Automazione_Oggi_372 - page 75

MAGGIO 2014
AUTOMAZIONE OGGI 372
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tedeschi, dall’altro riteniamo di
avere altre qualità che rendono
ugualmente interessante e com-
petitiva la soluzione offerta al
cliente. Senza soffermarci sugli
stereotipi: il vero gap tra le so-
cietà tedesche e quelle italiane,
non è da ricercarsi nella tecnolo-
gia che esse applicano, bensì nel
sistema paese in cui operano.
Luca Lazzaro
– Pilz: Le aziende
italiane sono spesso di dimen-
sioni medio piccole e in grado di
adattarsi meglio alle richieste del cliente, ma spesso non sono
in grado di fare sistema fra di loro e con i centri di ricerca per
avere un’offerta più completa. Le aziende tedesche, anche
attraverso acquisizioni, sono invece di solito di dimensioni
maggiori e in grado di offrire interi pacchetti ai loro clienti e
solitamente hanno divisioni di ricerca al loro interno e colla-
borazioni con università e centri di ricerca esterni per i nuovi
sviluppi. Per i costruttori di macchine forse il gap tecnologico
è inferiore rispetto ad altri settori e si sente di più l’esigenza
invece di fare sistema.
Roberto Motta
– Rockwell: Non riteniamo che il gap sia pro-
priamente tecnologico, ma piuttosto di capacità di proporsi sul
mercato globale e di accesso al capitale. Lemacchine dei nostri
OEM sono spesso equipaggiate con soluzioni tecnologiche che
nulla hanno da invidiare a quelle d’oltralpe.
Antonio Marra
– Schneider Electric: Personalmente ritengo
non ci sia distanza da colmare. Esiste invece una profonda dif-
ferenza di interpretazione delle soluzioni che vengono fornite
dai costruttori italiani rispetto a quelli tedeschi. Infatti, men-
tre il costruttore tedesco è noto per un’offerta sicuramente
affidabile, tecnologicamente avanzata, ma molto rigida, il co-
struttore italiano fa della flessibilità il suo punto di forza. Pro-
babilmente proprio questa caratteristica, nei confronti di una
richiesta dove la necessità di ‘personalizzazione’ è sempre più
presente, si sta rivelando oggi uno dei grandi valori aggiunti
del costruttore italiano di macchine. Grazie alle caratteristiche
di flessibilità che le contraddistingue le aziende italiane sono
spesso in grado di proporre grande innovazione e diventare
veri e propri trend setter tecno-
logici.
Andrea Maffioli
– Siemens: La
domanda sembra presupporre un
reale gap tecnologico tra aziende
italiane e tedesche che però non
ritengo sia eclatante. Quando
parliamo delle aziende italiane
che fanno automazione ricordia-
moci sempre il tessuto industriale
nazionale così frammentato e
denso di realtà medio piccole che
si confrontano con un’industria
tedesca decisamente fatta di altri
numeri e dimensioni. Questo presuppone una solidità econo-
mica superiore con una capacità di investimento non parago-
nabile alla nostra. La nostra economia traballante non aiuta e
il panorama che vediamo è purtroppo triste con un tasso di
disoccupazione in Italia superiore al 12% contro il 5,2% della
Germania. I prestiti alle imprese italiane sempre in calo come
in calo è la liquidità rispetto alle esigenze operative e un credito
Fonte: www.sxc.hu
Daniele Lucchetta
Omron
Luca Lazzaro
Pilz
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