali leggi o norme. L’azienda, infatti,
ha come principale obiettivo la sicurezza delle persone che impiegano i suoi
prodotti. Tutti i prodotti di automazione di Mitsubishi Electric integrano, infatti,
funzioni di sicurezza in grado di arrivare al livello massimo SIL4 Categoria 3 e
PLe, offrendo quindi soluzioni complete che soddisfano pienamente le richie-
ste di alte performance, risparmio energetico e appunto sicurezza” sostiene
Beccalli.
Provando a dare voce agli imprenditori e manager del settore. Ab-
biamo chiesto cosa vorrebbe un rappresentante di Mitusbishi che il
Sistema Italia facesse per supportare le aziende.
“Le nostre imprese sono sempre più soggette ad attacchi esteri, soprattutto
da parte di quei paesi in grado di offrire soluzioni simili a un prezzo molto più
competitivo. Per riuscire a rimanere ‘attraenti’ sul mercato mondiale le nostre
aziende devono investire in tecnologia e qualità non potendo competere ad
armi pari con alcuni paesi stranieri dove i costi sono molto inferiori. Per contro,
per essere un passo avanti rispetto alla concorrenza, sono necessari numerosi
investimenti che dovrebbero essere pienamente supportati dal Sistema Italia,
finanziando almeno in parte i progetti e aiutando gli imprenditori nella com-
mercializzazione all’estero. Purtroppo ciò avviene molto raramente, lasciando i
nostri imprenditori soli sul mercato e diminuendo quindi la nostra competitività
a scapito di paesi stranieri che, invece, supportano le loro imprese nonostante
non siano qualitativamente di alto livello” conclude Beccalli.
Roberto Beccalli, product
manager Servo & Motion
di Mitsubishi Electric
a dove conta
0TTOBRE 2014
AUTOMAZIONE OGGI 376
33
sità di un rip
ensam
ento generale riguardo
alle misure di sic
urezz
a e al tipo di comu-
nicazione industriale da porre in atto, così
come di tutte le procedure per assicurarne
la stabilità.
Oggi sia i produttori sia gli operatori di au-
tomazione industriale si trovano inevitabil-
mente di fronte a un oggettivo e quanto
mai reale pericolo, che non può più essere
solo osservato.
Gestire i rischi
Numerosi studi effettuati in tutto il mondo
dimostrano come i rischi legati alla pre-
senza di minacce alla sicurezza industriale
stiano aumentando esponenzialmente e
l’industria dell’automazione e controllo sta
cercando di seguire tale evoluzione per di-
fendersi al meglio. Per affrontare leminacce
in modo adeguato ed efficace gli esperti
consigliano di progettare i sistemi mante-
nendo sempre una visione d’insieme, che
permetta di migliorare il controllo ‘end to
end’ durante tutte le trasmissioni dati dal
livello di fabbrica a quello business e, oriz-
zontalmente, fra i vari strati organizzativi.
Di contro, gli hacker investono i loro sforzi
verso le tecnologie maggiormente diffuse,
per avere una più elevata probabilità di
apportare danni alle aziende in modalità
estensiva una volta intercettate le falle
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