Automazione_Oggi_368 - page 118

AO
AUTOMAZIONE DOMANI
di
Alessandro Gasparetto
NOVEMBRE-DICEMBRE 2013
AUTOMAZIONE OGGI 368
118
negli ultimi anni, è senza dubbio quello della robotica: sono infatti numerosi i robot
che si ispirano ad animali, sia per l’intera struttura, sia per quanto riguarda alcune
loro parti, dall’apparato locomotorio al sistema di controllo, dal sistema sensoriale
al sistema di presa. Gli esempi sono molti. Per considerarne solo alcuni, possiamo
citare i robot dotati di un sistema di visione ispirato alle formiche del deserto, le
quali riescono a calcolare la loro posizione a partire dalla posizione del sole; oppure
i robot con apparato uditivo ispirato a quello ultrasonico dei pipistrelli, oppure i
robot serpenti, che riescono a infilarsi in pertugi molto stretti, oppure i robot anfibi,
dotati di un sistema di locomozione idoneo sia per movimenti in acqua sia sulla
terraferma. La caratteristica comune a tutti questi robot è la grande capacità di
adattarsi ad ambienti e situazioni non convenzionali, se non addirittura ostili. Uno
dei risultati più interessanti ottenuti negli ultimi anni è la costruzione di robot che
riescono ad arrampicarsi su superfici verticali, anche molto lisce. Per raggiungere
questo obiettivo, senza l’utilizzo di ventose o dispositivi simili, i progettisti si sono
ispirati ad animali quali i ragni e i gechi, che riescono amuoversi lungo superfici ver-
ticali lisce grazie alle minuscole setole che sono presenti sulle loro zampe. Queste
setole, del diametro di qualche micron, interagendo con la superficie di appoggio
generano le cosiddette ‘forze di Van der Waals’, ovvero potenti forze intermoleco-
lari che consentono l’adesione dell’animale. Basandosi su questo fenomeno, sono
stati pertanto costruiti numerosi tipi di ‘climbing robot’, le cui ‘zampe’ terminano
in ‘setole’ costituite da minuscoli filamenti di materiale polimerico. Si può dunque
affermare che Spiderman è ormai tra noi.
DaLeonardoaSpiderman
Comitato tecnico Automazione Oggi
el Rinascimento Le-
onardo da Vinci si
ispirava alla Natura
per progettare alcune
delle sue meravigliose
invenzioni, come ad
esempio le ‘macchine
per volare’ che si ba-
savano sull’osservazione del volo degli
uccelli. Come anche in altri campi, Le-
onardo ha anticipato di parecchi se-
coli le tendenze della scienza: solo in
tempi relativamente recenti gli scien-
ziati hanno cominciato a guardare
alla Natura per ideare dispositivi che
permettessero di risolvere facilmente
problemi difficili. Del resto, miliardi di
anni di evoluzione di animali e piante
hanno permesso alla Natura di sele-
zionare le migliori soluzioni di adatta-
mento all’ambiente.
La nascita della moderna biomimetica
(dal greco bios = vita, mimesis = imita-
zione) si fa risalireagli anni ’50del secolo
scorso quando, il francese Georges de
Mestalt osservò che i fiori della pianta
della bardana (Arctium lappa) sono do-
tati di piccoli uncini grazie ai quali essi
si attaccano al pelo degli animali con
cui vengono a contatto. Dallo studio di
questa pianta nacque il velcro, tessuto
largamente usato per adesioni e distac-
chi rapidi. Da allora la biomimetica si è
sviluppata in numerosi settori, diven-
tando un grande business, se si pensa
che nel periodo 2005-2008 i cento più
importanti prodotti biomimetici hanno
generato un fatturato di 1,5 miliardi di
dollari. Un settore dove la biomimetica
si è decisamente affermata, soprattutto
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