Automazione_Oggi_366 - page 105

AUTOMAZIONE OGGI 366
SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA 105
Non può più negarlo nessuno: la differenza
a livello applicativo di un qualsiasi sistema di
automazione è data dalla qualità del software
che sovraintende le singole funzionalità
operative. Negli anni la diffusione e la com-
plessità del software è aumentata a livello
esponenziale, riducendo di conseguenza
l’importanza e l’unicità dall’hardware.
Parlare di software però non è facile, in
quanto la varietà e complessità è tale da
aprire capitoli estremamente diversi e va-
riegati. Uno fra tutti, probabilmente tra i
meno dibattuti, riguarda la ‘manutenzione
del software’, ovvero quel processo corret-
tivo che accompagna il ciclo di vita di qual-
siasi macchina e/o linea di produzione dopo
l’installazione presso un cliente. Terminato
lo sviluppo, le condizioni di utilizzo di qual-
siasi software possono mutare richiedendo,
conseguentemente, degli adattamenti e
delle modifiche. Qualche esempio per tutti
può riguardare qualche obbligatorietà deri-
vante da nuove normative, il rilevamento di
difetti intrinseci, la necessità di ampliamenti
applicativi. Al di là degli aspetti prettamente
tecnici che riguardano la manutenzione/ag-
giornamento del software, un aspetto che
non può essere sottovalutato concerne i
costi a essa connessi. Infatti, se le condizioni
applicative cambiano, un intervento sul
software può risultare molto difficoltoso e
anche molto oneroso. In particolare, è stato
valutato che il costo dovuto alla manuten-
zione correttiva incida solo per il 20%, quella
adattativa del 25% e infine quella perfettiva
al 55%. Questo significa che lamaggior parte
dei costi di manutenzione non sono diretta-
mente connessi a errori di sviluppo, bensì ai
continui cambiamenti imposti dall’ambiente
in cui il sistema opera.
Di fatto, il 70% del costo complessivo di un
software si deve alla manutenzione nelle
sue varie declinazioni. Una nuova release
software può richiedere il diretto intervento
del costruttore della macchina/impianto
con una profonda revisione progettuale.
Se si tratta di effettuare delle correzioni
di malfunzionamenti (bachi o bug), allora
l’aggiornamento del software può richie-
dere solo l’inserimento di qualche pezza, o
patch. La facilità o complessità di intervento
sono molto legate alla qualità del codice che
è stato scritto, ovvero quanto più modulare
e strutturato sarà il software, tanto più sarà
praticabile e veloce la modifica e l’aggior-
namento. È comunque buona norma che
siano proprio gli stessi programmatori che
hanno realizzato il software nativo a operare
lemodifiche/correzioni, ameno che la docu-
mentazione sia pienamente esaustiva e ben
strutturata.
Anche per la manutenzione del software
esistono comunque pratiche e tecniche ben
consolidate, alle quali è opportuno rifarsi per
offrire un prodotto di qualità che abbia una
durata nel tempo.
Per concludere, possiamo dire che esistono
due leggi che sovraintendono a qualsiasi
software. La prima possiamo chiamarla del
‘cambiamento continuo’: un programma uti-
lizzato in un ambiente reale deve cambiare,
oppure diventa progressivamente meno
utile. La seconda legge, detta della ‘entropia
crescente’, dice che man mano che un pro-
gramma cambia, la sua struttura degrada e la
dimensione aumenta, con il risultato di una
complessità crescente. Questa necessità
intrinseca di essere in continua evoluzione
è proprio la caratteristica primaria che qua-
lifica e differenzia un software e ne decreta
l’assoluta importanza e unicità.
LADIFFERENZA
A LIVELLO
APPLICATIVODI UN
QUALSIASI SISTEMA
DI AUTOMAZIONE
È DATADALLA
QUALITÀDEL
SOFTWARE CHE
SOVRAINTENDE LE
SINGOLE
FUNZIONALITÀ
OPERATIVE
Il futuroè…software!
di
Roberto Maietti – Comitato tecnico Automazione Oggi
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