GIUGNO 2014
AUTOMAZIONE OGGI 373
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AO
SPECIALE
G
li impianti di imbottigliamento devono garan-
tire alle aziende produttrici di bevande, acqua e
vini la capacità di fornire un prodotto finito che
sia esente da contaminazioni microbiologiche e
garantisca una shelf-life estesa. Le operazioni di
detersione e disinfezione delle linee e dei contenitori ricoprono,
in quest’ottica, un ruolo fondamentale. Gli agenti più comune-
mente usati per la disinfezione delle bottiglie, dei contenitori
e delle linee di imbottigliamento sono: acqua a 95 °C, vapore,
acido peracetico e ozono. L’uso del vapore e dell’acqua calda
sono largamente diffusi, soprattutto nel settore enologico,
per la loro facilità di impiego e per l’assenza di residui a fine
trattamento, però causano umidità ambientale favorendo lo
sviluppo di muffe, e possono determinare, nel lungo periodo,
unamaggiore usura delle guarnizioni e delle tenute. L’acido pe-
racetico (PAA) è molto utilizzato come sanitizzante a freddo, è
infatti dotato di un elevato potere biocida. Alle normali concen-
trazioni di impiego non presenta azione corrosiva nei confronti
dei materiali impiegati nella costruzione delle attrezzature. L’u-
tilizzo di PAA richiede un successivo risciacquo delle bottiglie
per evitare la presenza di residui nell’acqua o nelle bevande
successivamente imbottigliate. L’ozono disciolto in acqua è un
ossidante molto efficace per la disinfezione di recipienti, attrez-
zature e bottiglie. Richiede tempi di contatto limitati e non è
particolarmente aggressivo nelle condizioni di impiego. Anche
in questo caso è richiesto il successivo risciacquo. Qualunque
sia il disinfettante che si impiega è essenzialemantenerne sotto
controllo la concentrazione nell’acqua di lavaggio (una con-
centrazione insufficiente non garantisce la disinfezione, una
concentrazione eccessiva può portare a retrogusti indesiderati
specialmente nelle bottiglie di plastica).
Analisi e misura
L’analisi dei disinfettanti
ha quindi un ruolo fon-
damentale: per questo
è essenziale selezionare
un analizzatore speci-
fico per il disinfettante
in uso, che possa garan-
tire elevata precisione,
sensibilità e stabilità
nel tempo. Un altro re-
quisito fondamentale è
che l’analizzatore abbia
ridotte necessità di ma-
nutenzione. Le misure di
ossidanti a basse e bas-
sissime concentrazioni
devono essere caratte-
rizzate da alta selettività
e buona sensibilità e
soprattutto devono di-
mostrare assenza sia di
rumore di fondo sia di
deriva nel tempo. Per lemisure di ozono, acido peracetico e altri
ossidanti alle basse concentrazioni (0-2.000 ppb, 0-10 ppm) e
alle alte concentrazioni (0-2.000 ppm) CLR offre le celle Serie
600, le cui caratteristiche più interessanti sono la selettività, la
precisione e l’affidabilità a lungo termine, associate a una no-
tevole semplicità costruttiva e di impiego. La misura, di tipo
polarografico, viene effettuata da 3 elettrodi (misura, controe-
lettrodo, riferimento). Il controelettrodo impone un potenziale
Disinfettare,
ma quanto?
Analisi e regolazione della concentrazione dei disinfettanti
impiegati nelle macchine per imbottigliamento
di
Lidia Gilardoni
Le celle Serie 600 sono
caratterizzate da importanti
vantaggi come selettività,
linearità, stabilità della misura
nel tempo