Automazione_Oggi_370 - page 88

MARZO 2014
AUTOMAZIONE OGGI 370
88
AO
SPECIALE
N
el 1977 quando venne inaugurata la diga lungo
il torrente Elvella, in provincia di Viterbo, le au-
torità dell’epoca sottolinearono di aver creato
un bacino in grado di garantire un’adeguata
irrigazione dei campi della vallata sottostante.
Un obiettivo pienamente raggiunto al punto che, a distanza
di oltre tre decenni, il sistema è ancora in uso. E, grazie a una
condotta capace di far defluire 800 litri d’acqua al secondo,
continua a soddisfare le esigenze degli agricoltori della zona.
Un’importanza confermata anche nel 1998, quando la diga è
stata inserita nell’elenco degli impianti e opere di bonifica di
preminente interesse regionale. Il riconoscimento, sommato
alle nuove normative di sicurezza di simili infrastrutture, ha
indotto i responsabili del Consorzio di Bonifica della Val di
Paglia Superiore a investire per ottimizzarne la gestione e lo
sfruttamento. Per anni, infatti, il custode della diga è stato
costretto a verificare personalmente tutti i parametri: dall’al-
tezza dell’acqua nel bacino, alla tenuta degli sbarramenti, dal
corretto funzionamento delle paratie, al quantitativo di acqua
distribuito ai campi sottostanti. Un compito che prevedeva la
registrazione manuale di tutti i valori e la successiva dettatura
telefonica ai colleghi della sede del Consorzio, che provvede-
vano a trascriverli per poter effettuare analisi e report statistici.
Professionalità sulla diga
Oltre alle perdite di tempo e ai possibili errori di trascrizione,
il guardiano aveva anche lo sgradevole compito di scendere
periodicamente nelle gallerie, scavate al di sotto del lago, per
verificare la presenza di eventuali infiltrazioni. Una modalità
operativa che, oltre a essere impegnativa, non garantiva la ne-
cessaria prontezza di intervento in caso di problemi improv-
visi. Per tale ragione, lo scorso anno, il Consorzio ha deciso
di automatizzare l’intero processo di controllo e supervisione,
affidando a AIF - Automazioni Industriali Ferri-
gno - il compito di realizzare un sistema di tele-
controllo che consentisse, oltre alla tempestività
di intervento, anche la possibilità di raccogliere
e analizzare tutti i dati.
Trattandosi di una struttura destinata all’irriga-
zione e, quindi, relativamente poco remune-
rativa, i tecnici dell’azienda di Salerno hanno
dovuto confrontarsi con le esigenze di un bud-
get contenuto, a fronte della necessità di garan-
tire un’affidabilità elevata e minimizzare l’attività
di manutenzione.
Obiettivi non semplici da conseguire, soprat-
tutto per una realtà che, avendo maturato una
notevole esperienza nell’automazione delle
cartiere e dei processi industriali, per la prima
volta era chiamata a confrontarsi con un’instal-
lazione di questo tipo. Lo stesso Vincenzo Ferri-
gno, fondatore dell’azienda che da vent’anni si
occupa di automazione, ammette come, prima
di intraprendere un simile progetto, abbia dovuto documen-
tarsi per conoscere tutte le esigenze tipiche di una diga: “Le
problematiche di automazione per molti versi sono simili, ma
le peculiarità di ogni settore devono essere comprese, così da
garantire le necessarie funzionalità a clienti che, in alcuni casi,
non sono a conoscenza delle potenzialità offerte dai moderni
sistemi di automazione”.
La corretta conoscenza del settore, però, ha presentato solo
il primo passo nell’attività di automazione del sistema di con-
Solo i vantaggi
dell’innovazione
L’esperienza di AIF – Automazioni Industriali Ferrigno si è dimostrata
ideale anche nel telecontrollo di un impianto realizzato trent’anni fa
per irrigare le coltivazioni tra Lazio e Toscana
di
Lù Del Frate
Con Phoenix Contact tutti i dati relativi alla diga possono essere
visualizzati sul computer del Consorzio di gestione
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