Automazione_Oggi_370 - page 90

MARZO 2014
AUTOMAZIONE OGGI 370
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AO
SPECIALE
zare in tempo reale, sullo schermo installato
all’interno della propria abitazione, tutti i
dati della diga. I tecnici del Consorzio, invece,
ricevono queste informazioni solo periodica-
mente, limitando così le spese telefoniche.
A fronte di allarmi, connessi al superamento
dei valori di soglia prestabiliti, tutte le infor-
mazioni sono visualizzate, immediatamente,
anche sul computer centrale. Una simile
modalità operativa si rivela particolarmente
utile per garantire la sicurezza della diga, in
quanto eventuali situazioni anomale ven-
gono tempestivamente segnalate, consen-
tendo di allertare il personale specializzato
senza nessuna perdita di tempo. A questa
attività contribuisce, in maniera determi-
nante, una stazione meteorologica installata
proprio sopra la diga, grazie alla quale è pos-
sibile essere costantemente informati anche
sulla situazione atmosferica e sulla quantità
di pioggia caduta nelle ore precedenti.
Aperti a tutti i protocolli
La trasmissione dei dati, tra l’impianto e la sede centrale, rap-
presenta solo il processo terminale di un’intensa attività di
raccolta ed elaborazione delle informazioni. Il compito più
delicato, come spiega Alejandro Amodeo, responsabile della
programmazione software di Automazioni Industriali Ferri-
gno, è legato alla raccolta dei valori rilevati dalle apparecchia-
ture della diga. Infatti, per ridurre i costi e limitare l’intervento
di aziende specializzate, i responsabili del Consorzio avevano
chiesto di sfruttare la strumentazione esistente che, in molti
casi, era ancora basata su apparecchi di tipo analogico. In
questa attività si è rivelato vincente l’utilizzo del protocollo
Interbus, proposto da Phoenix Contact, grazie al quale è stato
possibile realizzare una rete decisamente originale. Il sistema
è plug & play, con il vantaggio che input e output analogici e
digitali possono essere combinati in funzione delle esigenze
e senza doversi legare a un fornitore specifico. Proprio l’ele-
vato grado di modularità, unito al largo spettro di funzioni
disponibili, ha permesso di contenere i costi, ma soprattutto
di massimizzare l’affidabilità. Infatti, pur avendo utilizzato un
protocollo bus, i tecnici di AIF hanno realizzato una rete basata
su una topologia con un centro-stella e cinque rami distinti.
Una soluzione che consente di raggiungere anche le appa-
recchiature installate a distanze di 400 metri. Un valore ampia-
mente tollerato da Interbus, che Phoenix Contact garantisce
sino a 500 metri. Simili risultati sono stati ottenuti sfruttando
cavi basati su una struttura a sei fili e dotati di una scherma-
tura capace di proteggere la trasmissione dalle interferenze
provocate dall’eventuale presenza di campi elettromagnetici.
Una robustezza che ha reso questo protocollo vincente in nu-
merose applicazioni nell’ambito dell’automazione industriale,
suggerendo così di utilizzarlo, per la prima volta, anche nel
controllo di una diga. “La scelta di Interbus” spiega lo stesso
Ferrigno “è dettata dall’affidabilità del protocollo”. Infatti, in
caso di guasto a una delle stazioni, il sistema è in grado di
isolare automaticamente il componente danneggiato e di
continuare a funzionare regolarmente con le altre stazioni.
Successivamente, quando il tecnico sostituisce il componente
danneggiato, il sistema riprende automaticamente a funzio-
nare, in quanto le librerie risiedono direttamente nel PLC.
Facile per tutti
Lo sviluppo dell’intero software rappresenta un altro ele-
mento caratterizzante dell’installazione: “È stato necessario
creare un’interfaccia utente di immediata comprensione, resa
più intuitiva, per personale non abituato a operare con un si-
mile strumento. In fase di programmazione abbiamo sfruttato
ampiamente le caratteristiche della piattaforma PC Worx di
Phoenix Contact. La suite, infatti, è conforme allo standard IEC
61131-3 e questo ci ha permesso di sviluppare i singoli blocchi
nel linguaggio più congeniale a ogni esigenza, lasciando poi al
compilatore il compito di riorganizzare il tutto nella forma più
adeguata al PLC. Il tutto completato dalla possibilità di realiz-
zare, grazie a function block integrati in PC Worx, un interfac-
ciamento diretto con database esterni. Una caratteristica che
ha consentito ai progettisti di AIF di concentrarsi esclusiva-
mente sull’attività di sviluppo, acquisendo direttamente i dati
senza la necessità di scrivere codici in linguaggi di alto livello
per gestire l’interfacciamento con il database.
La possibilità di sviluppare rapidamente lo Scada, con un’in-
terfaccia grafica piacevole e intuitiva, ha minimizzato anche
l’attività di formazione del personale presente sulla diga al
quale, per la maggior parte delle esigenze quotidiane, è suffi-
ciente consultare il manuale scritto direttamente dai proget-
tisti di AIF. “Questo perché” come sintetizza efficacemente
Ferrigno “il successo di un progetto di questo tipo è stato reso
possibile dall’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, ma con in-
terfacce e strumenti particolarmente semplici che consentono
di apprezzare solo i vantaggi dell’innovazione”.
Phoenix Contact -
Grazie a Interbus è stato possibile raccogliere i dati anche da vecchi
strumenti analogici
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