fluidotecnica 370
APRILE
2013
prodotto tecnologicamente avanzato,
deve avere caratteristiche di affidabilità
importanti e non tutte immediatamente
riscontrabili al collaudo iniziale; e queste
possono essere garantite solo dall’e-
sperienza e dalla preparazione degli
operatori. Ci teniamo a precisare che la
qualità è garantita sempre dalla supervi-
sione della sede italiana, fondamentale
considerato il fatto che il 70-80% del
prodottovendutoè custom: “Pur essen-
do cresciuta con una propria struttura
di sviluppo prodotto e progettazione
locale, la filiale cinese si confronta
sempre con la progettazione in Italia, e
qualunque progetto autonomo venga
fatto a Shen Zhen, viene poi validato
qui a Paderno: tutta la parte qualitati-
va la gestiamo noi, compresi eventuali
reclami. In sostanza, noi garantiamo al
cliente, se anche la produzione è fatta
in Cina, che siamo noi come Amisco
a rispondere del prodotto, e questo
implica non solo che qui continui ad
esistere una struttura, ma che questa si
sviluppi e cresca, per supportare tutto il
lavoro fatto altrove. Allo stesso modo,
saremo noi di Amisco Italia a garantire
per il lavoro che verrà fatto nella sede
in Repubblica Ceca, e così sarà anche
negli Stati Uniti: in quanto Amisco Cina
è una fabbrica europea inCina, e nonun
fabbricante cinese che produce prodotti
europei. In questo approccio c’è una
enorme differenza di filosofia, e qui va
cercata la chiave del successo della no-
stra strategia di internazionalizzazione”.
Risorse umane e formazione
“La difficoltà maggiore di queste ope-
razioni - continua Cesare Novellone -,
per una piccola azienda italiana come
la nostra, non sono i costi in termini
monetari, ma gestire le risorse umane
che devono seguire l’avviamento, so-
prattutto dal punto di vista produttivo:
il nostro è un prodotto ad elevato con-
tenuto tecnico e richiede una presenza
in loco molto competente; occorre
investire molte risorse prima di riuscire
a sviluppare queste competenze in una
realtà nuova. Sotto questo aspetto in
Cina si può contare su una situazione
di grande flessibilità riguardo la ma-
nodopera: ma di contro l’alto tasso
di turn over comporta difficoltà nella
formazione professionale. Il costo del
lavoro è ancora notevolmente basso
rispetto all’Italia, ma sta crescendo a un
ritmo del 20% l’anno: nel nostro settore
occorre una preparazione qualificata
anche per i lavoratori di produzione.
In ogni caso, riguardo al costo del la-
voro, quello che ci interessa è che sia
allineato alla crescita locale, in quanto
noi là lavoriamo solo per il mercato
cinese”. E lo stesso discorso vale per
gli Stati Uniti: “Nonabbiamonemmeno
idea se sarà un ‘green field’, oppure
se partire da una realtà già esistente:
ci sono infatti aziende che in questo
momentostannosoffrendomoltissimo,
dove sarebbe facile entrare, il che offre
vantaggi ma anche svantaggi, perché
è difficile cambiare un’impostazione di
lavoro già esistente. E se guardiamo
il processo tecnologico che sta dietro
al prodotto bobina, in Europa siamo
molto più avanti degli Stati Uniti, dove
pure cominciano ad avere bisogno di
prodotti più sofisticati rispetto al loro
attuale utilizzo”.
Prospettive globali e integrazione eu-
ropea
Guardare ai mercati internazionali per
vivere e sopravvivere è il messaggio di
Amisco, superando le difficoltà che tali
operazioni rappresentano per le PMI
italiane: “Quando abbiamo affrontato il
progetto della creazione di una realtà
produttiva in Cina, ci siamo accorti
che per piccole aziende come la nostra,
aiuti da strutture governative non ce ne
sono. Il tessuto italiano in realtà, come
sappiamo, è fatto di piccole e medie
imprese, ma gli aiuti vengono dati solo
a quelle grosse. Oggi la maggior parte
del nostro fatturato è rivolta all’estero,
per cui non entriamo nel merito delle
politiche in Italia, in quanto il discorso
italianoci toccapoco.Noi che lavoriamo
perl’esterofacciamopartediunsistema
che trascende il discorso interno, e il
nostro è un problema di Europa: senza
l’Europa e una comunità europea, pen-
sochelastessaGermaniasiadestinataa
retrocedere. Se guardiamo alle potenze
emergenti,eipotizziamodelleproiezioni
per il futuro, fra dieci anni ci saranno
Stati Uniti, Cina, India, forse il Sud A-
merica, ma i singoli Paesi europei non
saranno più presenti nella top list dei
dieci Paesi più industrializzati. Io credo
fermamente che il discorso dell’Europa
debbasvilupparsi, finoadarrivareauna
vera integrazione europea”. Integra-
zione, internazionalizzazione e qualità
sono quindi la formula per il successo
del caso Amisco: “Quello che noi vo-
gliamo - conclude Cesare Novellone
- è avere clienti globali che possiamo
fornire in termini globali. Dove i nostri
clienti hanno bisogno, noi ci siamo, con
la stessa qualità, lo stesso prodotto, la
stessa affidabilità. E credo fermamen-
te che poter dare loro questo tipo di
servizio e di garanzia sia oggi uno dei
motivi per cui continuiamo a crescere,
nonostante le crisi”.
SCENARI
Un reparto produttivo in Cina.
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