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NOVEMBRE-DICEMBRE 2013
AUTOMAZIONE OGGI 368
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delle vere e proprie micro stazioni sismiche che riconoscono
i movimenti tellurici che potrebbero essere comunicati a un
server principale. L’apporto di ogni singolo componente è
minimo, ma considerato il numero di computer presenti nel
mondo, potremmo monitorare un grandissimo numero di
dati sui fenomeni sismici.
I Mems potrebbero venire impiantati nel terreno o nelle zone
strategiche senza necessità di collegamenti e attraverso la
tecnologia Rfid rilevare i dati in tempo reale e inviarli ad una
rete di computer per l’elaborazione delle informazioni. Que-
sto non significa poter preve-
nire i terremoti, ma almeno
aumentare la conoscenza della dinamica di questi eventi così
da poter minimizzare le conseguenze sulle abitazioni e sulle
persone. La cosa interessante è la resistenza alla temperatura
oltre i 100 °C così da poter collocare i Mems in zone piuttosto
sensibili e piuttosto profonde dove per ragioni di pressioni
o di eventi geologici, come in prossimità di vulcani, potreb-
bero essere più facilmente misurate le vibrazioni prodotte. Lo
stesso accelerometro utilizzato nell’iPhone potrebbe essere
impiegato per monitorare i terremoti. I test eseguiti hanno
mostrato come un accelerometro Mems sia in grado di regi-
strare fedelmente terremoti di moderata-forte ma-
gnitudo (superiore a 5).
Via con le sperimentazioni
Le sperimentazioni sono state eseguite confron-
tando i dati acquisiti dal Mems con quelli di un
accelerometro professionale (del valore di diverse
migliaia di euro) comunemente utilizzato in campo
sismologico per il monitoraggio di forti terremoti. I
risultati sono stati stupefacenti e le prestazioni del
minuscolo sensore Mems, nel registrare forti acce-
lerazioni, sono state quasi identiche a quelle dell’ac-
celerometro professionale. Già da qualche anno,
alcuni centri di ricerca e monitoraggio sismologico
(ad esempio il Quake-Catcher Network), hanno
iniziato a creare reti sismiche e sistemi di allerta
terremoto interamente basati sugli accelerometri
contenuti in smartphone e in computer portatili
messi a disposizione da cittadini. Negli Stati Uniti,
ad esempio, molti cittadini, scaricando un’apposita
applicazione, hanno messo a disposizione il proprio
cellulare, lasciandolo acceso durante la notte, pur-
ché appoggiato su una base solida, per non dare
false rilevazioni. L’utilizzo dei Mems per leggere i
movimenti della terra e per comunicarli a un server
per l’elaborazione dei dati in tempo reale e preve-
dere un terremoto è piuttosto affascinante, ma in-
dubbiamente realistica. Per questo crediamo che
la prosecuzione degli studi e delle sperimentazioni
siano quanto mai importanti e utili per migliorare la
sicurezza dei cittadini.
Lo stesso accelerometro
utilizzato nell’iPhone
potrebbe essere
impiegato per monitorare i
terremoti
fonte : www.vialattea.net
Fonte: www.vialattea.net
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